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Slitta ancora la sistemazione dello svincolo al casello Interporto

7 Marzo 2023 Mobilità

ASPI stima di poter avviare i lavori dopo circa 30 mesi dal positivo riscontro del MASE all’istanza di Verifica di Assoggettabilità a VIA“. E siccome tale positivo riscontro dal MASE ancora non c’è stato, è davvero difficile immaginare che il cosiddetto “Nodo di Funo” – che comprende fra l’altro anche la sistemazione dello svincolo sulla Trasversale di Pianura in corrispondenza del casello Interporto –  possa vedere la luce prima di altri tre anni. Forse.

L’informazione è contenuta nella risposta dell’assessorato Mobilità e Trasporti alla mia quarta interrogazione sulla confluenza fra la Trasversale di Pianura (SP3) e il casello autostradale Interporto sulla A13, congestionata e pericolosa, dove da diversi anni sarebbe urgente realizzare quanto meno una rotonda. 

Chiunque sia transitato dal casello di Bologna Interporto della A13 in ora di punta lo sa: l’intersezione sulla SP3 è uno dei nodi più critici e pericolosi della viabilità della provincia bolognese. È un punto molto trafficato, essendo quello l’accesso all’autostrada per due grandi piattaforme della logistica e del commercio (Interporto e Centergross), oltre a tutto il resto del traffico che prende o arriva dall’autostrada A13 e a quello di attraversamento che transita sulla Trasversale di Pianura. Per come è fatta l’intersezione si formano lunghe code, che rendono pressoché impossibile per chi esce dal casello svoltare a sinistra in ore di punta. Gli incidenti sono purtroppo frequenti, anche gravi.

Ho provato a seguire con costanza la questione, presentando una interrogazione nel 2017, poi nel 2019 e poi ancora nel 2021 e infine questa di cui stiamo parlando nel 2023. Me ne sono occupato insomma con un costante monitoraggio a cadenza di due anni. Nella risposta ricevuta nel 2017, i lavori sembravano imminenti grazie all’accordo finale sul Passante di Bologna (2016) e, nonostante il Nodo di Funo fosse stato inserito tra le opere connesse alla realizzazione del Passante, avrebbe comunque beneficiato di un percorso autonomo e accelerato. Nella risposta del 2019 emergeva che l’iter di approvazione del Nodo di Funo si era interrotto e la procedura autorizzativa archiviata; l’intervento restava vincolato al progetto del Passante di Bologna, e ai suoi ritardi. Nella risposta del 2021, infine, si dava conto dell’inserimento del Nodo di Funo nel quadro del progetto di ampliamento della terza corsia dell’Autostrada A13 nel tratto Bologna-Ferrara, con inizio lavori previsto per fine 2023. Ma oggi apprendiamo che di fatto c’è stato un ulteriore slittamento di tre anni, sempre che sia l’ultimo.

Come argomentavo nel presentare questa interrogazione, mi chiedo quanto abbia senso inserire opere puntuali e urgenti (come questa) all’interno di progetti di portata molto più ampia, visto che i fatti dimostrano che questo significa vincolarsi a tempi lunghissimi e a continui rinvii, con cambi di progetto che richiedono ogni volta di ricominciare daccapo con l’iter di valutazione di impatto ambientale e di approvazione. Ringrazio l’assessorato che ha pensato bene, a valle della mia interrogazione, di scrivere al MISE invitandolo a “concludere il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA” che era fermo in quanto “interrotto a causa dei malfunzionamenti della banca dati del citato Ministero”. Che dire? Andiamo bene…

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