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Cari tutti, eccoci arrivati all’autunno ed anche al nostro consueto appuntamento con l’aggiornamento mensile.
Il centrodestra, trainato da FdI, ha vinto nettamente le elezioni politiche e presumibilmente avremo presto un governo guidato da Giorgia Meloni, che sarà la prima donna premier italiana. Auguriamoci, per il bene dell’Italia, che il governo tuteli l’interesse collettivo, e prepariamoci in caso contrario a una decisa opposizione. Per il PD, dopo una lunga serie di errori sulla linea politica, sulle alleanze, sulle candidature, sulle scelte strategiche e comunicative, è arrivata una cocente sconfitta. E oggi tutti quanti sostengono che bisogna cambiare, voltare pagina, rifondare, aprire fasi costituenti. Peccato che a dirlo siano anche coloro che, da Letta in giù, hanno la responsabilità di averci portato a questo risultato. Non solo non c’è nessuna autocritica, ma al contrario ognuno appare convinto di avere in tasca la ricetta giusta per risollevare le sorti del partito. Ma quale sia la svolta, al di là delle frasi fatte e degli slogan ricorrenti, francamente non si capisce. In questo scenario cacofonico capita così di sentire gli epuratori che predicano l’inclusione, gli arrampicatori che raccomandano la generosità, i correntisti che invocano la liberazione delle correnti, i favoriti che criticano nepotismi e cooptazioni, i paracadutati che parlano di radicamento territoriale. E naturalmente tutti i neo-parlamentari difendono il segretario, ossia colui che li ha collocati in posizione utile ad essere eletti. Insomma, il rischio concreto è che nemmeno questa sconfitta serva a far comprendere le ragioni di fondo per la disaffezione degli elettori. Ragioni che, a mio avviso, sono principalmente due: la scarsa coerenza tra i principi proclamati a parole e quelli concretamente praticati, e uno sbilanciamento programmatico sui diritti civili che porta a trascurare i temi sociali ed economici che maggiormente toccano i cittadini e le famiglie.
Insomma, c’è davvero molta confusione. Anche a Bologna, dove chi guida il partito festeggia per i candidati eletti all’uninominale (ovviamente dopo aver epurato ogni esponente della minoranza interna dalle liste), e si illude di poter essere un esempio da copiare a livello nazionale, senza comprendere che si è semplicemente seduti su un’eredità di consenso e di militanti in lento e costante declino (che altrove in Italia ormai non esiste più) e che la linea politica del PD bolognese servirebbe semplicemente a portarci tutti dritti nel fosso. E confusione c’è anche grazie agli organi di informazione “amici”, che non mancano di far sentire la propria voce attraverso accorati editoriali, ma che dietro la critica agli errori precedenti inoculano i germi per la loro reiterazione. Così, dietro lo slogan “largo ai giovani” si nasconde la riproposizione delle logiche di chi quei giovani li ha scelti, cooptati e promossi. E chi sono i mandanti? Forse i soliti sempreverdi padri nobili o capicorrente. E forse chi da anni sta continuando a finanziare candidati – come la fondazione americana Social Changes – con lo scopo evidente di influenzare la linea politica del partito (soprattutto sui temi dell’immigrazione e dei diritti lgbt+) e determinarne la nuova classe dirigente, grazie alla complicità o all’ignavia di chi trova del tutto normale che ci sia un’opa sul partito in corso e preferisce accodarsi alla corrente. Speriamo davvero che il congresso che sta per aprirsi possa fornire qualche antidoto serio a questa deriva: potrebbe essere davvero l’ultima opportunità.
L’Emilia-Romagna ha siglato un Patto per la salute e la sicurezza sul lavoro: l’assessore Vincenzo Colla ne ha relazionato in aula, a partire dai numeri relativi agli incidenti sul lavoro verificatisi nel 2021. Numeri che evidenziano una tragica realtà e che impongono di compiere ogni sforzo per ridurne drasticamente le dimensioni, assicurando livelli più elevati di salute e sicurezza a tutte le lavoratrici e i lavoratori. Chi fosse interessato, trova qui maggiori informazioni sul Patto e sulla situazione relativa agli infortuni sul lavoro.
