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Norme più semplici per usufruire del superbonus 110%

24 Dicembre 2020 Territorio

L’ultimo atto varato dall’Assemblea Legislativa prima di Natale è stata la legge 14/2020: “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”.

Si tratta di una legge che attua una concreta semplificazione delle norme edilizie per favorire la riqualificazione delle città e il recupero degli edifici esistenti, senza che debba esserci ulteriore consumo di suolo. Al centro dell’attenzione ci sono in particolare gli interventi di riqualificazione energetica, gli interventi igienico-sanitari e quelli per la sicurezza antisismica. L’obiettivo è soprattutto quello di favorire il più ampio utilizzo del super ecobonus al 110% previsto dalle leggi nazionali.

Tra le misure contenute nella legge approvata ci sono significativi snellimenti per velocizzare il rilascio dei titoli abilitativi, assicurando il rispetto dei termini procedurali da parte di tutte le amministrazioni. I pareri richiesti dovranno essere acquisiti attraverso conferenze di servizi semplificate mentre i termini dei procedimenti comunali saranno inderogabili, in quanto i provvedimenti tardivi verranno dichiarati inefficaci. Le amministrazioni comunali saranno tenute a rilasciare, entro 15 giorni dalla richiesta, un’attestazione sul decorso dei termini del procedimento e sullo stato dei permessi necessari per procedere alla costruzione. Lo scambio di informazioni in via telematica diventa sempre più la modalità standard, e peraltro nei prossimi mesi la piattaforma telematica regionale (già operativa per lo Sportello unico delle imprese) consentirà di presentare anche le pratiche edilizie in via digitale, verificandone automaticamente la completezza, rilasciando la ricevuta, procedendo all’invio delle richieste di autorizzazioni e pareri alle altre amministrazioni coinvolte, ed inviando l’attestazione del silenzio assenso. Tutti adempimenti essenziali per consentire un sicuro tracciamento delle pratiche edilizie e per permettere ai Comuni di concentrarsi sull’istruttoria di merito dei progetti.

Durante la discussione – dapprima in commissione e poi in aula – sono stati tolti dal testo cinque articoli, che non erano direttamente connessi alla fruibilità del superbonus, ma riguardavano modifiche alla legge urbanistica regionale, misure per accelerare l’istruttoria dei condoni edilizi pendenti e la riqualificazione delle strutture alberghiere. Al di là delle polemiche che hanno accompagnato alcuni aspetti di quegli articoli, abbiamo semplicemente riconosciuto che era prioritario varare in tempi rapidi le misure di semplificazione finalizzate alla migliore fruibilità del superbonus: la riqualificazione energetica e sismica degli edifici è una priorità e sarebbe un vero peccato non sfruttare appieno la possibilità offerta dall’attuale legislazione statale con le detrazioni al 110%. Con tempi meno stringenti, sarà possibile riprendere in mano i provvedimenti contenuti negli articoli stralciati eventualmente riformulandoli (sarà la Giunta stessa – che ci ha chiesto di operare lo stralcio – la prima a poterlo fare), per poi sottoporre il testo ad un’analisi minuziosa, in modo da produrre un provvedimento su cui nessuno possa avere il minimo dubbio e tutti possano convenire a che sia finalizzato unicamente a ciò che si intende effettivamente promuovere, senza alcuno spazio concesso ad interpretazioni furbesche o poco cristalline.

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