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La rivista “Vivere” dell’Opera Sacro Cuore nell’ultimo numero riporta una intervista di don Ferdinando Colombo ad Arturo Parisi sul rapporto fra fede e politica. Ecco alcuni passaggi tratti dall’intervista:
“Io penso che ognuno sia chiamato alla Salvezza a partire e dentro la condizione di vita nella quale la Provvidenza lo colloca. A cercare guidato dalla Fede quale sia la chiamata che dentro la Storia lo interpella personalmente. Ad essere anima, sale e lievito ovunque la Provvidenza lo ha collocato.”
“Politica è a mio parere soprattutto il processo di costruzione della comunità. Politica è perciò la consapevolezza che ogni nostra azione così come omissione, ogni nostra parola così come silenzio, oltre che sulla nostra vita individuale immediata, ha conseguenze sulla vita associata. Messa così, fare politica e servire il bene comune è una chiamata che ci interpella tutti.”
“Quanto ai “diritti umani” cioè a dire i diritti della persona considerata nella sua sola individualità quello che conta è, da una parte, non confonderli con i “desideri” e, dall’altra, legarli stretti ai corrispondenti “doveri” e responsabilità che la persona ha verso la società, alimentando la consapevolezza delle conseguenze che un loro disordinato riconoscimento ha sul bene comune.”
“Penso alla società di oggi atomizzata in individui a loro volta scomposti e mutevoli. Una società più gassosa che liquida che sulla rete vende l’illusione di una partecipazione continua e alimenta così la delusione che inevitabilmente segue.”
Si tratta di una intervista davvero interessante ad un Arturo Parisi sempre acuto e mai banale, che invito senz’altro a leggere per intero.