;

News del 31 gennaio 2022

31 Gennaio 2022 Newsletter

Cari tutti, siamo arrivati alla fine di gennaio, negli ultimi giorni la curva pandemica si è andata appiattendo, speriamo possa presto iniziare la discesa. Eccovi intanto il consueto aggiornamento mensile.

La politica bloccata si rifugia nel Mattarella-bis

Ho da sempre grande stima per il Presidente Sergio Mattarella, e l’idea che lui resti al Quirinale a guidare il nostro Paese anche nei prossimi anni mi rassicura, ma non c’è dubbio che sia triste constatare come il Parlamento non sia riuscito a promuovere una figura che potesse degnamente raccoglierne il testimone. I giorni convulsi di trattative sono stati uno spettacolo deprimente, perché hanno fatto emergere la cifra di una politica frantumata e dominata da personalismi più preoccupati di accrescere il proprio potere o di infliggere danni agli avversari che di promuovere il bene comune. Non tutti hanno le stesse responsabilità, il centrodestra imploso ne è una chiara dimostrazione, ma nessuno può chiamarsi fuori del tutto e in questo senso ogni trionfalismo risulta davvero fuori luogo. Anche l’idea che siano stati i peones ad imporre la scelta ai leader non riesce ad avere un sapore eroico, perché subito emerge il retropensiero che la stabilità agognata fosse anzitutto quella della propria poltrona. Va quindi riconosciuto che la politica si è ancora una volta incartata, e proprio questa impasse ha spinto il Presidente Mattarella, che non voleva certo fare il bis, a rendersi nuovamente disponibile, come traspare dalle sue parole: “I giorni difficili trascorsi per la elezione alla Presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità”.

Con Mattarella e Draghi in carica nei due ruoli istituzionali apicali, riusciranno i partiti a ritrovare il senso della propria missione e superare l’attuale stato degenerativo? E fra i vari partiti, ci riuscirà il PD? Questa credo sia la domanda che si fanno in tanti, e sinceramente me la faccio anch’io. Il segretario Letta ha detto nelle ore scorse che adesso “la politica italiana è più consapevole dei suoi problemi e forse può cominciare a tentare di risolverli”. Ma non basta dirlo a parole, bisogna produrre fatti, e da questo punto di vista il bilancio non è confortante. Vale per il centro (Roma) ma anche per la periferia (Bologna). Se dove ci sono rapporti di forza precari si rimane bloccati nei veti reciproci fino a doversi giocare il jolly della riconferma del Presidente Mattarella, e dove invece c’è la forza per governare tocca assistere allo spettacolo deprimente di queste settimane bolognesi, con uno spoil system interno feroce in cui il sindaco Lepore si libera di coloro che non ritiene allineati per promuovere i suoi fedelissimi su qualsiasi ruolo a prescindere da competenze e capacità, a chi affideremo le nostre speranze? La buona politica batta un colpo, se c’è ancora.

La nuova legge regionale sull’agricoltura sociale

Nella scorsa sessione l’Assemblea legislativa ha approvato con consenso unanime la nuova legge “Norme in materia di agricoltura sociale”. Per sostenerla, ci saranno risorse per oltre 1,37 milioni di euro: 75 mila da bilancio regionale e 1,3 milioni dai fondi europei del Programma di sviluppo rurale. La legge punta a valorizzare le fattorie didattiche e tutti quegli aspetti del mondo rurale che hanno risvolti di sostegno alle persone con fragilità, promuovendo interventi e servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo. Nell’agricoltura sociale sono coinvolti, infatti, diversi soggetti: le imprese agricole e gli utenti (disabili, anziani, detenuti, persone fragili), gli Enti pubblici (Comuni, aziende sanitarie, scuole), le cooperative sociali, creando così una virtuosa rete di rapporti fra soggetti privati e pubblici. Fra gli aspetti positivi di questa legge indico anzitutto la volontà di generare beneficio per la comunità, coniugando la produzione agricola ai servizi sociali e terapeutico-assistenziali. E poi il riconoscimento del valore sociale che l’agricoltura ha sempre avuto, in termini di tutela del territorio, di custodia delle nostre tradizioni agroalimentari, di trasmissione dei nostri “saperi” contadini, mettendo questo valore sociale al servizio dei più fragili. Sul mio sito trovate ulteriori approfondimenti sulla nuova legge sull’agricoltura sociale.

