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Sono stati presentati il 7 aprile scorso al Liceo Fermi di Bologna, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, i dati del 2° questionario della ricerca esplorativa condotta dall’Università di Siena sulla fiducia dei giovani nella scienza e nella medicina, a cui hanno risposto 1.433 studenti tra i 13 e i 19 anni da tutta Italia.
Ho partecipato come relatore all’interessante convegno, ascoltando con attenzione i dati emersi, che indicano un alto grado di fiducia dei giovani nella medicina e nella scienza. Per la medicina, l’80% degli intervistati, su una scala da 1 a 10, dichiara di fidarsi almeno 6, il 67% almeno 7 su 10. Per la scienza l’85% dichiara almeno 6 su 10, con consapevolezza dei benefici portati da scoperte scientifiche innovative. Quando gli adolescenti hanno un problema di salute, si rivolgono innanzitutto ai genitori e poi, nell’ordine, a medici e amici. La maggior parte valuta positivamente l’esperienza con il medico: il 90% valuta almeno 6 in scala 0-10, con punte del 17% di chi indica 10 su 10. Sulla salute sono tendenzialmente ottimisti. Rispetto alla fiducia nelle istituzioni, le strutture sanitarie raggiungono il massimo di fiducia e la scuola si posiziona al terzo posto, subito dopo le istituzioni di servizio (come ad esempio i vigili del fuoco).
Sono risultati abbastanza incoraggianti, ma come ho detto ai ragazzi intervenendo al convegno, più ancora di una fiducia più o meno incondizionata, occorre acquisire un metodo scientifico che consenta di valutare in modo critico e competente quando l’informazione ci propone, in modo da sapere distinguere le fake news dalle informazioni attendibili. Dobbiamo sperare in un futuro che veda nelle giovani generazioni crescere non solo la fiducia nei progressi della scienza, ma proprio la capacità di avere le competenze logiche e la sensibilità scientifica per apprezzare la corretta informazione scientifica e, per quanto riguarda la salute nello specifico, sapere adottare comportamenti responsabili per il benessere e la salute propria e di tutti.
Io stesso ho scelto, ahimè purtroppo molti anni fa, di frequentare il liceo scientifico, e ho studiato proprio all’Enrico Fermi di Bologna. L’ho fatto perché innamorato della scienza e della logica. Per questo ho incitato i giovani intervenuti a sentire forte l’impegno di diffondere nel mondo il valore della logica e del bene della collettività. “Non accontentatevi della superficie e ponetevi domande per comprendere nel profondo i fenomeni”, ho detto loro, esortandoli a contribuire al bene della società, a mettersi all’opera e a sentire forte la bellezza della scelta fatta.
L’indagine esplorativa faceva parte del progetto Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia.