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News del 30 settembre 2019

30 Settembre 2019 Newsletter

Cari tutti, eccoci in autunno: un pensiero a chi ha ricominciato la scuola o ha ripreso a pieno ritmo il lavoro, e naturalmente anche a chi è in difficoltà per qualche motivo. E’ stata un’estate ricca di colpi di scena dal punto di vista politico, anche se non la definirei entusiasmante. Intanto eccoci al consueto aggiornamento mensile.

Esperienze alternative di detenzione

Nei giorni scorsi abbiamo approvato una risoluzione che impegna la Giunta a potenziare il sostegno ai progetti innovativi di reinserimento sociale rivolti a detenuti a fine pena, e a sostenere gli enti che si occupano delle misure alternative della pena, sostenendo le esperienze in corso e creando sinergia fra amministrazione penitenziaria, enti territoriali e Regione. E’ un impegno che ci eravamo presi nel corso di un’audizione sul progetto CEC (Comunità Educante con i Carcerati) del marzo scorso, la risoluzione è nata in modo trasversale: ci ho lavorato con un collega del PD e uno del M5S, in una fase in cui ancora non era immaginabile alcun dialogo; nel momento della votazione è poi stata sottoscritta da numerosi altri colleghi. Della risoluzione parlo in questo post, ma le cose essenziali da tenere presenti sono tre: la certezza della pena rimane, perché non si tratta di un modo per evitare di scontarla; costa molto meno di quanto costi la detenzione nelle carceri normali; i risultati sono straordinariamente migliori (la recidiva, che con la detenzione tradizionale supera il 70%, crolla a meno del 15%). E’ incredibile, alla luce di questi numeri, che non si investa con decisione su esperienze come queste. La politica rischia di essere poco attenta al merito delle questioni e troppo presa da considerazioni tattiche: ci torno nel seguito, a proposito della situazione politica italiana.

A fianco dei pazienti oncologici

I tumori sono in calo in Emilia-Romagna, grazie soprattutto all’attività di prevenzione. Inoltre, siamo la Regione con i tassi di sopravvivenza più elevati (62,4% a cinque anni dalla diagnosi), grazie alla qualità del nostro sistema sanitario. Sono risultati importanti, per i quali dobbiamo ringraziare l’impegno di tanti che combattono, a vario titolo, questa battaglia ogni giorno. Risultati che invitano comunque a non abbassare la guardia, proseguendo con i programmi regionali di screening, fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce. Il registro tumori regionale è attivo. Prosegue inoltre l’impegno della Regione per migliorare la qualità della vita di chi è sottoposto a chemioterapia e radioterapia: su questo fronte è operativo il contributo di 400 euro per l’acquisto di una parrucca per le pazienti oncologiche con alopecia causata dalle cure. Si fa largo anche l’ipotesi di istituire un numero verde dedicato alle neoplasie, per dare risposte o consigli a chi ne ha bisogno, anche negli orari più imprevedibili. Gli approfondimenti in questi post.

Piano triennale di acquisti verdi

L’impegno per la sostenibilità ambientale, che tanti giovani – manifestando in questo periodo – chiedono a gran voce, comporta una profonda revisione in tanti ambiti e di molte decisioni. Fra le altre cose dipende anche dalle scelte di consumo degli enti pubblici. Fin dall’approvazione della prima legge di settore nel 2009, l’Emilia-Romagna si è impegnata in questa direzione. Nel corso dell’ultima Assemblea Legislativa, abbiamo approvato il terzo Piano triennale per il Green Public Procurement. Era necessario e doveroso non solo confermare gli impegni regionali, ma anche fare bilanci e valutazioni sulle azioni fino a qui condotte. Dati e riflessioni in questo post.