Gli emiliano-romagnoli nel mondo

Un altro documento approvato a larghissima maggioranza dall’Aula è il Piano triennale 2022-2024 per gli emiliano-romagnoli nel mondo. Sono tante le associazioni estere che raggruppano i nostri connazionali. La rappresentanza più strutturata degli emiliano-romagnoli è situata in Sud America, dove spiccano le 26 associazioni in Argentina, le 11 in Cile e le 6 in Brasile. In Nord America risultano 6 associazioni negli Usa e 3 in Canada, ma ce n’è una anche in Australia, Sudafrica e Cina. In Europa le associazioni più numerose sono in Gran Bretagna (10) seguite da Belgio e Svizzera con 4. La Regione destina 408mila euro annui con i quali vengono, ad esempio, finanziate borse di studio universitarie grazie alla Convenzione triennale con l’Università di Bologna e la sede di Buenos Aires, dove è attivo un master. Poi ci sono gli interventi a favore dei nostri connazionali che decidono di rientrare in un comune della nostra Regione. I contributi per i progetti culturali, la formazione e la ricerca e quelli a sostegno delle associazioni. Importante è il progetto Boomerang: far partecipare i giovani di origine emiliano-romagnola residenti all’estero a percorsi di apprendimento non formale, per poi spendere le competenze acquisite nei territori di origine.

L’ampiezza dell’emigrazione dalla nostra regione è certificata dai dati dell’AIRE (l’anagrafe degli italiani all’estero), dai quali si evince ad esempio che se nel 2010 i nostri corregionali iscritti erano 129.718, nel 2019 il numero è salito a 218.817, con un aumento di quasi il 70%. Occorre tenere conto che chi lascia la nostra regione ha oggi un livello di studio più alto rispetto a chi partiva nel secolo scorso, e che buona parte si sposta all’interno di Paesi dell’Unione europea, vissuta come uno spazio economico omogeneo e culturalmente molto più vicino di quanto apparisse in passato. In questo senso il dato in crescita testimonia il successo di una UE inclusiva che ha abbattuto le barriere alla libera circolazione. D’altra parte però il saldo naturale risicatamente positivo della nostra regione è in larga misura dovuto agli immigrati, italiani ma soprattutto extraeuropei. Nascono pochi bambini e rischiamo di essere attrattivi solo per chi è in fuga da ristrettezze: sono dati su cui riflettere. Qui trovate le informazioni sulla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e qui alcuni approfondimenti statistici sul bilancio demografico regionale.

Cooperazione internazionale e cultura di pace

Approvato dall’Assemblea Legislativa anche il Documento di indirizzo programmatico triennale 2021-2023 in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace. L’azione della Regione Emilia-Romagna in quest’ambito è disciplinata dalla legge regionale n. 12 del 2002 e si basa su alcuni valori fondamentali: tutela dei diritti umani, promozione del lavoro dignitoso, uguaglianza di genere ed empowerment femminile, sostenibilità ambientale e protezione delle persone con disabilità. In coerenza con l’Agenda 2030, la Regione riconosce un’interconnessione tra sviluppo sostenibile, pace e diritti umani e identifica due linee d’azione, una di visione e una di metodo: la promozione della cittadinanza globale e la partecipazione come metodologia operativa. Tutti gli anni la Regione emana bandi, obiettivi dei prossimi saranno la valorizzazione di piccole azioni di sviluppo dei territori, contrasto dei disagi causati dai cambiamenti climatici, promozione di iniziative per la parità di genere. E ancora, promuovere la cultura dei diritti umani e della pace, quale presupposto la prevenzione dei conflitti; sostenere l’educazione alla cittadinanza globale, quale pratica educativa per sviluppare il senso di appartenenza a una comunità più ampia e all’umanità comune; sviluppare interventi sui temi dell’educazione alla pace che valorizzino il rapporto memoria/costruzione di una cultura di pace, in analogia con l’esperienza educativa e metodologica sviluppata in questi anni dalla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole; sviluppare iniziative di dialogo e accoglienza interculturale e interreligiosa valorizzando il ruolo delle comunità dei migranti e dei rifugiati; contribuire al dialogo tra le culture, anche attraverso la valorizzazione della cultura, della storia e delle tradizioni dei paesi nei quali vengono realizzati gli interventi di cooperazione internazionale. Per tenersi informati, ecco il sito regionale sui fondi europei e la cooperazione internazionale.

