;
Cari tutti, con l’inizio dell’estate (in bocca al lupo a chi è sotto esame) siamo al consueto aggiornamento mensile.
Giorni fa hanno chiesto ad un gruppo di giovani di scrivere su dei post-it le cose che li spaventavano: li osservavo e mi ha colpito leggere, accanto a risposte prevedibili, anche la parola “futuro”. Lo dico perché nei miei ricordi di gioventù il futuro aveva il colore della speranza: certo, anche allora capitavano eventi drammatici, ma c’era l’idea che comunque si andasse verso tempi migliori. Ora invece si va diffondendo l’idea che le cose possano solo peggiorare: il terrorismo certo pesa (da ultimo piangiamo i morti all’aeroporto di Istanbul), si è disorientati da notizie come quella che dopo decenni la vita media ha cessato di allungarsi, ma comunque non si tratta di scelte volontarie: lo è invece la decisione del popolo del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea. Se fino a ieri l’Europa procedeva a rilento ma comunque andava verso una sempre maggiore unità, oggi facciamo i conti con la decisione (democratica) di tornare indietro da parte di una nazione molto importante. Ed è triste rilevare come i più anziani (in maggioranza per il “leave”) abbiano ipotecato il futuro dei giovani (in maggioranza per il “remain”, almeno quei pochi che hanno votato). Tutti dobbiamo renderci conto dei pericoli che corriamo e adoperarci per cambiare le cose: solo una politica seria e un riformismo vero possono costituire risposte credibili all’ondata populista e di paura che sta attraversando la nostra società. Un’ondata che si nutre di ignoranza e mediocrità, nonostante le tanti fonti informative che ci circondano nel mondo globalizzato e il tempo consumato su computer e telefoni (ma poi a quanti giovani capita di leggere un libro?). Per essere parte della soluzione e non del problema, mentre spingiamo per un balzo in avanti verso una maggiore unità europea, proviamo ad occuparci delle riforme possibili, tanto sul piano nazionale che locale.
Se prevale la paura del domani e il timore di cambiare, rischiamo di fermarci e consegnarci al declino. Certo, bisogna guardare al merito delle proposte, ma se proposte ragionevoli di riforma che arrivano dopo decenni di sostanziale staticità vengono avversate “a prescindere” non è un bel segnale (a proposito di Brexit). Vale per la riforma del lavoro, quella della scuola ed altre ancora: magari non perfette, ma intanto crescono gli occupati, si comincia a parlare di valutazione e di merito, e così via. Vale anche e soprattutto per la riforma costituzionale su cui saremo chiamati ad esprimerci con un referendum in autunno: una riforma che supera il bicameralismo paritario e velocizza l’iter delle leggi, introduce un Senato che rappresenta gli enti locali, elimina le sovrapposizioni di competenze fra stato e regioni, riduce i costi della politica. Una riforma che non tocca la prima parte della Costituzione (quella dei valori di fondo) e si limita ad introdurre alcuni specifici miglioramenti. Per questo stupisce vedere crescere un fronte del “no” che evoca pericoli inesistenti, confonde riforma costituzionale e legge elettorale, politicizza lo scontro senza stare al merito. Con tanti altri costituiremo i comitati per il “sì” e ci batteremo perché questa riforma venga approvata.
Alla fine, a Bologna al ballottaggio l’ha spuntata Virginio Merola: benissimo, ma non possiamo nasconderci l’affanno di una vittoria di misura che deve comportare una riflessione seria, anche perché se invece di una sfidante leghista ci fosse stata un’alternativa diversa, forse avremmo dovuto commentare un altro risultato (come è accaduto purtroppo a San Giovanni in Persiceto). Per fare una riflessione seria bisogna anzitutto superare la tentazione delle analisi pret-a-porter, quelle per cui ognuno vede il proprio punto di vista come motivo principe dei voti guadagnati e tutti gli altri come causa dei voti persi. Il sindaco Merola ha peraltro già operato alcune correzioni di rotta ed ha varato in tempi rapidi la sua nuova Giunta: a tutti loro e al nuovo Consiglio comunale i migliori auguri di buon lavoro! Un in bocca al lupo particolare lasciatemelo fare a Virginia Gieri, che entra in Giunta con deleghe importanti (casa, emergenza abitativa, affari generali, servizi demografici e rapporti col consiglio comunale), a Raffaella Santi Casali e Piergiorgio Licciardello eletti consiglieri comunali, ai nove eletti consiglieri di quartiere espressione del gruppo #PerDavvero (in questo post un riepilogo dei loro risultati), agli altri amici in Giunta, nel Consiglio comunale e nei consigli di quartiere.