I silenzi di Tper

Sono passati mesi dall’audizione dell’ing. Moroder in commissione regionale, ma alle sue considerazioni sui costi del trasporto pubblico nessuno ha ancora dato risposte chiare. Ci sono state polemiche pubbliche, discussioni, decisioni che sono state assunte, ma nonostante tutto questo Tper non ha mai chiarito quali siano i propri costi bus/km, e se effettivamente siano più alti rispetto ai costi medi di mercato, drenando risorse pubbliche che finiscono in utili (e tasse) invece di essere investite, ad esempio, in politiche di mobilità sostenibile. Tper ha invece fatto causa all’ing. Moroder, ed usa l’azione giudiziaria come argomento per motivare la mancanza di risposte, oltre alle norme sulla riservatezza che in buona parte derivano dalla decisione di quotarsi sul mercato obbligazionario (anche su quella scelta ho sempre espresso le mie perplessità). Mi è arrivata nelle scorse settimane la non-risposta di Tper ad una mia ultima interrogazione. Che dire? Io confermo quanto dichiarai in aula nel luglio scorso su questo argomento. Ritengo di stare facendo semplicemente il mio dovere, vigilando sul se e sul come venga perseguito il pubblico interesse da parte di una potente società partecipata dal pubblico e che opera per il pubblico. Mi rendo conto di dare fastidio, e ogni tanto qualcuno mi chiede perché ce l’ho con Tper, come in passato mi fu chiesto a proposito di Acer, o di Bolognafiere, o dell’aeroporto Marconi, o di Hera. Io rassicuro l’interlocutore di turno che no, non ce l’ho con nessuno e non ho alcun motivo personale che mi spinge, ma sono semplicemente preoccupato dello strapotere di aziende che dovrebbero operare a beneficio del pubblico e che a volte mi pare dimostrino di avere altre priorità. Anzi, è un peccato che siamo in pochi ad esercitare un controllo critico, come se vari colleghi preferissero evitare di inimicarsi circuiti che spesso risultano sponsor ascoltati per nomine importanti. Credo che sia una scelta da fare, io ho fatto con chiarezza la mia.

Provvedimenti regionali e notizie

Salute mentale: dalla Regione 38 milioni per i servizi socio-sanitari del territorio. Welfare: manovra da 7 milioni per il riconoscimento, per le strutture socio-sanitarie accreditate, della rivalutazione tariffaria relativa all’assistenza delle persone con disabilità e anziane non autosufficienti. Salute: finanziato con 100mila euro il progetto regionale per la disostruzione delle vie respiratorie. Adolescenti: 600mila euro per progetti di contrasto a disagio giovanile, isolamento, dipendenza da social network, abbandono scolastico ed esclusione sociale. Europa: 23 progetti per il sostegno e la promozione della cittadinanza europea. Agricoltura: la Regione in campo con oltre 2 milioni per sostenere i giovani agricoltori e per aiutare le imprese colpite da cimice asiatica e altre calamità. Cimice asiatica: disponibili da subito 250mila euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati per le imprese ortofrutticole colpite. Barriere architettoniche: 2,5 milioni per finanziare oltre 670 interventi nelle abitazioni private, da Piacenza a Rimini. Territorio: oltre 21 milioni per 18 interventi in Regione per casse d’espansione, argini, strade. Lavoro: numeri record per l’Emilia-Romagna, nel secondo trimestre 2019, 2milioni e 57mila occupati (+1,3%), disoccupazione scesa al 4,8% e tasso di occupazione al 71,3%, il più alto nel Paese. Attività produttive: 3,7 milioni per 6 progetti e programmi di ricerca e innovazione nel settore delle costruzioni e del restauro. Spettacolo: 3 milioni per percorsi di alta formazione per le professioni dello spettacolo dal vivo. Formazione: oltre 25 milioni per 79 corsi post diploma per formare giovani tecnici specializzati e 306 progetti per dare nuove competenze a chi già lavora in azienda. Innovazione: il nuovo progetto europeo IoTwins sta per prendere casa nella Data Valley dell’Emilia-Romagna. Cultura: con 29 progetti in 27 Paesi la vetrina culturale dell’Emilia-Romagna gira il mondo.

Il punto politico, in vista delle regionali

Fra le notizie precedenti ho citato due esempi concreti in cui la politica mi pare troppo silente: da un lato esperienze positive e ricche di potenzialità vengono ignorate perché estranee ai circuiti che contano; dall’altro dubbi significativi sull’efficace perseguimento dell’interesse pubblico da parte di società partecipate ricche di potere e di denaro vengono dai più trascurati. Se la politica si preoccupa solo dell’apparenza, rischia di perdere il contatto con la sostanza, e non mi pare casuale che sia dominata dalla tattica e povera di strategia. Gli scontri verbali si esasperano, le affermazioni diventano assolute (salvo essere poi smentite dai comportamenti successivi), la comunicazione social viene drogata con notizie fasulle o esasperate, i provvedimenti bandiera di cui si discute spesso sono tanto fumo e poco arrosto: tutti ingredienti che invece di riavvicinare i cittadini alla buona politica, li allontanano ancora di più.

