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Dieci ragioni per confermare il governo regionale

Ecco dieci buone ragioni per confermare questo governo regionale alle prossime elezioni. Sono risultati, scelti fra le tante realizzazioni del mandato 2014-2019, che ritengo particolarmente significativi, e a cui anch’io ho dato un contributo nel contesto del gioco di squadra.


1 – Patto per il lavoro

Numeri davvero importanti per la nostra Regione. Nel secondo trimestre del 2019 in Emilia-Romagna il tasso di disoccupazione è sceso al 4,8%. A inizio legislatura era al 9%. Il tasso di occupazione, che raggiunge il 71,3%, è il più elevato tra tutte le regioni italiane. È un risultato importante, che conferma l’efficacia del Patto per il Lavoro siglato nel luglio 2015 tra la Regione e le parti sociali, le categorie economiche, gli atenei, le associazioni e il mondo del volontariato.

2 – Vaccini

Nel novembre 2016 la Regione, prima nel Paese, ha approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Grazie a questa legge, la copertura vaccinale per i bambini di due anni che frequentano l’asilo nido ha toccato quota 97%. Al 30 giugno, per le profilassi rese obbligatorie dalla legge regionale i dati di tutte le province sono in crescita. Aumentano anche i numeri legati alle vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge nazionale: oltre a pertosse ed emofilo di tipo B, è positivo anche l’andamento del gruppo morbillo, parotite e rosolia (Mpr), oggi al 96,5%, mentre, a fine 2015, era all’87%. Valori positivi anche per le vaccinazioni solo raccomandate, vicini a fine giugno al 95%.

3 – Persone fragili

Anche nell’ultima manovra di bilancio, la Regione Emilia-Romagna ha aumentato il fondo regionale della non-autosufficienza che nel 2020 raggiungerà ben 460 milioni di euro. A questi si aggiungono gli oltre 40 milioni ricevuti dal fondo nazionale, arrivando così al mezzo miliardo di euro: il più alto in Italia. Ogni anno grazie a questo fondo viene data assistenza ad oltre 40.000 anziani non autosufficienti e sono 19.000 gli interventi rivolti a persone con disabilità grave e gravissima. Tra questi, vi sono interventi a sostegno dei caregiver: l’assegno di cura, l’accoglienza temporanea di sollievo, il contributo per l’assistenza familiare, i programmi di qualificazione lavoro di cura assistenti familiari, contributi e servizi per l’adattamento della casa. E ancora: iniziative di informazione ed educazione caregiver, gruppi di sostegno e auto-aiuto, Caffé Alzheimer e Meeting Center, informazione e formazione amministratori sostegno volontari. Nel 2016 la Regione aveva introdotto il Reddito di solidarietà (RES), avviato dal settembre 2017 come misura alternativa a quella nazionale (Reddito di Inclusione – REI). L’entrata in vigore del Reddito di cittadinanza con la Legge nazionale n. 26/2019 a decorrere dal 1° marzo 2019, ha determinato l’interruzione del REI e, conseguentemente, della misura regionale RES.

4 – Sanità al top

Meridiano Sanità Index, lo studio elaborato da The European House – Ambrosetti, attesta nel 2019 che l’Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia per capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione, seguita dalla Toscana e poi, a pari merito, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e Veneto. Siamo primi anche per quanto riguarda l’indice di mantenimento dello stato di salute, e secondi, dopo la Provincia Autonoma di Trento, in quanto ad efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria; una voce che tra gli altri elementi considera l’appropriatezza di prescrizioni, prestazioni e ricoveri, i tempi di attesa per gli interventi chirurgici e i numeri sulla mobilità sanitaria. Infine, per quanto riguarda gli investimenti in sanità, rispetto a una media nazionale di risorse sottoscritte del 75,7%, l’Emilia-Romagna è tra le 10 che sono riuscite ad utilizzare il 100%. dei fondi assegnati dallo Stato.

