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Sono passati undici anni da questo mio post e dal mio tentativo (ahimè fallito) di promuovere una petizione online per chiedere l’azzeramento del canone per il Telepass, nella convinzione che sia assurdo dover pagare un canone sullo strumento utilizzato per pagare un pedaggio. Soprattutto perché l’utilizzo dello strumento sgrava non solo il tempo di attesa dell’utente ma anche i costi dell’operatore autostradale e migliora sensibilmente lo scorrimento del traffico in entrata e uscita dai caselli. Come spiegavo nel post in questione, poteva forse avere un senso chiedere di pagare un canone a chi richiedeva un apparecchio telepass senza poi usarlo effettivamente per circolare sulle autostrade, ma per chi lo utilizzava aveva del tutto senso limitarsi a richiedere il pagamento dei pedaggi e ritenere incluso in quei costi la piccola parte relativa allo strumento di telepedaggio.
Gli anni sono passati e l’unica cosa significativa che è successa sull’argomento è stata l’apertura ad una concorrenza di mercato sulle operazioni di pagamento del telepedaggio, per cui oggi ci sono alternative al Telepass (il cui canone nel frattempo è aumentato in modo significativo) come ad esempio Unipolmove e MooneyGo. Nel frattempo però sono state attivate anche esperienze differenti, che sono già operative da anni su alcune tratte: ad esempio la Pedemontana lombarda si definisce sul sito una “autostrada a pedaggio free flow senza barriere con obbligo del pagamento del pedaggio entro 15 giorni dal transito”. Quindi tu utente transiti, la tua targa viene letta e la tua tratta percorsa calcolata, poi hai vari mezzi per effettuare il pagamento del pedaggio, senza sovrapprezzi. La novità più recente, leggendo i giornali, è l’attivazione sulla Tangenziale di Napoli di un analogo servizio di pagamento del pedaggio – chiamato Targa-Go – basato sulla lettura della targa, senza costi aggiuntivi. In questo caso il servizio è gestito direttamente da Autostrade per l’Italia.
Tutto ciò dimostra che è tranquillamente possibile (e lo sarebbe da diversi anni) addebitare i costi dei pedaggi autostradali senza canoni nè sovrapprezzi nè necessità di apparecchi ulteriori, semplicemente rilevando la targa del veicolo in transito. Si riuscirà ad estendere questo metodo su tutta la rete autostradale a beneficio di tutti o ancora una volta prevarrà la difesa delle rendite di posizione, in questo caso delle società che gestiscono gli strumenti di telepedaggio? Lo scopriremo nei prossimi mesi… o dovremo attendere ancora degli anni? E quale governo?