La destra a trazione leghista fa leva su paure ed egoismi, nei mesi in cui ha governato non ha perso occasione per alimentare l’allarme sull’immigrazione clandestina, ma si è ben guardata dal provare ad affrontare i problemi per risolverli. Il movimento grillino riflette un progetto (aziendale) volto più ad azzerare il sistema democratico che a risanarlo, facendo leva sul bisogno di protezione e sui sentimenti anti-casta. Per tutti i mesi in cui è durato il governo gialloverde, abbiamo continuato a sottolineare questi due pericoli, fondatamente. Poi, nel corso della crisi di governo di agosto, si è ritenuto che il pericolo principale fosse la destra salviniana e coi grillini abbiamo fatto il governo. Il dibattito nel PD fra andare a votare o fare appunto il governo coi grillini, ovvero fra chi evidenziava le controindicazioni dell’alleanza col M5S e chi invece elencava i rischi connessi a nuove elezioni in autunno, francamente non mi ha appassionato, per il semplice motivo che avevano tutti ragione a sottolineare i rischi di una scelta o dell’altra. Si è trattato di scegliere fra la padella e la brace, ed ora tutto dipende da quanto riuscirà a funzionare il governo e quali conseguenze comporterà.

Le nostre critiche, di PD e centrosinistra, a leghisti e grillini sono pienamente fondate, ma ritengo sia un errore illudersi che i loro elettori li votino perché inconsapevoli dei loro difetti. Piuttosto è vero che non votano noi perché valutano peggio le nostre mancanze rispetto alle loro. Per questo, accanto alla giusta critica agli avversari, sarebbe utile che noi avessimo più coscienza dei nostri difetti, in modo da provare a correggerli, se vogliamo recuperare la fiducia degli elettori. Il difetto principale, ovvero il rischio che a mio avviso corriamo maggiormente, è quello di predicare bene e razzolare male. Quando riusciamo a far corrispondere i fatti alle parole, guadagniamo credibilità. Viceversa, quando non accade, emergono le contraddizioni: siamo per l’unità, ma continuiamo a dividerci; siamo per la meritocrazia, ma poi ecco nomine in cui non rispettiamo nemmeno quella del consenso; siamo per azzerare il consumo di suolo, ma se a chiedere di costruire è qualcuno importante allora il discorso cambia; siamo a difesa dell’interesse pubblico, ma poi di fronte ai poteri di alcune partecipate tutti zitti e buoni; parliamo tanto di diritti ma a volte ci dimentichiamo dei corrispondenti doveri; siamo per il maggioritario, ma ci accingiamo a varare il proporzionale.

Serve il coraggio di riconoscere e affrontare il senso profondo di queste contraddizioni, altrimenti non avremo un brillante futuro. Lo dico anche in relazione alle scissioni in corso, al cedimento alla logica proporzionale che esse rappresentano, all‘illusione che basti riorganizzare l’offerta politica per recuperare consenso. Io credo che serva invece un cambiamento sostanziale, e resto convinto che se il PD riuscisse a garantire coerenza fra parole e azioni, gli elettori ci darebbero fiducia, senza bisogno di scissioni e frammentazioni che poi rendono necessario coltivare “campi larghi” di alleanze. Per questo confermo il mio impegno nel PD per promuovere questo cambiamento.

Sul piano regionale, le elezioni si svolgeranno il prossimo 26 gennaio 2020. Sono fiducioso che i cittadini sapranno riconoscere di vivere in una delle Regioni meglio amministrate, e confermare il PD e l’alleanza di centrosinistra al governo dell’Emilia-Romagna. Le liste e le alleanze verranno perfezionate nelle prossime settimane, per parte mia ho dato disponibilità ad essere ricandidato. Al momento del voto, chi vorrà confermare la fiducia al PD senza sentire il bisogno di un cambiamento nel partito, avrà vari candidati fra cui scegliere. Invece chi vorrà confermare la fiducia al PD ma al tempo stesso promuoverne un profondo rinnovamento, nel senso spiegato sopra, potrà contare sul mio impegno.

Su questi temi naturalmente tornerò con vari approfondimenti, ma mi pareva importante dare fin d’ora una risposta di insieme a chi mi chiedeva cosa pensassi del nuovo governo, delle scissioni in corso e della prospettiva del voto regionale.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook. Se conoscete qualcuno interessato a ricevere questa mia mail periodica di aggiornamento, segnalatemelo, grazie!

Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

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