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La legge che modifica la disciplina regionale della polizia locale è stata approvata all’unanimità durante l’Assemblea del 25 luglio scorso. Se ne ridefinisce il volto, valorizzando l’esperienza e la professionalità maturata nei 15 anni dall’emanazione della legge 24/2003.
Sono tre le novità più rilevanti: concorso unico regionale, introduzione dello street tutor e chiara definizione del ruolo affidato alla Polizia locale. Il concorso unico è volto ad accrescerne la professionalità, anche grazie al percorso di formazione cui parteciperanno i vincitori della selezione. La nuova figura professionale dello street tutor svolgerà compiti simili ai buttafuori, a difesa delle regole della civile convivenza, ma esteso al suolo pubblico e naturalmente solo in seguito ad autorizzazione da parte delle amministrazioni comunali. I Comuni potranno attivarli, su base volontaria, insieme ai locali per gestire la movida nelle città e nelle località turistiche della riviera.
A queste novità si aggiungono la possibilità di dotarsi di strumenti per l’autotutela, come spray urticante e manganello, la semplificazione delle procedure che consentono l’intervento degli agenti di Polizia locale in situazioni di emergenza al di fuori del proprio territorio e l’istituzione di un fondo per la difesa penale degli agenti. Si delinea, infine, un nuovo rapporto col volontariato, che viene valorizzato nel ruolo di difesa dei beni comuni, ma che allo stesso tempo deve essere adeguatamente formato sui limiti della propria azione e sulle forme di collaborazione con le forze di polizia.
Oggi la Polizia locale costituisce un presidio irrinunciabile per la sicurezza e per il controllo del territorio. Nella nostra Regione conta quasi 4 mila addetti, che hanno fatto fronte a quasi 600 mila richieste di pronto intervento, cui si aggiungono otre 800 mila controlli a veicoli, 70 mila controlli ambientali, edili e di commercio. Nel nuovo quadro normativo, la Regione si pone il compito di accrescere ulteriormente il proprio ruolo di coordinamento, per qualificare la formazione, investire sulla professionalità dei vertici e semplificare il supporto fra comandi, migliorando l’efficienza dell’insieme dei servizi offerti.
Il provvedimento origina da un lavoro di squadra iniziato più di un anno fa che ha visto il confronto e la condivisione con i territori, gli enti locali, gli addetti e i vertici dei corpi di Polizia locali e le loro rappresentanze sindacali. Con le modifiche introdotte intendiamo rispondere sia alle nuove esigenze dei cittadini che alle aspettative dei lavoratori, che ogni giorno svolgono un lavoro fondamentale per i nostri territori e le nostre comunità locali.