Un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro e 1300 malati di gioco nella nostra Regione. Questi i dati significativi emersi durante il convegno“Dalla legge regionale 5/2013 alla rete SlotMob”: ad oggi sono state attuate misure importanti in materia di prevenzione, assistenza e cura dei giocatori compulsivi (maggiori dettagli in questo mio post). Ora occorre una revisione della normativa regionale, a partire dagli incentivi agli esercenti che rinunciano alle slot e dalle distanze dai luoghi ritenuti sensibili, come le scuole. Intanto la Regione ha stanziato 150 mila euro per il sostegno degli esercenti che dismettano le macchinette “mangiasoldi” aderendo al marchio “Slot FreER” (il bando è aperto fino a fine ottobre).
Elezioni: tutti i dati e le statistiche sugli eletti e sui 50 nuovi sindaci in regione. Fondo sociale regionale: 33 milioni a sostegno di servizi per l’infanzia, le famiglie e gli interventi contro la povertà e l’esclusione sociale. Edilizia pubblica: i nuovi criteri per favorire la rotazione.Welfare e casa: al via il progetto di legge di modifica di 7 leggi regionali su casa, giovani e migranti. Diritti: presentate le relazioni di Difensore civico, Corecom e Garante dell’infanzia. Ricostruzione: rinasce a Medolla (Modena) la Eurosets; per le opere pubbliche ripartiti 127 milioni del Governo. Lavoro: Programma triennale da 360 milioni di euro per politiche formative e lavoro, con dottorati di ricerca per l’economia digitale, fondi per imprese, contro la dispersione scolastica e per l’inserimento di persone disabili. Alternanza scuola-lavoro: al via l’accordo tra la Regione e la Bosch. Formazione in azienda: Emilia-Romagna capitale delle Corporate Academy, il 50% di quelle italiane è in regione. Occupazione: la forza lavoro cresce dell’1,2%, lo 0,9% in più rispetto alla media nazionale (in un anno 35mila occupati in più). Working buyout: salvati oltre 1.200 posti di lavoro, attraverso l’acquisto da parte dei lavoratori dell’azienda di cui si era dipendenti. Trasporti:inaugurato un nuovo elettrotreno sulla ferrovia Bologna-Vignola. Sanità:medico di famiglia fino ai 18 anni per i figli di migranti senza permesso di soggiorno, 198 i bambini in carico al Servizio sanitario. Ausl e aziende ospedaliere: i bilanci 2015 tutti in pareggio. Prevenzione: al via la campagna su zanzara tigre e altri insetti pericolosi. Case della salute: 81 quelle in funzione in regione, calano del 26% gli accessi ai Pronto soccorso e aumenta l’assistenza domiciliare (dati, servizi e caratteristiche).Turismo: cambiano le regole per i contributi ai Consorzi fidi, si apre alle sale da ballo. Agriturismi: risorse per 15,7 milioni, domande per i contributi entro il 23 settembre. SmartPass: un biglietto unico per viaggiare per più giorni in tutta la Romagna. Viaggio virtuale: sul maxi-schermo touch screen della Regione dall’Expo alla stazione AV di Bologna. Pesca: dal 1 gennaio 2017 via libera alle vongole da 22 millimetri.Biologico e produzione integrata: soddisfatte tutte le domande, la Regione rilancia con altri 30 milioni. Agricoltura: 523 ettari di vigneti in più all’Emilia-Romagna. Rapporto agroalimentare: in crescita la produzione (+2%), l’export (+6,2%) e l’occupazione (+3,6%). Attestati di prestazione energetica: diventano sistematici i controlli di conformitàdegli Ape, realizzati dall’Organismo regionale di accreditamento. Banda ultralarga e fibra ottica: siglato il protocollo per l’attuazione in tutte le scuole dell’Emilia-Romagna. Basket in carrozzina: dieci atleti, dai nove ai 18 anni, della ‘Bradipi Circolo Dozza’ di Bologna, campioni d’Italia per il secondo anno consecutivo. Premio per la pace Giuseppe Dossetti: candidature entro il 16 settembre, una sezione rivolta alle associazioni ed una ai singoli cittadini.
Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe