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Inaugurata l’area ex Razzaboni di San Giovanni in Persiceto a seguito della definitiva bonifica e completo risanamento, dopo un lungo e complesso iter che ha visto in prima linea la Regione ed il Comune.
Si tratta di una zona in aperta campagna di circa 56 mila metri quadrati utilizzata da un privato per lo stoccaggio illecito di rifiuti industriali fino a quando, nel 2001, il Corpo forestale dello Stato verificò la presenza di oltre 16 mila tonnellate di fanghi industriali pericolosi. Il privato ignorò la richiesta di bonifica intimatagli dalle autorità competenti e nel 2003 il sito comparve nell’elenco delle 196 discariche fuorilegge chiuse e non ancora bonificate, per cui la Commissione Europea avviò una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
Nel 2007 venne realizzato un primo intervento di emergenza di messa in sicurezza (Mise), con opere di impermeabilizzazione e accorpamento dei rifiuti in un unico grande cumulo per rimuovere le fonti inquinanti ed evitare la diffusione dei contaminanti dal sito verso zone non inquinate e matrici ambientali adiacenti. Successivamente, nel 2014, l’area fu parzialmente espropriata ed il Comune intervenne con un primo stralcio di opere di risanamento grazie ad uno stanziamento di 3,4 milioni di euro messo a disposizione dalla Regione. Nel 2016 la Commissione europea ha certificato la bonifica decretando l’uscita del sito dalla procedura d’infrazione. Nel 2017 su richiesta di Regione e Comune è stato siglato un accordo con il ministero dell’Ambiente che ha reso disponibili oltre 3,3 milioni di euro per il definitivo completamento dell’opera di bonifica che si è appena conclusa.
Grazie alla sinergia delle istituzioni e degli attori coinvolti è stata restituita alla collettività una vastissima area, la cui definitiva destinazione verrà decisa dal comune di San Giovanni in Persiceto dopo il collaudo definitivo dell’opera. Continuerà invece fino 2024 il monitoraggio delle acque sotterranee di prima falda per verificare l’efficacia dell’intervento ambientale.