È stata approvata una nuova legge con cui l’Emilia-Romagna sosterrà i carnevali storici. Essi sono espressione di identità delle comunità, contribuiscono a tenere vive le tradizioni storiche regionali e a valorizzare la cultura popolare. Inoltre, rappresentano un momento di aggregazione sociale consolidato e funzionale a incrementare l’attrattività turistica dei territori. Il testo prevede che la Regione conceda contributi a pubblico e privato, per i carnevali esistenti da almeno 20 anni. Per il 2022 ci saranno risorse straordinarie, per i carnevali più importanti, perché la prima metà dell’anno ha visto restrizioni dovute all’emergenza pandemica. La copertura finanziaria sarà di 250mila euro per il 2022 e di 200mila euro l’anno per il 2023 e 2024.
La tessera sanitaria che tutti abbiamo ha un microchip che la rende una versione evoluta. Si chiama TS-CNS (Tessera sanitaria – Carta nazionale dei servizi) e, fra le funzionalità già implementate, c’è ad esempio la possibilità di acquistare prodotti alimentari per celiaci. E naturalmente ci si può identificare in tutti i siti online della Pubblica amministrazione, compreso il Fascicolo sanitario elettronico. In una stagione segnata dalla grave carenza di materie prime a causa della difficile situazione internazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha da un lato autorizzato l’emissione di tessere prive di microchip, dall’altro ha prorogato al 31 dicembre 2023 la validità di quelle precedenti con microchip. Ma attenzione, la proroga non è automatica: per essere valida anche oltre la data di scadenza, la TS-CNS dev’essere attivata. Per farlo, bisogna avere i codici PIN/PUK e seguire le istruzioni riportate sul Fascicolo sanitario elettronico. A questo link tutte le informazioni per richiedere i codici PIN e PUK e attivare la carta.
Ambiente: Mettiamo radici per il futuro, da sabato 1^ ottobre riparte la distribuzione gratuita degli alberi nei vivai accreditati. Ambiente: Bando per il potenziamento del soccorso alpino e la prevenzione degli infortuni alpinistici e speleologici. Domande entro il 30 novembre 2022. Bando affitti 2022: oltre 40 milioni a disposizione per sostenere il costo dell’affitto. Contributo fino a tre mensilità, per un massimo di 1.500 euro. Richiesta online o tramite Comuni e enti convenzionati, dal 15 settembre. Decennale sisma: il coraggio e la paura, il cardinale Zuppi protagonista del podcast della Regione. Edilizia: come funziona Accesso unitario, la nuova piattaforma per la presentazione delle pratiche edilizie. Elezioni politiche del 25 settembre: i risultati online. Energia: con il fotovoltaico la stazione autoproduce il 50% dell’energia che consuma. A Budrio, in provincia di Bologna, i pannelli installati sulle pensiline dei binari sono il primo esempio del modello che la Regione vuole estendere a tutte le 52 stazioni di FER. Fondi europei: corso per volontari della cooperazione internazionale, candidature entro il 14 ottobre. Promuove competenze teoriche e operative di alto livello sui temi della cooperazione e della solidarietà internazionale,10 weekend didattici a Modena da novembre 2022 a ottobre 2023. Formazione: laurearsi lavorando, voucher per i giovani fino a 5mila euro e benefici fiscali per le imprese. Il contratto di apprendistato in alta formazione. Sostegno alle aziende che assumono 18-29enni e per frequentare corsi di laurea e di dottorato. Riscaldamento case: dalla Regione incentivi per sostituire caldaie, stufe a legna e vecchi camini. Contributo fino al 100% della spesa. Domande on line fino al 31 dicembre 2023. Per i residenti nei comuni di pianura. Sicurezza sul lavoro: il rischio cancerogeno negli ambienti di lavoro e le strategie di prevenzione, webinar il 6 ottobre. Superbonus 110%: da Arpae il dossier sulle tipologie di intervento ammesse. Le risposte alle domande più frequenti, con esempi concreti: vantaggi e svantaggi, scelta dei materiali e costi. Vaccino anti-Covid: nuovi vaccini Pfizer e Moderna adattati alle varianti, al via le somministrazioni. Priorità a over 60, fragili, sanitari, ospiti Rsa. Prevista la quarta dose su richiesta per tutti i cittadini dai 12 anni in su, si parte anche con la quinta per i trapiantati.
A partire dal 1° ottobre e fino alla fine del 2026, in Emilia-Romagna il contributo attualmente versato dai proprietari viene ridotto del 75%: dalla Giunta via libera alla riparametrazione del Bollino Calore Pulito. A questo link i dettagli sul provvedimento regionale.
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Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe