;

Un piano triennale di acquisti verdi

18 Settembre 2019 Ambiente

Il passaggio verso un’economia attenta alla sostenibilità ambientale dipende anche dalle scelte di consumo degli enti pubblici. Fin dall’approvazione della prima legge di settore nel 2009, l’Emilia-Romagna si è impegnata in questa direzione. Nel corso dell’ultima Assemblea Legislativa, abbiamo approvato il terzo Piano triennale per il Green Public Procurement. Era necessario e doveroso non solo confermare gli impegni regionali, ma anche fare bilanci e valutazioni sulle azioni fino a qui condotte.

I dati che emergono sono abbastanza incoraggianti e testimoniano una diffusa cultura amministrativa da parte degli enti locali, attenta alle tematiche delle certificazioni ambientali e degli acquisti sostenibili. Oggi la Pubblica Amministrazione regionale e locale non si interroga più sul “se” ma sul “come”, ovvero su quali siano le modalità più idonee e corrette di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). Nell’ultimo triennio, secondo il monitoraggio condotto dalla Regione, gli acquisti sostenibili con l’utilizzo dei CAM hanno raggiunto il 41% del totale per un milione e mezzo di euro. Nello stesso periodo, l’agenzia regionale Intercenter ha attivato 32 convenzioni quadro contenenti principi di sostenibilità ambientale e gli ordini per forniture pubbliche con elementi green hanno superato il miliardo di euro nel triennio 2016-2019.

A dieci anni di distanza dal varo della legge regionale, la Regione si pone obiettivi ancora più ambiziosi per rendere gli acquisti e le forniture sempre più “verdi”. Questo comporta il ripensamento dei fabbisogni e la modifica dei processi di consumo, in una prospettiva di riduzione degli sprechi e di ottimizzazione delle risorse. A tal fine, è fondamentale l’informazione, la formazione e la sensibilizzazione del personale. Tra i principali obiettivi del Piano, il raggiungimento di acquisti verdi al 100%, entro il 2022, per gli arredi degli uffici, carta, cartucce per stampanti, apparecchiature informatiche, servizi di pulizia e di cura verde negli enti pubblici. Oltre all’edilizia, decoro urbano, illuminazione pubblica, mezzi di trasporto, ristorazione collettiva, così come per tutti gli altri beni e i servizi coperti dai CAM, i Criteri Ambientali Minimi definiti a livello nazionale. Una sorta di “marchio di qualità” dei prodotti, che certifica la sostenibilità dell’intero processo produttivo. Il Piano si applica, oltre alle strutture regionali, anche a Province, Comuni, Acer, Università, Aziende Usl, Istituti assistenziali, Consorzi di bonifica e società a partecipazione pubblica.

Tra le azioni previste dal Piano, notevole rilievo continua ad essere riservato alle attività di sensibilizzazione, formazione e informazione del personale pubblico. Si prevede di continuare con la promozione di incontri specifici, che nell’ultimo triennio ha visto la partecipazione di oltre 900 dipendenti delle amministrazioni statali e locali. Si punta, inoltre, alla promozione degli acquisti verdi nell’ambito dell’utilizzo delle risorse comunitarie, all’assistenza da parte della Regione alle stazioni appaltanti nella previsione e adozione dei criteri ambientali e sociali nelle proprie gare e al coinvolgimento delle associazioni di categoria degli operatori economici. Particolare attenzione andrà agli aspetti più urgenti, come la riduzione delle emissioni di gas serra e la riduzione dell’utilizzo delle plastiche monouso (verso una amministrazione ‘plastic free’). Il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano sarà sottoposto a un costante monitoraggio che interesserà sia le direzioni regionali e IntercentER, sia le amministrazioni territoriali, grazie alla collaborazione con l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici.

Ti piace? Condividi:

Ambiente

Comments are closed.