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Negli ultimi 80 anni in Emilia-Romagna le precipitazioni sono diminuite del 12% e la temperatura media è aumentata di 1,3 gradi (in pianura di 1,5). Inoltre nello scorso mese di maggio, come è purtroppo noto, sono caduti 4 miliardi di metri cubi d’acqua in poche ore su una parte di territorio di 16mila chilometri quadrati. Alternanza di siccità estrema e alluvione sono quindi due facce della stessa medaglia, vale dire due conseguenze del cambiamento climatico che stiamo ormai sperimentando, il che rende necessarie scelte sempre più responsabili e consapevoli.
In quest’orizzonte va a collocarsi il nuovo Piano di Tutela delle Acque 2030, lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle proprie acque interne e costiere e a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo e per le generazioni future. Dopo l’approvazione in Assemblea legislativa del Documento programmatico strategico elaborato dalla Giunta, è iniziato il percorso partecipato che porterà all’elaborazione vera e propria del Piano.
Il Documento strategico del Piano di tutela delle acque prevede 4 obiettivi, 10 linee d’azione e 50 misure da introdurre. I quattro obiettivi strategici sono: avere acqua disponibile oggi e domani, consapevoli che è la risorsa più preziosa da difendere; rendere l’acqua pulita e sicura, per le famiglie e per le imprese; tutelare e riqualificare i luoghi dell’acqua; progettare opere in grado di garantire la sicurezza alla luce degli ultimi eventi.
Il 17 ottobre si è svolto l’evento di apertura del percorso partecipato di costruzione del Piano di tutela delle acque 2030, il 20 ottobre è previsto il primo Focus tematico dal titolo Disponibilità dell’acqua, oggi e domani. Seguiranno altri tre Focus tematici, fino alla fine di novembre, tutti in Regione. Il secondo verterà su Acqua pulita e sicura, il terzo si focalizzerà su Acqua e biosfera – Rinaturazione; infine, il quarto approfondirà i Luoghi dell’acqua. I Focus tematici sono aperti a tutti, previa registrazione.
La speranza è che, anche grazie al percorso partecipato, si possa giungere ad un Piano di tutela delle acque (PTA) 2030 effettivamente all’altezza, valido ed efficare. Per rimanere aggiornati si può consultare il sito web dedicato al Piano di tutela delle acque oppure scrivere un’e-mail a acqua@regione.emilia-romagna.it.