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Avanti con le linee passanti del SFM

15 Novembre 2019 Mobilità

Ogni giorno nell’area metropolitana bolognese il 59% degli oltre 2,7 milioni di spostamenti vengono effettuati con il mezzo privato: un dato che rappresenta un elemento di forte criticità relativamente alle condizioni di vivibilità urbana e alla qualità ambientale. L’obiettivo di riduzione del traffico motorizzato privato è perseguibile solo fornendo reali alternative all’utilizzo del mezzo proprio con servizi pubblici affidabili, efficaci ed efficienti. Uno degli obiettivi del Servizio Ferroviario Metropolitano è quello di creare linee passanti e non più tutti i capolinea nella stazione di Bologna centrale, così da ridurre le necessità di interscambio.

I servizi passanti hanno diversi pregi. La presenza di linee ferroviarie passanti, infatti, permette spostamenti veloci attraverso l’area urbana di Bologna. I treni passanti, inoltre, servono fermate urbane di Bologna poste su diversi assi della città e quindi svolgono un’importante funzione di distribuzione e collegamento con l’area urbana ampia, diversamente raggiungibile solo tramite gli autobus. La stazione di Bologna centrale verrà inoltre fortemente alleggerita dalla creazione dei servizi passanti, che in genere attraversano l’impianto su un binario occupandolo solo per pochi minuti necessari alla sosta. Presupposto per il buon funzionamento dei servizi passanti, e più in generale del SFM, è una elevata affidabilità e regolarità del servizio.

Con i servizi passanti, infatti, le eventuali difficoltà si ripercuotono anche all’altra direttrice collegata, generando irregolarità di circolazione con conseguenza a catena sul servizio. Per l’affidabilità del servizio l’elemento decisivo, dunque, è la qualità dei collegamenti tra le linee. Per questo motivo i principi fondamentali a cui fa riferimento, sotto tale aspetto, il progetto SFM sono l’orario cadenzato ed il coordinamento con il Servizio Ferroviario Regionale (SFR).

La rete attuale del SFM è strutturata in 8 direttrici tutte attestate a Bologna Centrale, tranne alcuni servizi passanti sulla tratta Ferrara-Imola. Lo stato di attuazione del modello di esercizio originario del SFM è ancora parziale e su alcune linee neanche cadenzato.

Un dato di particolare interesse riguarda la domanda sulle linee afferenti a Bologna Centrale, su cui insistono anche servizi “non SFM” (treni regionali e regionali veloci “passanti” o attestati al di fuori del bacino SFM, ad esempio sulle tratte Piacenza-Rimini o Venezia Bologna). Da una valutazione della domanda globale che attualmente si muove in auto privata su relazioni potenzialmente servibili dal SFM, infatti, risulta che degli oltre 115 mila spostamenti su auto tra comuni direttamente serviti da SFM, oltre il 40% costituisce domanda potenzialmente interessata ai servizi “passanti”, di questi 22.500 avvengono tra linee SFM “non adiacenti” (pari al 20% degli spostamenti auto totali) – Dati PUMS Bologna Metropolitana: La Rete portante del Trasporto Pubblico Metropolitano (TPM) del 7 marzo 2018.

Il completamento e la piena attivazione del SFM è un obiettivo che è stato ripetutamente affermato in documenti ufficiali, e da ultimo nel “Protocollo di Intesa per l’attuazione del concorso della Città metropolitana alla programmazione del SFM” sottoscritto a luglio 2017 dalla Regione Emilia-Romagna e la Città Metropolitana di Bologna, al fine di creare le condizioni per un incremento dell’utenza dagli attuali 40mila a 80mila utenti al giorno.

In particolare, con tale Protocollo la Regione Emilia-Romagna si è impegnata ad avviare le attività di approfondimento tecnico e di confronto istituzionale per realizzare una rete portante del trasporto locale unitaria e realmente integrata, che non può prescindere dalla rapida implementazione delle linee passanti del SFM bolognese. Ne abbiamo parlato anche lunedì scorso ad un’iniziativa per fare il punto sulla mobilità metropolitana, che si è tenuta presso la sede del quartiere Santo Stefano con una buona e qualificata partecipazione.

Per i motivi sopra esposti, ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere a che punto sono le verifiche in corso con il gestore della rete per individuare le potenzialità della stazione di Bologna a sostenere, dal punto di vista infrastrutturale, impiantistico e di gestione, il completamento del SFM nel senso sopra descritto; e, soprattutto, quanto manca alla realizzazione delle linee passanti previste dai documenti di programmazione richiamati.

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