Provvedimenti regionali e notizie

Agricoltura: Bando per l’innovazione nel settore agricolo e agroindustriale, domande entro il 28 marzo. Ambiente: Mettiamo radici per il futuro” raggiunge quota un milione di alberi distribuiti in tutta l’Emilia-Romagna. Appennino: vene carsiche e gessi, 7 aree candidate a Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Covid: online il servizio di auto testing con un tampone rapido antigenico, un video tutorial spiega la procedura. Covid: all’Emilia-Romagna le prime 840 confezioni del farmaco antivirale, 500 distribuite alle aziende sanitarie. Il Molnupiravir, indicato per soggetti a rischio per i quali la malattia gestita a domicilio potrebbe evolvere in forme gravi. Educazione alimentare: l’orto a scuola, per imparare a coltivare e a crescere in modo consapevole e sostenibile. Via alle candidature del progetto biennale per le scuole medie. Potranno aderire fino a 50 istituti. Expo 2020: a Dubai il “Regional day Emilia-Romagna”, Data Valley e Big Data Technopole di Bologna conquistano la scena internazionale. Giorno della Memoria: i Giusti dell’Emilia-Romagna e tutte le iniziative in regione. Mostra al Meb di Bologna. La Shoah e il ricordo dei deportati nei campi di concentramento nazisti. Innovazione: online l’analisi statistica di Art-ER sull’andamento e lo sviluppo dell’Open Innovation nelle imprese regionali. Mercato del lavoro: pubblicata l’analisi dei dati sulle dinamiche dell’occupazione in Emilia-Romagna, curata dell’Agenzia regionale per il lavoro e Art-ER. Mense bio: per il quarto anno consecutivo, l’Emilia-Romagna è la regione che si aggiudica la quota più alta prevista dal Fondo nazionale per le mense scolastiche biologiche: 1milione e 282mila euro. Peste suina africana: le misure decise. Nessun contagio finora in Emilia-Romagna e non si trasmette all’uomo. Salute: epatite C, al via in Emilia-Romagna lo screening gratuito. L’invito, tramite il Fascicolo sanitario elettronico e l’invio di sms, riguarda i nati dal 1969 al 1989, i soggetti seguiti dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD), indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità, e i detenuti in carcere. Sanità: trapianto di fegato da donatore vivente, l’Emilia-Romagna ai vertici in Europa. L’intervento a Modena. Scuola: Progetti digitali, al via il concorso rivolto a studentesse e studenti dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Adesioni entro il 21 marzo 2022. Turismo: turismo smart e opportunità per le destinazioni. Online un vademecum per realizzare idee e progetti di turismo intelligente. Turismo: guarda il videoclip sulla Via Emilia narrata da Stefano Accorsi e Andrea Delogu. Uno Bianca: 31 anni fa la strage al Pilastro, il ricordo dei carabinieri Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini. Uccisi dalla banda della Uno Bianca. La Regione alle commemorazioni. Vaccinazioni anti-Covid: in Emilia-Romagna via alle prenotazioni della 3^ dose per chi ha completato il ciclo da 4 mesi.

Il giorno della memoria

Il 27 gennaio in tutto il mondo si ricorda l’Olocausto. In quella data, nel 1945, avvenne la liberazione del campo di Auschwitz da parte dell’armata rossa. “I soldati russi si trovarono davanti uno spettacolo inimmaginabile: uomini e donne divenuti ormai scheletri ambulanti e migliaia di cadaveri accatastati” racconta la giornalista Paola Benedetta Manca sul Resto del Carlino. “La scoperta di Auschwitz rivelò, per la prima volta, al mondo, per intero, la portata del genocidio nazifascista degli ebrei, ne furono sterminati almeno 6 milioni, di cui oltre 7.500 italiani. Ma ci furono anche coloro che cercarono di salvare la vita degli gli ebrei rischiando la propria, spesso riuscendoci, nascondendoli e proteggendoli. Lo stato di Israele, dopo la seconda guerra mondiale, istituì l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni, per riconoscere il sacrificio e il coraggio di queste straordinarie persone. In Emilia-Romagna sono 76 i Giusti, spesso persone di umili condizioni, sacerdoti, figure vicine alla Resistenza, ma anche molti comuni cittadini”. Come Odoardo Focherini di Carpi, dirigente d’azienda e intellettuale cattolico, poi arrestato e morto nel campo di Hersbruck nel 1944. O come Alfonso Canova, originario di Sasso Marconi (Bologna), agente immobiliare. Una mostra al Museo ebraico di Bologna li celebra. Nella sede dell’Assemblea Legislativa fino al 18 febbraio sarà allestita la mostra fotografica “Stelle senza un cielo. Bambini nella Shoah” ideata dal museo Yad Vashem di Gerusalemme. Infine, l’Assemblea Legislativa ha realizzato un webdoc che racconta l’esperienza nei luoghi simbolo di questa tragedia del Novecento: Fossoli, Auschwitz, Basovizza, Mauthausen.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook. Se conoscete qualcuno interessato a ricevere questa mia mail periodica di aggiornamento, segnalatemelo, grazie!

Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

Ti piace? Condividi:

, , , , , Newsletter

Comments are closed.