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Le nuove linee di indirizzo per la diagnosi e il trattamento della fibromialgia, trasmesse alle Aziende Sanitarie con la circolare 1/2018 del 5 febbraio, sono state oggetto di una informativa oggi nella Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali”. Le nuove linee sono frutto di un percorso condiviso tra professionisti di diverse discipline e utenti, durato più di un anno, e basato sulle più aggiornate evidenze della letteratura e sull’esperienza quotidiana. Al gruppo di lavoro regionale hanno partecipato, in particolare, l’Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna (AMRER), i professionisti delle Aziende Sanitarie, i Medici di Medicina Generale, e l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale.
Si tratta di una delle prime esperienze a livello nazionale di inquadramento della diagnosi e presa in carico delle persone affette da fibromialgia ed è attualmente oggetto di confronto presso il Ministero della Salute e il Consiglio Superiore di Sanità. La fibromialgia è una patologia caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi, problemi psichici e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi. In Emilia-Romagna i fibromialgici sono più di 65mila. Ad oggi non esiste alcuna cura nota ed il trattamento della fibromialgia si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento dello stato di salute generale.
La gestione della persona affetta da fibromialgia in Italia è diversificata. Nelle Provincie Autonome di Bolzano e Trento è stata riconosciuta alle persone affette da fibromialgia l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni sanitarie appropriate alla diagnosi, trattamento e monitoraggio, senza, tuttavia, che sia stato definito uno specifico elenco. In Valle d’Aosta e in Veneto la fibromialgia è stata riconosciuta come patologia, senza prevederne l’esenzione. In Lombardia, Piemonte, e Toscana, è stata approvata da parte dei rispettivi Consigli regionali una mozione che impegna la Giunta al riconoscimento della fibromialgia tra le malattie croniche ed invalidanti.
I nuovi indirizzi prevedono che nella nostra Regione l’approccio terapeutico nei pazienti con fibromialgia sia multidisciplinare, basato su un programma individualizzato di cura che include diverse tipologie di interventi. La presa in carico del paziente affetto da fibromialgia ha luogo nel campo dell’Assistenza Primaria. In particolare il Medico di Medicina Generale formula la diagnosi, sulla base di specifici criteri, imposta il trattamento, non farmacologico e/o farmacologico, e ne monitora gli esiti. Sono previste campagne informative per i pazienti e percorsi personalizzati collegati anche all’attività fisica adattata in acqua termale, studi specifici sulla malattia e percorsi formativi per i professionisti.
In prospettiva l’obiettivo è quello dell’inserimento della fibromialgia nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), argomento che sarà oggetto di una prossima risoluzione del Partito Democratico.