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Grazie ad una interrogazione della collega Ottavia Soncini, che anch’io ho sottoscritto, possiamo fare il punto sullo stato di attuazione del Programma Regionale Integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello specchio Autistico (PRIA).
Per conseguirne gli obiettivi, in particolare puntiamo al potenziamento della rete famiglia-sanità- sociale-scuola per i minori e a una particolare attenzione alla presa in carico delle persone maggiorenni per tutto l’arco della vita.
Ad oggi, i risultati comunicati dalla Regione sono confortanti, comunque dobbiamo proseguire su questa strada e c’è sempre spazio per migliorare. Vediamo comunque alcuni numeri.
Ogni anno la Regione assicura risorse per 2 milioni di euro per il “programma autismo 0-6 anni” e per 1 milione 230mila euro per il “programma autismo 0-17 anni”.
Nel 2023, con 1 milione di euro, si è verificata la costituzione, in tutte le aziende sanitarie locali, di una specifica équipe autismo adulti. Le aziende di Piacenza, Parma e Bologna hanno già predisposto Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, quella di Reggio Emilia lo sta facendo e quella di Modena lo ha fatto per i minori. Nelle aziende di Imola, Ferrara e della Romagna sono attive Strutture organizzative di continuità assistenziale.
In Emilia-Romagna risultano 263 le persone che ricevono l’assegno di cura grazie al Fondo nazionale inclusione disabilità a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico.
Grazie al fondo nazionale vengono complessivamente investiti 7,5 milioni per attività in tutti i distretti socio-sanitari regionali. Le risorse sono così distribuite:
Se volete approfondire, qui trovate il testo dell’interrogazione e qui invece la risposta dell’assessorato.