Curriculum
Nel curriculum c’è una breve biografia e gli incarichi svolti in campo professionale e politico. Un approfondimento con maggiori dettagli in queste pagine:
La mia storia politica
La mia storia professionale
La mia storia personale
A seguire, resoconti e documenti relativi agli incarichi amministrativi ricoperti nel corso degli anni, dal 1999 al 2024, in ordine cronologico inverso.
Consigliere della Regione Emilia-Romagna (2012-2024)
Sono stato Consigliere Regionale dal maggio 2012 al dicembre 2024. Le pagine di rendiconto sono più scarne perché in questi 12 anni e mezzo ho pubblicato con regolarità ogni mese una Newsletter periodica inviandola a chi mi segue e pubblicandola sul sito. Nelle Newsletter trovate dunque il rendiconto praticamente in tempo reale. In questa sezione d’archivio trovate inoltre le idee ed i progetti della candidatura del 2010, un breve rendiconto su quel primo mandato 2012-2014 (che ho fatto per metà), il materiale della mia ricandidatura alle regionali del 2014, un breve rendiconto sul mandato 2014-2019, le ragioni della mia ricandidatura alle regionali del 2020, un breve rendiconto sul mandato 2020-2024. Alle regionali del novembre 2024 non mi sono ricandidato.
Assessore e Vice Sindaco del Comune di Bologna (2004-2009)
Assessore alla Salute dal 2004, mi sono occupato anche di Servizi informativi e Comunicazione, ricevendo la delega ai Servizi sociali e ai Servizi demografici nel 2009, anno in cui ho rivestito anche la carica di Vice Sindaco del Comune di Bologna. Qui è archiviato il resoconto di mandato che ho preparato nel 2009 al termine dell’incarico amministrativo.
Consigliere del Comune di Bologna (1999-2004 e 2009-2010)
Sono stato Consigliere comunale all’opposizione dal 1999 al 2004, assumendo anche responsabilità di partito nell’Asinello prodiano e poi nella Margherita, quindi partecipando con convinzione alla costruzione del Partito Democratico.
Successivamente al mandato in cui sono stato Assessore, mi sono ricandidato come consigliere e sono stato quindi Consigliere comunale dal 2009 al 2010, nel mandato terminato prematuramente a seguito delle dimissioni del Sindaco nel febbraio 2010.
Detto fra noi…
Mi sono impegnato in politica a 37 anni, dopo aver studiato (fino a 23 anni) e poi sempre lavorato; dopo aver comprato casa (dove abito tuttora) e messo al mondo tre figli (il quarto è arrivato poco dopo). E in politica ho attraversato vicende… impegnative.
Ho cominciato con le primarie e le amministrative del 1999, ritrovandomi Consigliere comunale di opposizione a seguito della storica sconfitta del centrosinistra contro la coalizione guidata da Giorgio Guazzaloca. Pur non avendo partecipato direttamente alla fase precedente che ha portato a quella sconfitta, sono stato fra i protagonisti della stagione di faticosa ricostruzione durante quel mandato amministrativo. Sono stato capogruppo e segretario politico provinciale di Asinello e Margherita, ma soprattutto so cosa significhi essere all’opposizione, una esperienza che nel PD a livello locale pochi fra noi hanno mai fatto.
Dopo la vittoria del 2004 è diventato sindaco Sergio Cofferati (e anche quella è una vicenda che meriterebbe di essere meglio raccontata). Io sono diventato Assessore alla Salute, per me è stata l’occasione di conoscere bene il mondo sanitario, di cui continuo tuttora ad interessarmi). Successivamente ho avuto anche altre deleghe fra cui l’Informatica e nella fase finale del mandato sono diventato Vice Sindaco. La parabola del sindaco Cofferati è nota: arrivato acclamato dalle folle (in quella fase ho avuto qualche problema perché considerato non abbastanza cofferatiano), è andato via circondato da molta freddezza (a quel punto mi veniva rimproverato di non essere sufficientemente anticofferatiano, spesso dalle stesse persone).
Quando nel 2008 Cofferati annunciò di non ricandidarsi e fummo precipitati alle primarie, il candidato che era stato individuato dalla dirigenza del partito era Flavio Delbono, che io pure ben conoscevo essendo stati insieme consiglieri comunali durante il mandato di Guazzaloca. Scelsi però di sostenere Virginio Merola, e la cosa non fu presa bene. Delbono prevalse alle primarie e nel 2009 diventò sindaco, ed io consigliere comunale (unico della Giunta Cofferati ad essere rieletto) ma comunque messo da parte. Poi accadde l’inimmaginabile, con le dimissioni di Delbono e la fine di quel mandato amministrativo.
Nel 2010 mi candidai in Regione, raccolsi 4232 preferenze ma non furono sufficienti ad essere eletto. Tornai al mio lavoro, consapevole che poteva essere finita la fase del mio impegno politico in prima linea, ma poco dopo apparve chiara l’intenzione di Maurizio Cevenini di correre per la poltrona di sindaco (e se Cevenini fosse diventato sindaco, io sarei entrato in Regione al suo posto). Poi la malattia e la rinuncia di Cevenini, e la decisione di Merola di riprovare con le primarie. Faccio la campagna nuovamente a sostegno di Virginio Merola che infine diventa sindaco nel 2011.
Nel maggio 2012 entro in Consiglio Regionale, purtroppo a seguito della tragica scomparsa di Maurizio Cevenini, amico di Bologna e di tanti di noi. Presidente era Vasco Errani. Riprendo quindi un impegno in prima persona, in un contesto nuovo ed interessante. La Regione vista dal Comune negli anni passati appariva come un luogo riparato dalle intemperie, e invece in quel mandato è stata decisamente sotto i riflettori, e non sempre in senso positivo, con la vicenda (triste, anche se poi decisamente ridimensionata dai successivi processi) delle cosiddette “spese pazze”.
In quel primo mandato sono stato l’ultimo consigliere regionale a cui spettava il “vitalizio” e uno dei primi ad avervi spontaneamente rinunciato. E ho poi sostenuto altre due elezioni, venendo riconfermato – in una occasione largamente, nell’altra più di stretta misura. Sono stati i due mandati con presidente Stefano Bonaccini. Sono stato presidente di commissione in un mandato e consigliere semplice nell’altro, sempre senza rinunciare a difendere le cose che meritavano di essere difese e criticando quelle che avremmo fatto meglio a cambiare.
Ora mi chiedo se è giunto il momento di scrivere un libro sull’esperienza vissuta e sulle tante vicende viste (molto) da vicino. Ma per adesso su questa domanda lasciamo il punto interrogativo.

