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La nuova legge sull'agricoltura sociale

19 Gennaio 2022 Servizi sociali, Territorio

Ieri l’Assemblea Legislativa ha approvato con consenso pressoché unanime la nuova legge sulle “Norme in materia di agricoltura sociale”. Per sostenerla, ci saranno risorse per oltre 1,37 milioni di euro: 75 mila da bilancio regionale e 1,3 milioni dai fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale (PSR).

Con questa legge, le aziende agricole avranno la possibilità di allargare la propria attività verso la dimensione sociale: potranno aprirsi alla comunità, diventare luoghi di inclusione sociale, creare opportunità di lavoro per le persone più fragili e generare una nuova fonte di integrazione al reddito per le imprese.

Il punto di partenza sono le fattorie didattiche, che hanno produzioni fortemente legate al territorio e che intendono avvicinare giovani e adulti alla campagna, per riscoprire il legame che esiste tra la terra e la tavola, valorizzare i sapori e la cultura del mondo rurale, diffondere le produzioni biologiche e tipiche. La fattoria didattica è, dunque, già sede di apprendimento attivo e strumento per un’educazione alimentare: con questa legge nascono le fattorie sociali, un centro di servizi dove la coltivazione dell’orto, la cura degli animali, il ciclo biologico e naturale sono la base per interventi di socializzazione, educazione, inserimento lavorativo. Per dirla in breve, i servizi socioassistenziali e terapeutici potranno essere realizzati in fattoria.

Sono molteplici gli aspetti positivi di questa legge. Anzitutto la volontà di generare beneficio per la comunità coniugando la produzione agricola ai servizi sociali e terapeutico-assistenziali. E poi il riconoscimento del valore sociale che l’agricoltura ha sempre avuto, in termini di tutela del territorio, di custodia delle nostre tradizioni agroalimentari, di trasmissione dei nostri “saperi” contadini, e mettere questo valore sociale al servizio dei più fragili.

Alcuni dettagli sulla legge approvata:

  • Viene istituito il nuovo elenco delle fattorie sociali – che sarà pubblicato online sul sito della Regione – in cui saranno inserite, provvisoriamente, le fattorie che già svolgono attività di agricoltura sociale dopo verifica dei requisiti e delle competenze e che saranno identificate con loghi distintivi.

  • Le attività – tra cui sono compresi gli interventi educativi, di servizi sociali, sociosanitari e di inserimento socio-lavorativo – possono essere esercitate, avvalendosi anche di figure professionali esterne all’azienda, dagli imprenditori agricoli in forma singola o associata, dalle cooperative sociali e dalle fattorie sociali, iscritte al registro regionale, dotate di specifica competenza e formazione, anche attraverso la collaborazione con enti pubblici e del terzo settore.

  • Compito della Regione promuovere la conoscenza e lo sviluppo dell’agricoltura e delle fattorie sociali e dei servizi offerti e favorire il raccordo tra le politiche sociosanitarie e agricole attraverso il coinvolgimento della Conferenza regionale del terzo settore e della Consulta agricola.

  • Le misure di sostegno regionale vanno dagli interventi formativi, alle azioni di informazione, animazione e comunicazione, agli incentivi – investimenti e interventi – per adeguare e allestire le fattorie sociali. Per monitorare i risultati raggiunti la Giunta si impegna a presentare una relazione alla Commissione assembleare sul numero delle fattorie iscritte, la tipologia dei servizi offerti, le misure di sostegno realizzate, i contributi erogati.

  • Si potranno esercitare le attività di agricoltura sociale negli edifici, conformi alle normative in materia di sicurezza e agibili, destinati ad abitazione e ad attività agricola dell’azienda. Gli immobili utilizzati resteranno classificati come rurali a tutti gli effetti. Possibili gli interventi di nuova costruzione o di recupero e riuso degli immobili. Dopo l’approvazione dei provvedimenti attuativi, sarà necessario presentare al Comune la segnalazione certificata di attività (Scia) dichiarando il possesso dei requisiti, dei locali e degli spazi.

  • Per i servizi e le attività sociosanitarie occorrono le autorizzazioni previste dalle norme di riferimento del settore, così come per la somministrazione di pasti e bevande e la produzione, il confezionamento, la conservazione di alimenti e bevande.

  • La vigilanza sull’applicazione della legge è in capo ai Comuni e sono previste sanzioni per chi esercita l’attività senza essere iscritto all’elenco regionale, per l’utilizzo improprio del logo di fattoria sociale e per chi non rispetta i limiti e le modalità di esercizio dell’attività.




Leggi la notizia sul sito della Regione.

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