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La nuova Iperbole

8 Maggio 2007 Comunicazione

Dopo aver dato spazio all’aspetto relativo ai video diffusi in città, vorrei qui introdurre la rivisitazione del portale Iperbole, trattata nel documento al capitolo 3.
Al di là dei lavori in corso che porteranno ad un deciso aggiornamento della struttura del portale, in quella che abbiamo chiamato Iperbole 1.5, la chiave di volta è rappresentata dal salto di qualità che abbiamo identificato come progetto Iperbole 2.0.
Riporto alcuni stralci del documento, lasciando naturalmente alla lettura dello stesso per maggiori dettagli.

L’idea di fondo è di rivoluzionare il concetto del portale “verticale” e “piramidale” di una Pubblica Amministrazione, trasformandolo in luogo di scambio “orizzontale” di informazioni fra gli utenti, giungendo ad un concetto di piazza virtuale, dove il sapere è condiviso in una sostanziale metafora di “Wikipedia” sulla città e sui servizi di Bologna.

In Iperbole 2.0, contenuti informativi pubblicati dall’Amministrazione consentiranno agli utenti registrati di interagire, con commenti o contributi come approfondimenti, traduzioni di intere pagine o contenuti multimediali a corredo, prodotti dagli utenti e opportunamente validati. In questo processo gli iperboliani potranno assumere un ruolo da protagonisti, nel contesto di un meccanismo di approvazione e di valutazione del grado di attendibilità dei redattori.

I tre principali attributi della nuova Iperbole dovranno essere:

  • Interattiva: non più un’unica voce, ma un coro di voci che discutono e arricchiscono il sapere collettivo.
  • Personalizzabile: non più un unico aspetto, ma l’aspetto più adatto alle esigenze di ogni singolo utente, sia egli un professionista o un assiduo lettore.
  • Aperta: non più un’unica lingua, ma tutte le lingue degli utenti. Non più una sola piattaforma, ma tante applicazioni che si integrano dal mondo opensource.

Insomma, vogliamo un’apertura bilanciata da strumenti che evitino confusioni. Si tratta cioè di andare verso un modello di portale che integri i contributi di utenti e collaboratori esterni per arricchire (potenzialmente in modo enorme) i contenuti; e contemporaneamente, per evitare di far navigare l’utente in un insieme di informazioni di cui non è chiara l’origine, l’attendibilità, il livello di aggiornamento, sviluppare (nel contesto preferibilmente di una collaborazione di tipo europeo con altre città) strumenti software e procedure per fornire in ogni momento dati precisi sulla validità di quanto si sta leggendo.

Al di là dei dettagli maggiori già contenuti nel documento, perseguire questa strada ora significa scrivere nei dettagli un progetto, condividerlo con altre città europee, finanziarlo e realizzarlo. Al di là di quanti sono coinvolti in tutto questo per funzione e per lavoro, vorrei sottoporre agli iperboliani l’idea del coinvolgimento di un comitato di utenti, con funzione consultiva e (perchè no?) anche di collaborazione operativa. Tanto per cominciare da subito a praticare quanto si predica. Che ne dite?

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