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Più pause nel calendario scolastico?

15 Aprile 2013 Costume, Scuola e formazione

calendarioNon sarebbe il caso di prevedere, anche in Emilia-Romagna come già fanno in altre regioni, una breve pausa di due-tre giorni nel calendario scolastico durante il periodo del Carnevale?

E non varrebbe la pena di anticipare l’avvio dell’anno scolastico più verso l’inizio di settembre, guadagnando giorni per aumentare un po’ le pause durante l’anno ed anche per prevedere periodi di recupero e attività integrative a vantaggio di studenti in difficoltà o a rischio di abbandono?

Sono due suggestioni che ho girato per competenza all’Assessore regionale Patrizio Bianchi e al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, chiedendo loro di valutare il modo migliore per tenere in considerazione le esigenze che esse esprimono in vista della definizione del calendario scolastico.

Ho ricevuto sollecitazioni in questo senso da due docenti che mi hanno invitato per l’appunto a ragionare sul calendario scolastico.  Il tempo di scuola è infatti un aspetto importante sia per la qualità della didattica che per le esigenze delle famiglie, e vale la pena di ragionare – fermo restando l’obbligo di svolgere i giorni di scuola previsti – sul come migliorarlo dal punto dell’efficacia formativa e nella risposta ai bisogni di ragazzi e famiglie.

Cristiana Costantini, a proposito della pausa a Carnevale, mi ha scritto: “In questo periodo dell’anno gli alunni sono molto affaticati ed il periodo che  intercorre tra le vacanze natalizie e quelle di Pasqua è molto lungo. Le pause sono fisiologiche e aiutano l’apprendimento. Inoltre in questo periodo è uso da parte delle famiglie fare una stacco per  la settimana bianca e le assenze nelle classi si susseguono per almeno un mese creando disturbo nel normale svolgimento delle attività scolastiche.”

Pierluigi Giacomoni, a proposito dell’inizio dell’anno scolastico, mi ha scritto: “La maggioranza delle famiglie a settembre ha già fatto le ferie ed ha pochi soldi da spendere. Perché non pensare ad un calendario scolastico che magari preveda un’estate più breve allargando fasce di sospensione delle lezioni oggi molto ristrette? Oppure incentivar le scuole a promuovere periodi di recupero ed attività integrative durante il periodo estivo a vantaggio di studenti poco abbienti o in difficoltà scolastico o a rischio di abbandono?”

Le loro mi paiono riflessioni cui vale la pena di dare un seguito, e per questo mi sono fatto portatore delle loro segnalazioni: vedremo se e come verranno accolte.

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