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In Commissione Parità è stata approvata ieri una risoluzione di cui sono il primo firmatario, per “promuovere e sostenere progetti di emersione dall’illegalità e per l’integrazione delle vittime di tratta e sfruttamento”. Parliamo del progetto “Oltre la Strada” che la Regione Emilia-Romagna promuove dal 1996, in collaborazione con gli Enti locali, associazioni di volontariato e organizzazioni non governative, e per il quale è necessario garantire un adeguato sostegno anche per gli anni futuri.
Grazie alla rete di Oltre la Strada, è attiva, ad ogni livello provinciale della Regione, un’unità operativa con equipe multidisciplinari con formazione e competenze specifiche per gli interventi in materia di tratta e sfruttamento. Le azioni finalizzate alla emersione si basano sul principio per il quale occorre essere nei luoghi in cui si evidenzia il fenomeno sia con una presenza diretta, realizzando azioni sociali in autonomia, sia indiretta grazie cioè a forme di raccordo con gli altri soggetti esperti in materia (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, Prefetture, Commissioni territoriali per la protezione internazionale) che nel corso della loro attività intercettano le vittime di tratta. Senza dimenticare che le persone sfruttate spesso non si dichiarano né chiedono aiuto. Pertanto, nessun sistema di aiuto può sopravvivere a lungo senza interventi di emersione e senza un osservatorio sul fenomeno.
Per misurare l’efficacia del progetto e della sua corrispondenza ad un’emergenza sociale reale, è utile riportare alcuni dei dati che sono stati presentati in commissione: nel corso dei 18 anni di attività monitorati da specifico database (dal 2000 ad oggi) nel territorio regionale, sono circa 3.100 le persone prese in carico nei programmi, con 170 nuove prese in carico in media all’anno. Lo sfruttamento sessuale è al primo posto, con il 75,65% dei casi registrati. Qui sotto riporto uno schema sui numeri degli ultimi 3 anni di interventi in base al programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale, previsto dall’art. 18 D. Lgs. 286/98 (Testo Unico Immigrazione), nel quale rientrano gli interventi di Oltre la Strada.
Programmi articolo 18 | 2015 | 2016 | 2017 | media annua |
Programmi individualizzati di assistenza realizzati nell’anno | 315 | 375 | 390 | 360 |
Di cui Numero di nuove prese in carico | 122 | 203 | 169 | 165 |
Accompagnamenti ai servizi socio-sanitari | 545 | 730 | 1105 | 793 |
Colloqui individuali | 2527 | 2420 | 3512 | 2820 |
Interventi per l’area legale | 287 | 310 | 371 | 323 |
Inserimenti in corsi di alfabetizzazione | 142 | 174 | 227 | 181 |
Prestazioni finalizzate all’inserimento socio-lavorativo | 211 | 206 | 195 | 204 |
La risoluzione suggerisce, inoltre, la promozione di una maggiore sinergia tra gli attori coinvolti nella tutela e protezione delle vittime di tratta, e di valutare anche la punibilità per legge dei clienti, modello sperimentato con successo in diverse nazioni del nord Europa, che sicuramente costituirebbe un forte deterrente ed uno strumento valido per la lotta volta ad eliminare questa moderna forma di schiavitù. Mentre si è registrata la convergenza di tutti i presenti in commissione sulla lotta alla tratta di donne e bambine e sul sostegno al progetto Oltre la Strada, alcuni dei presenti hanno aperto all’idea che possano essere legalizzate forme di prostituzione “consapevole”, non costretta e regolamentata. Personalmente nella mia idea di un mondo migliore la prostituzione non dovrebbe proprio esserci. Ma certamente si prospetta su questo tema un dibattito impegnativo.
Qui c’è il testo della risoluzione approvata, qui c’è il post che avevo scritto nel momento in cui avevamo presentato la risoluzione, qui un articolo di Repubblica che ne parla.