5 – Sobrietà

A inizio mandato abbiamo tagliato significativamente le indennità dei consiglieri e le spese di funzionamento dell’Assemblea legislativa. I vitalizi erano già stati aboliti per i nuovi consiglieri, mentre a chi ne aveva diritto era stata data la possibilità di rinunciarvi: io sono stato l’ultimo consigliere regionale ad averne diritto e fra coloro che vi hanno subito rinunciato.

6 – Superticket

Dal 1° gennaio 2019 tutti i cittadini con reddito familiare annuo inferiore a 100mila euro non pagano più il ticket aggiuntivo su farmaci (fino a 2 euro a confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta). Abolito anche il ticket base da 23 euro per le prime visite specialistiche, per i componenti delle famiglie con almeno due figli a carico. Un’operazione che si traduce in un beneficio reale per milioni di cittadini, con un risparmio complessivo di 34 milioni di euro l’anno. Sui ticket sanitari regionali da tempo avevo portato avanti una battaglia per renderli più equi con la proposta di determinare le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro-capite. Il provvedimento adottato dalla Giunta ha adottato una soluzione diversa ma orientata alla stessa finalità.

7 – Big Data

Bologna disporrà di una potenza di calcolo di rilevanza europea e mondiale, che ci permetterà di gestire dati importanti per la vita delle persone, avere una sanità ancora pià avanzata, i dati per gestire il grande traffico e quelli per le previsioni meteo: cose complesse per un quotidiano più semplice per tutti. Tutto ciò insieme al centro dati del servizio meterorologico europeo, che verrà nel tecnopolo di Bologna a seguito della Brexit, al centro meteo italiano, ad una importante sinergia fra enti di ricerca e di calcolo già presenti sul nostro territorio.

8 – Cultura e formazione

L’impegno della Regione nei confronti della cultura, in tutte le sue articolazioni e manifestazioni, è cresciuto ed ha dato risultati soddisfacenti. Dando attuazione alla legge regionale 13/99, sono stati realizzati interventi a sostegno del mondo dello spettacolo dal vivo e delle attività teatrali, musicali, di danza e circo contemporaneo. Con i bandi attuativi della l.r. 37/1994 sono stati finanziati progetti per la produzione, diffusione e fruizione di attività culturali. Con il piano triennale per la promozione delle attività di valorizzazione della Memoria del Novecento (l.r. 3/2016) – la Regione sostiene con risorse concrete i percorsi dedicati alla memoria.

Per la Regione investire in conoscenza, ricerca, innovazione, e qualificazione professionale è una priorità e una scelta strategica per contribuire a fare dell’Emilia-Romagna un’economia sempre più aperta e competitiva. La proposta formativa è ampia e tiene conto di età e situazioni diverse. Per i più giovani si spazia dai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale ai corsi della Rete politecnica per diplomati (ITS, IFTS). Oltre a questi, sono stati previsti i corsi a qualifica per contrastare la dispersione scolastica e i corsi per neolaureati sui Big Data. Per disoccupati sono stati proposti corsi di formazione breve per le competenze linguistiche, informatiche e trasversali. Per gli occupati sono stati ideati percorsi innovativi di formazione continua, come ad esempio i corsi in ambito di cinema e audiovisivi ed i corsi per lo spettacolo dal vivo.

9 – Casa e affitti

La casa è un bene primario e tutti devono poter contare su un alloggio stabile e dignitoso. In questi anni abbiamo messo le politiche abitative al centro del nostro welfare, agendo su due fronti: da un lato modificando i criteri di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per rendere il sistema più equo, dall’altro investendo nel recupero e nel ripristino degli alloggi pubblici per utilizzare al massimo il patrimonio esistente e abbattere le barriere architettoniche. Inoltre, la Regione mette a disposizione delle famiglie residenti in Emilia-Romagna il bonus affitto, un contributo che copre fino a 6 mensilità per le famiglie che faticano a pagarlo.

10 – Rifiuti e sostenibilità

Economia circolare significa fare dei rifiuti una risorsa, puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. Con il Piano regionale per la gestione dei rifiuti abbiamo anticipato alcuni degli obiettivi previsti dall’Unione europea in termini di percentuali di riciclaggio dei rifiuti urbani, tracciando la strada per la transizione verso l’economia circolare.