Le
associazioni di malati o di loro familiari sono un interlocutore fondamentale, e spesso un partner della sanità pubblica per la realizzazione di opere importanti. L’associazione degli emodializzati ci ha accompagnato nell’inaugurazione dei
nuovi centri dialisi del Maggiore e del Bellaria aperti in questi anni. Iniziative condivise con l’associazione dei diabetici e quella dei giovani diabetici, con le associazioni impegnate sul tema dell’Aids, le associazioni impegnate nella pediatria del Gozzadini, i parkinsoniani, quelle della sclerosi multipla, della distrofia, dell’Altzheimer, della psichiatria, delle malattie rare e di molte altre patologie. Le associazioni femminili sono state un riferimento per il nuovo
pronto soccorso specialistico sulla violenza alle donne presso il Maggiore e, insieme ai centri di accoglienza alla vita, lo sono per l’applicazione delle linee guida regionali sulla legge 194. Anche associazioni relativamente piccole possono diventare il nucleo di aggregazione per realizzazioni straordinarie, come l’esempio della “Casa dei risvegli” ci insegna. Non posso qui citare tutte le associazioni con cui ho avuto la fortuna di interagire, ma sono davvero tantissime ed una ricchezza per noi tutti.