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Una moltitudine di statuine in terracotta segue la stella cometa

21 Dicembre 2022 Notizie

Un bel titolo per una bella mostra allestita nella sede dell’Assemblea legislativa in viale Aldo Moro 50 e dedicata al presepio popolare di terracotta nelle case bolognesi dal Settecento al Novecento, a cura di Vittorio Pranzini. Una tradizione poco conosciuta che si caratterizza, rispetto a quella di altre importanti città come Napoli e Genova, perché le statuine sono fatte di terracotta e ricavate da stampi dello stesso materiale, modellati a mano direttamente dall’artigiano. Nell’Ottocento gli artigiani vendevano le loro statuine in periodo prenatalizio sotto i portici della Basilica di S. Maria dei Servi in Strada Maggiore, durante la Fiera di Santa Lucia. La tradizione continua tuttora e alla Fiera di Santa Lucia si trovano proprio le bancarelle con le statuine e i tanti articoli per il presepio. La mostra espone numerose statuine degli ultimi figurinai bolognesi: la famiglia Bozzetti. Nelle statuine è possibile riconoscere i personaggi peculiari del presepio bolognese: la “meraviglia” (maravaija), una donna con le braccia alzate e la bocca aperta in segno di stupore per la scena che si dispiega davanti ai suoi occhi; il “dormiglione” (durmian), di solito rappresentato con accanto un fiasco di vino e a simboleggiare chi si disinteressa dell’annuncio di salvezza; “l’adorazione” (adurazion), un uomo che si prostra davanti a Gesù Bambino in segno di rispetto. Altri personaggi sono stati aggiunti nel corso degli anni per rendere il presepe contemporaneo alla società del tempo: il calzolaio, il ceramista, il mugnaio, la lavandaia, la venditrice di mistocchine (dolci fatti con farina di castagne) e di caldarroste, il mendicante. Il catalogo a cura del collezionista Vittorio Prandini è fatto molto bene, con foto e descrizioni dettagliate dei personaggi e con tanta passione per il significato emotivo e storico di queste statuine semplici e umili. L’emozione viene ben descritta dal pensiero dei tanti bambini che con cura le hanno toccate delicatamente per sistemarle nel loro presepio. Il significato storico e antropologico è evidente nello specchio di una società ricca di tradizioni religiose e familiari da custodire nel tempo. La mostra è aperta fino al 10 gennaio, lunedì-venerdì dalle 9.00 alle 18.00.

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