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Nel 2004 lascio la segreteria della Margherita per diventare assessore con Cofferati, ma resto membro dell’assemblea nazionale e del coordinamento provinciale. Partecipo con passione al percorso di costituzione del Partito Democratico, voto Veltroni alle primarie del 2007, entro a far parte della prima assemblea nazionale del PD. All’ultimo congresso, sostengo la mozione Franceschini. Sono attualmente membro della Direzione Regionale del PD. Nei pochi mesi del mandato Delbono sono stato di nuovo consigliere comunale.
L’impegno da amministratore mi ha consentito di vedere da vicino i problemi concreti dei cittadini, ed il bisogno di guida che gli operatori dei servizi e i diversi soggetti presenti in città chiedono alla politica, spesso senza trovare adeguato riscontro. Sono cose che non mi hanno solo impegnato intellettualmente, ma mi hanno toccato il cuore. Anche e soprattutto per questo voglio una politica che si faccia carico del merito dei problemi e sia capace di guardare fuori dai suoi circuiti.
Il mandato della giunta Cofferati non gode fra tutti di grande popolarità, ed è innegabile che qualche problema di relazione con la città ci sia stato Ma, come spesso accade, ci sono luci ed ombre, meriti e lacune. La giunta di cui ho fatto parte ha scritto pagine importanti sul tema dei servizi socio-sanitari, dell’urbanistica ed altro ancora. Sulle mie deleghe leggetevi il mio resoconto, ascoltate gli operatori dei settori dove sono intervenuto, fatevi un’idea. Per parte mia, io ne vado fiero.
Nel 1999, ad esempio, anno della storica sconfitta, io sono stato uno degli sfidanti alle primarie di Silvia Bartolini, insieme a Maurizio Cevenini e Giorgio Celli. Ero un cittadino sconosciuto, supportato da un’associazione e da un po’ di amici, e quello è stato il mio ingresso in politica. “Con l’Ulivo ma per cambiare” ero il mio slogan di allora, cui sono sempre stato fedele e che resta attuale ancora oggi.
Nel 2003 ero segretario della Margherita. L’Ulivo aveva costruito con pazienza l’ipotesi di un’assemblea mista partiti – società civile per l’elezione del candidato sindaco. Quando si profilò la disponibilità di Sergio Cofferati un coro pressoché unanime ne chiese subito l’investitura, senza voto in assemblea. In quel frangente quindi era molto impopolare insistere per l’assemblea elettiva, che infatti fu annullata al termine di una tormentata riunione durata oltre 8 ore, con una sola astensione: la mia. Curiosamente, molti di coloro che ne pretesero l’acclamazione, negli anni successivi divennero accaniti oppositori del sindaco.
L’ultimo caso che cito è anche il più recente: alle primarie del 2008 era chiara l’indicazione preferenziale del gruppo dirigente per Flavio Delbono. Nonostante non fosse difficile per me capire che declinare quell’invito mi sarebbe costato un caro prezzo, io alle primarie del 2008 ho messo la mia faccia a sostegno di Virginio Merola. E dopo l’elezione a sindaco di Delbono, sono tornato a fare il semplice consigliere comunale.