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Tumori in calo in Emilia-Romagna, grazie soprattutto all’attività di prevenzione. Dal dossier sui dati 2018 di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori) emergono diminuzioni significative dell’incidenza soprattutto negli uomini, dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno). Inoltre, l’Emilia-Romagna è la regione con i tassi di sopravvivenza più elevati, a cinque anni dalla diagnosi. Sono risultati importanti, che invitano comunque a non abbassare la guardia, proseguendo con programmi regionali di screening, fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce.
Per quanto riguarda lo screening dei tumori della mammella, il programma regionale prevede l’invito ad eseguire la mammografia ogni due anni per tutte le donne dai 50 ai 74 anni, e ogni anno per quelle tra i 45 e i 49 anni. Lo screening regionale dei tumori del colon retto è rivolto a uomini e donne di 50-69 anni, invitati ogni due anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Dall’anno di avvio del progetto, nel 2005, i nuovi casi di questa patologia sono diminuiti del 30% e uno studio condotto sulla popolazione che ha effettuato lo screening permette di stimare una riduzione del 30% anche della mortalità.
Dal 2017 la Regione Emilia-Romagna ha inoltre il proprio Registro Tumori, istituito presso Irccs-Irst di Meldola, che ne cura la gestione amministrativa, tecnica e informatica, ed è il titolare del trattamento dei dati. In questi giorni si è costituito il gruppo di coordinamento tecnico-scientifico, che svolgerà attività di programmazione, formazione e ricerca.
Nel frattempo, è confermato ciò che era stato annunciato a fine luglio: per essere al fianco delle donne sottoposte a radio o a chemioterapia, la Regione ha deciso di destinare fino a 400 euro di contributo a ogni paziente oncologica che, dal 1° settembre in poi, abbia acquistato o acquisterà una parrucca. Il contributo, totalmente a carico del Servizio sanitario regionale, sarà assegnato una tantum, indipendentemente dall’Isee e dalla situazione reddituale della paziente. Potranno beneficiarne le donne in cura residenti in Emilia-Romagna. Le richieste dovranno essere indirizzate all’Azienda Usl di residenza, attraverso un modulo, al quale occorrerà allegare la fotocopia della tessera sanitaria e del documento di identità, il certificato che attesti la patologia neoplastica e l’alopecia verificatasi in seguito a trattamenti radioterapici o chemioterapici, la ricevuta di avvenuto pagamento per l’acquisto della parrucca (fattura o scontrino recante il codice fiscale della paziente che presenta la domanda), purché avvenuto dal 1° settembre in poi. Sarà l’Azienda Usl ad accogliere le domande e a concedere il contributo richiesto.
Infine, nasce l’idea di un pronto soccorso telefonico per le neoplasie, con medici specialisti a disposizione di tutti i malati, uomini e donne, per dare risposte o consigli a chi ne ha bisogno, anche negli orari più imprevedibili. L’idea è quella di istituire un numero verde dedicato, presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, attivo alla sera, dalle 20 fino alla mattina, nei giorni festivi e nei fine settimana.