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Un bel titolo per una bella mostra allestita nella sede dell’Assemblea legislativa in viale Aldo Moro 50 e dedicata al presepio popolare di terracotta nelle case bolognesi dal Settecento al Novecento, a cura di Vittorio Pranzini. Una tradizione poco conosciuta che si caratterizza, rispetto a quella di altre importanti città come Napoli e Genova, perché le statuine sono fatte di terracotta e ricavate da stampi dello stesso materiale, modellati a mano direttamente dall’artigiano. Nell’Ottocento gli artigiani vendevano le loro statuine in periodo prenatalizio sotto i portici della Basilica di S. Maria dei Servi in Strada Maggiore, durante la Fiera di Santa Lucia. La tradizione continua tuttora e alla Fiera di Santa Lucia si trovano proprio le bancarelle con le statuine e i tanti articoli per il presepio. La mostra espone numerose statuine degli ultimi figurinai bolognesi: la famiglia Bozzetti. Nelle statuine è possibile riconoscere i personaggi peculiari del presepio bolognese: la “meraviglia” (maravaija), una donna con le braccia alzate e la bocca aperta in segno di stupore per la scena che si dispiega davanti ai suoi occhi; il “dormiglione” (durmian), di solito rappresentato con accanto un fiasco di vino e a simboleggiare chi si disinteressa dell’annuncio di salvezza; “l’adorazione” (adurazion), un uomo che si prostra davanti a Gesù Bambino in segno di rispetto. Altri personaggi sono stati aggiunti nel corso degli anni per rendere il presepe contemporaneo alla società del tempo: il calzolaio, il ceramista, il mugnaio, la lavandaia, la venditrice di mistocchine (dolci fatti con farina di castagne) e di caldarroste, il mendicante. Il catalogo a cura del collezionista Vittorio Prandini è fatto molto bene, con foto e descrizioni dettagliate dei personaggi e con tanta passione per il significato emotivo e storico di queste statuine semplici e umili. L’emozione viene ben descritta dal pensiero dei tanti bambini che con cura le hanno toccate delicatamente per sistemarle nel loro presepio. Il significato storico e antropologico è evidente nello specchio di una società ricca di tradizioni religiose e familiari da custodire nel tempo. La mostra è aperta fino al 10 gennaio, lunedì-venerdì dalle 9.00 alle 18.00.