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Inquinamento acustico lungo la Variante di Valico

7 Aprile 2018 Ambiente, Mobilità

Il rumore causato dal traffico della Variante di Valico continua a creare disagio ai cittadini di Pian del Voglio, frazione del Comune di San Benedetto Val di Sambro, che vivono a poche centinaia di metri dal tratto autostradale della ‘Direttissima’. Gli abitanti subiscono da mesi l’inquinamento acustico prodotto dal passaggio di automobili e autocarri lungo il viadotto Mulino di Setta, che si trova nella tratta Badia-La Quercia.
Inizialmente era prevista la realizzazione di barriere antirumore lungo tutto il viadotto, ma ad oggi risultano installate solo sulla metà della sua lunghezza complessiva, con il risultato che gli abitanti vengono svegliati alle quattro del mattino quando si intensifica la circolazione dei mezzi pesanti.
Durante l’incontro dell’Osservatorio Ambientale della Variante di Valico, che si è svolto nel mese di gennaio, la società Autostrade per l’Italia si era dichiarata disponibile ad approfondire gli studi acustici per individuare le soluzioni idonee a ridurre il disagio dei cittadini. L’accordo raggiunto prevedeva che ciò dovesse realizzarsi entro la fine del mese di marzo, termine di chiusura dell’Osservatorio Ambientale.
Nella nota informativa del 27 febbraio scorso Autostrade per l’Italia (ASPI) dichiara che, relativamente al giunto del viadotto Badia Nuova lato Firenze, non si è evidenziato alcun superamento dei limiti. Inoltre, “nonostante non vi sia alcun ulteriore obbligo di mitigazione, ASPI ha proceduto di sua iniziativa alla realizzazione di un intervento sperimentale di schermatura del giunto” e “l’elaborazione dei risultati (…) mostra che la mitigazione consente un abbattimento del rumore massimo”. Pertanto ad oggi non risultano proposte di interventi risolutivi per questa spiacevole situazione da parte della società Autostrade. In attesa di una soluzione definitiva, i cittadini hanno suggerito di realizzare almeno delle dune vegetali con i terreni di risulta degli scavi di costruzione, considerato che nel progetto sono previste opere di ingegneria naturalistica e di mitigazione ambientale. Sul punto la società autostradale non si è ancora pronunciata.
Tuttavia, dal monitoraggio svolto su richiesta dell’Osservatorio risultano casi di superamento dei limiti acustici legati alla Variante di Valico nell’area di cui parliamo, dati che attualmente sono all’esame di un tavolo di confronto che vede la partecipazione anche della società autostradale. In quella sede regionale è stato opportunamente ribadito l’invito ad Autostrade a trovare una soluzione che mitighi i disagi sofferti dai cittadini.
Ma al di là degli aspetti tecnici, vale a dire come mai vi sono incongruenze tra i rilievi svolti da Autostrade e quelli dell’Osservatorio Ambientale, io francamente non comprendo come mai Autostrade non voglia fare quanto era inizialmente previsto: installare le barriere antirumore lungo tutto quel tratto.
Perché delle due l’una: o i cittadini si lamentano senza motivo, oppure la richiesta di estendere l’installazione delle barriere antirumore è il minimo indispensabile per attutire il disagio patito, ormai da troppo tempo, dai residenti delle case poste nelle vicinanze. E siccome non sempre la lettura dei verbali delle riunioni e delle note informative è sufficiente per farsi un’idea, invito tutti a guardare il video che trovate qui sotto. E dopo aver guardato il video, girato in una giornata del tutto ordinaria di marzo, come si fa a non notare la distanza tra quanto sostenuto dalla società autostradale e il disagio quotidianamente subito dai cittadini?
Non lasciamo che questa diventi l’ennesima storia di ordinaria burocrazia, di potenti prepotenti e di deboli maltrattati. Quei cittadini già devono convivere con l’autostrada, vogliamo fare in modo che almeno sia installata la barriera antirumore? Come Regione Emilia-Romagna insistiamo: la società Autostrade per l’Italia, provveda!

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