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Promuovere un corretto stile di vita, pratiche di screening e una più ampia informazione nella popolazione. L’Assemblea legislativa ha approvato oggi all’unanimità la legge regionale sulla promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e sulla prevenzione primaria, di cui già avevo scritto in questo post.
Si tratta di un provvedimento frutto di un percorso durato due anni, cui hanno partecipato tutti i gruppi politici. Entrerà in vigore il prossimo primo gennaio e sarà la prima legge in Italia a formalizzare un metodo di programmazione regionale in materia di prevenzione, istituendo una sorta di innovativo welfare della prevenzione. Sono chiamati a contribuire i soggetti più diversi, pubblici e privati, dagli enti locali, all’associazionismo, al mondo della scuola, del lavoro, dello sport e del tempo libero. Nasce dunque un sistema organizzato che mette in rete interventi, azioni e progetti territoriali, creando una rete regionale da impegnare nella promozione di progetti di prevenzione per le comunità locali. All’associazionismo viene attribuito un ruolo centrale nel fare prevenzione primaria e diffondere i corretti stili di vita.
Per un paese e una regione la cui popolazione continua a prolungare l’attesa di vita, è essenziale investire non solo sulla qualità del sistema sanitario, ma anche sulle politiche di prevenzione, attraverso strumenti di sensibilizzazione, informazione, di azioni nella scuola, nei luoghi di lavoro e di vita quotidiana e che devono rivolgersi all’intera popolazione. La Regione programmerà queste azioni definendo una Strategia regionale per la promozione della salute e la prevenzione (SRP), che si affiancherà al Piano regionale della prevenzione (PRP), con carattere operativo.
Nella legge vengono anche affrontate tematiche specifiche, come la prevenzione delle conseguenze delle malattie del sistema cardiovascolare (con l’obiettivo, tra l’altro, di rendere l’Emilia-Romagna la prima regione interamente territorio cardioprotetto), del diabete, delle dipendenze (anche delle nuove dipendenze tecnologiche), delle patologie oncologiche, fino alla promozione della sicurezza del bambino, del benessere psicofisico e della salute mentale.
L’attuazione della legge passa attraverso i territori e, in particolare, i distretti sociosanitari, che tramite accordi con i comuni e i soggetti pubblici e privati potranno promuovere progetti per la salute dei cittadini del loro territorio. Per l’attuazione di queste politiche, anche attraverso contributi ai mondi e alle associazioni coinvolte, la legge prevede lo stanziamento annuale di 3,5 milioni di euro, aggiuntivi rispetto alle risorse già impegnate dalla Regione per le politiche di prevenzione.