;
Il diabete mellito è una malattia cronica in continua crescita: si stima che ne siano affetti oltre 200 mila adulti (su una popolazione regionale di quasi 4 milioni e mezzo di persone) e circa 700 tra bambini e adolescenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come l’epidemia del terzo millennio.
Tale patologia richiede un controllo continuo dei livelli glicemici al fine di prevenire complicanze sia acute che croniche. Grazie ad una circolare del 2015 la Regione Emilia-Romagna autorizza un nuovo sistema di rilevazione del livello di glucosio, definito Flash Glucose Monitoring (FGM), che si applica sulla parte posteriore del braccio ed elimina la necessità di periodiche punture sul dito.
Tale dispositivo, consentendo di misurare il livello di glucosio interstiziale tramite un sensore e un trasmettitore che stima il valore della glicemia con letture multiple, consiste in uno strumento ad alto contenuto tecnologico e può comportare costi maggiori rispetto ai presidi di autocontrollo glicemico tradizionali.
Il nuovo sistema rappresenta un potenziale beneficio, almeno per i pazienti che hanno maggiori necessità di controllare il livello glicemico. D’altra parte, occorre valutare i costi in relazione all’appropriatezza. Infine, va garantita omogeneità di fruizione dal punto di vista territoriale.
Per questo motivo ho presentato un’interrogazione alla Giunta per conoscere le valutazioni che hanno portato ad autorizzare il sistema FGM e l’impatto sanitario e finanziario che ne consegue.
Ho chiesto inoltre di sapere quali aziende sanitarie hanno formalmente recepito i criteri richiesti dalla circolare e se si intendano adottare ulteriori disposizioni a tutela di un utilizzo appropriato ed economicamente sostenibile del nuovo sistema su tutto il territorio regionale, a favore di quelle persone che ne possono trarre effettivi benefici.
Pochi giorni fa ho ricevuto risposta all’interrogazione: chi fosse interessato a conoscerne i contenuti, può trovare qui la risposta.
In sintesi, la Giunta concorda su “l’impatto positivo che questo sistema può avere sulla qualità della vita, dal momento che riduce il numero di punture sul polpastrello”, aggiungendo però che “non è noto l’impatto che può avere sul controllo glicemico. Dal momento che il sistema rileva la concentrazione di glucosio interstiziale e non quella del sangue, sono possibili sovra e sottostime del valore della glicemia”.
Per tale motivo la Regione ha deciso di realizzare un progetto al fine di raccogliere dati sull’erogazione del FGM e valutarne i risultati. La risposta all’interrogazione si conclude con la garanzia che i presidi di autocontrollo glicemico sono assicurati a tutti i pazienti affetti da diabete mellito, attraverso dispositivi acquistati dalle Aziende sanitarie “sulla base di criteri di sicurezza e di costo-efficacia”.