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Una Fondazione per il Museo della memoria di Ustica

23 Giugno 2024 Memoria, Notizie

Il 27 giugno 1980, il DC-9 della compagnia Itavia scompare dai radar. Decollato dall’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna alle 20:08, con due ore di ritardo rispetto all’orario previsto, non raggiungerà mai la sua destinazione finale, Palermo. L’aereo precipita nel mar Tirreno, vicino all’isola di Ustica, causando la morte di 81 persone.

Per mantenere viva la memoria di questo tragico evento della nostra storia recente, viene ora istituita la “Fondazione Museo per la memoria di Ustica”. Questa iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e altri promotori, in primis l’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. La Giunta regionale ha approvato un progetto di legge che sancisce la partecipazione della Regione come socio fondatore pubblico, nei prossimi giorni il progetto approderà in Assemblea Legislativa, ed io ne sarò il relatore.

La Fondazione, di natura privata e senza fini di lucro, opererà principalmente in Emilia-Romagna con l’obiettivo di diffondere e preservare la memoria della strage di Ustica, in continuità con il lavoro svolto dall’Associazione. Tra i suoi obiettivi ci sono la valorizzazione, promozione e adeguamento del Museo di Ustica, con le relative dotazioni e collezioni. Questo sarà realizzato attraverso attività di interesse generale per la comunità, nonché progetti culturali, educativi e formativi legati alla memoria e alla strage.

La Regione contribuirà inizialmente con 25.000 euro al patrimonio della Fondazione, cui seguiranno 125.000 euro per il 2024, 150.000 euro per il 2025 e la stessa cifra per il 2026. Questa decisione della Giunta si inserisce nel contesto della legge regionale sulla Memoria del Novecento (numero 3 del 2016), che sottolinea l’importanza di promuovere il ricordo degli eventi determinanti per la formazione e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana e per la storia nazionale e locale. Questi eventi rappresentano elementi di grande valore sociale, educativo e formativo per la comunità regionale, contribuendo alla sua coesione sociale e crescita culturale.

Il testo del progetto di legge che andrà nei prossimi giorni in aula per l’approvazione

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