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Avanti coi corsi universitari per interpreti di LIS (lingua italiana dei segni)

22 Giugno 2022 Scuola e formazione

È necessario velocizzare l’attivazione di un corso per interpreti di lingua italiana dei segni (LIS) presso le Università dell’Emilia-Romagna. Si potrebbe attivare ad esempio nell’Ateneo di Forlì, che potrebbe essere un luogo idoneo, visto che è sede dell’Università per interpreti e traduttori. L’ho chiesto alla Giunta, dal momento che il decreto interministeriale del 10 gennaio scorso ha posto come requisito per esercitare questa professione l’acquisizione di specifici titoli universitari e ha portato alla sospensione delle qualifiche di formazione previste in precedenza. Ad oggi, però, non risultano esistere, in Emilia-Romagna, percorsi universitari idonei a ottenere la qualifica, con il rischio di creare un vuoto formativo e il conseguente blocco della professione di interprete in lingua italiana dei segni LIS.

Da qui la mia interrogazione, sottoscritta anche da altri colleghi, che chiede inoltre, alla Giunta, se condivida l’importanza di garantire continuità nell’ottenimento della qualifica di interprete in lingua italiana dei segni LIS. Ho poi portato all’attenzione della Giunta due proposte, chiedendo conto del suo orientamento in merito all’istituzione di un’attività di ricerca sull’interpretariato, che non esiste finora in Italia, così come in Emilia-Romagna non esistono corsi di studio con ricercatori della LIS, a differenza di Venezia, Milano, Catania e in merito alla presenza tra i docenti anche di persone sorde, che potrebbero apportare un contributo significativo, insieme a una valorizzazione del ruolo dell’Ente nazionale sordi (ENS) nell’ambito dell’insegnamento della LIS.

La lingua italiana dei segni (LIS) è una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, ed è dunque uno strumento importante per garantire ai membri della comunità sorda l’accesso alla comunicazione. Sarebbe un peccato indugiare nell’attivare i corsi universitari previsti dal decreto statale che, al contrario, intende valorizzare la figura professionale dell’interprete in lingua dei segni LIS, riconoscendone il valore formativo.

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