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Oggi sono 8 anni da quando sono diventato, per la prima volta, consigliere regionale. Impossibile per me non ripensare al contesto di quel maggio 2012, cominciato con la morte e il funerale di Rita, una carissima amica mia coetanea e compagna di classe; proseguito pochi giorni dopo con la tragedia della scomparsa di Maurizio Cevenini; e poi il terremoto dell’Emilia: la prima scossa della notte del 20 maggio, la seconda alla mattina del 29. Fra il 20 e il 29, il 23 maggio per l’appunto, sono diventato consigliere regionale, proprio in sostituzione di Maurizio. Era anche il ventesimo anniversario della strage di Capaci, mentre oggi siamo arrivati al ventottesimo.
Questo maggio 2020 ce lo ricorderemo invece per la cauta e graduale riapertura dopo la quarantena per la pandemia, per l’uso delle mascherine, per la mancanza del contatto umano e i saluti da lontano. Oggi come allora, tante domande sul futuro, la determinazione di ricostruire, magari anche con scelte diverse e migliori, proprio perché il futuro non sia semplicemente ripristino del passato ma un passo avanti. Sono le prove più difficili a cambiarci, inevitabilmente. Sta a noi riuscire a fare sì che il cambiamento sia in meglio, per costruire insieme un futuro diverso e migliore.