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Stamattina, ospite di èTv, il neodirettore del Resto del Carlino ha parlato del ricordo di Marco Biagi come di un’occasione in cui tutta la città (e non solo) si ritrova nella memoria comune di una ferita che ci colpisce tutti, e che proprio per questo merita di non vedere polemiche e distinguo.
Sono pienamente d’accordo. Era il concetto che avevo espresso io stesso tre giorni fa, aggiungendo che trovo insopportabile che ci sia qualcuno che ogni volta pretende di tirare una riga fra chi “detiene” il ricordo di Marco Biagi e chi invece non sarebbe veramente partecipe o degno di esserlo. Come interpretare altrimenti la frase di Guazzaloca di una settimana fa quando alla “sua” convention aveva detto “qui c’è la Bologna che onora Marco Biagi”?
La mia osservazione ha suscitato reazioni violente, volgari e scomposte dai politici più vicini a Guazzaloca, che non hanno perso l’occasione per ribadire che considerano quella memoria più loro che di altri (Monaco: “questa amministrazione non è mai riuscita a ricordare in modo dignitoso Marco Biagi”). Ora però che l’importanza di una memoria condivisa e libera da polemiche è stato affermata anche dal direttore del Carlino, almeno lui lo ascolteranno?