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Ci sono infrastrutture viarie attese da decenni e che faticano ad essere completate, nonostante gli evidenti benefici in termini di mobilità ed ambientali che ultimarle comporterebbe. La strada Lungosavena è un esempio molto evidente di questo tipo. Se si riuscisse finalmente a completarla, infatti, non solo si disporrebbe di un efficace collegamento con diversi poli generatori ed attrattori di traffico, ma ci sarebbe finalmente un modo per collegare direttamente una zona a nord di Bologna con una a sud. In fondo le strade lungo i fiumi ci sono sempre state, ed è un peccato che una infrastruttura quasi completa e a cui mancano ormai pochi tasselli continui a rimanere da molti anni incompiuta.
Sono almeno quarant’anni che anche io personalmente ne sento la mancanza. Ne avrei usufruito volentieri fin dai primi anni ’80, quando abitavo in zona Mazzini e dovevo raggiungere la fidanzata a Granarolo. Poi ci siamo sposati ma il collegamento con le famiglie di origine comportava comunque quel tragitto: se la Lungosavena fosse stata già operativa, avrei potuto evitare di passare ogni volta dalla tangenziale. Sono convinto che molti altri, come me, la utilizzerebbero se si riuscisse finalmente a completarla. Anche perché, al di là della denominazione delle strade, il percorso interessato è decisamente lungo e interessante. Non avendo trovato una cartina completa, l’ho disegnata io, per dare l’idea del tipo di collegamento che verrebbe a realizzarsi fra la trasversale di pianura a nord e il percorso che a sud si estende fino al bivio per Monzuno e Loiano e poi ancora verso Castel dell’Alpi e il crinale appennico. Nella cartina ho evidenziato in rosso i tratti già completati e in blu quelli ancora da completare, fermandomi a sud al nodo di Rastignano. Al di là delle questioni riguardanti appunto il nodo di Rastignano, come si vede il pezzo che manca per collegare il tratto a nord con quello a sud è il lotto 3, e poi c’è il lotto 2bis per il collegamento con la San Vitale.
A che punto siamo col lotto 3 e col lotto 2bis? Sul sito della Città Metropolitana si legge ancora che il 2bis doveva essere completato nel 2014, mentre il lotto 3 è stato legato alle opere di adduzioni del Passante di Bologna. Il rischio concreto è però quello di continuare a spostarne in avanti la realizzazione, lasciando incompiuto un asse viario che alleggerirebbe il traffico di attraversamento che ora è costretto a percorrere tratti della tangenziale ed altre strade già congestionate.
Per fare il punto della situazione ho presentato in Regione una interrogazione. Spero che la risposta consenta di chiarire quali sono i tempi che i cittadini dovranno ancora attendere e cosa può essere fatto per sollecitare chi di dovere a completare questa importante opera viaria.