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Cari tutti, eccoci agli auguri per le festività e al consueto aggiornamento mensile.
Non è semplice fare gli auguri in questo clima di crescente preoccupazione e pessimismo, e non solo per le notizie tristi che ci arrivano da varie parti del mondo. C’è confusione, la verità appare celata dietro strati di doppiezza e strumentalità, siamo sommersi da notizie false o distorte. Anche coloro che in buona fede cercano di portare un contributo, finiscono sovente per non comprendersi a vicenda. L’augurio quindi che mi sento di fare è quello di non perdere la speranza, il desiderio di dialogare al di là di ogni steccato, la voglia di impegnarsi per costruire un mondo migliore. Speriamo davvero di riuscirci, e in ogni caso l’importante è non smettere mai di crederci e di provarci. Buon Natale, dunque, e il meglio per l’anno che sta per cominciare.
I principi ispiratori della manovra di bilancio 2017-2019 possono essere così sintetizzati: pressione fiscale invariata; contenimento delle spese di funzionamento; attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato. Le priorità di spesa: potenziamento degli interventi sullo stato sociale attraverso il fondo per la non autosufficienza; mantenimento dei fondi sulle politiche sociali a fronte della riduzione delle risorse statali; investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture viarie e il trasporto pubblico locale. In particolare, ci sono 45 milioni di euro sulla messa in sicurezza del territorio, la protezione civile, la prevenzione e tutela ambientale e della montagna. Prosegue l’impegno riguardante gli investimenti sulla viabilità locale, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali, riqualificazione urbana delle città, riduzione del digital divide. Segnalo anche l’attenzione riservata all’artigianato, con l’obiettivo di restituire centralità al settore ed alla micro e piccola impresa, sostenendone lo sviluppo e l’integrazione tra saperi tradizionali, innovazione e nuove tecnologie.
Nel contesto della manovra di bilancio ho presentato un emendamento, approvato, per finanziare la legge sulle Pro-loco di cui sono stato primo firmatario. Ho inoltre sottoscritto altri emendamenti che sono stati inseriti nella legge per il sostegno all’editoria, alle politiche per la montagna, per la viabilità e infrastrutture regionali, per il sostegno all’artigianato, per il supporto dei non udenti, per le politiche di prevenzione ed educazione sul tema sicurezza, per le rievocazioni storiche, per il sostegno alle attività educative e aggregative a favore degli adolescenti, sui fondi per le politiche forestali e per il finanziamento per le biblioteche.
La Regione Emilia-Romagna ha varato una legge che prevede un sostegno economico per persone e famiglie povere che si impegnino in progetti di impegno sociale o inserimento lavorativo. Questo sostegno è stato definito “reddito di solidarietà” e prevede, per chi si impegna in progetti di inserimento, un contributo fino a un massimo di 400 euro al mese per un anno, che potrà essere richiesto da nuclei familiari anche unipersonali, con ISEE pari o inferiore a 3.000 euro. Su questa legge vengono stanziati 35 milioni di euro, che si aggiungono ai 37 milioni dello Stato per il Sostegno all’inclusione attiva (Sia) sul nostro territorio. Potrebbe interessare 80 mila persone, corrispondenti a circa 35 mila nuclei familiari residenti in regione e in condizioni di grave difficoltà economiche: famiglie composte soprattutto da giovani coppie con tre o più figli a carico, single, anziani con bassissimo reddito.
Personalmente credo sia importante che il provvedimento preveda un sostegno finalizzato ad aiutare le persone e le famiglie in difficoltà a superare il momento critico e tornare a camminare sulle proprie gambe. Sono invece molto critico con l’idea che possa esservi un reddito “di cittadinanza”, un concetto che rischia di essere deresponsabilizzante, come ho provato a spiegare nel mio intervento che trovate in questo post. Le persone vanno supportate in un quadro di diritti e di doveri che le aiutino a trovare il proprio posto all’interno della comunità. Per questo non concordo con chi dipinge questa legge come una specie di reddito minimo, e credo che invece sarà importante che venga applicata in modo pieno e corretto.
Audizione in commissione per acquisire pareri e osservazioni sulla proposta di legge finalizzata a promuovere e valorizzare le associazioni e le manifestazioni di rievocazione storica, riconoscendone il ruolo di promozione culturale.
Auguri di buon lavoro al nuovo Garante delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli, eletto nei giorni scorsi dall’Assemblea e che succede a Desi Bruno, cui va tutto il mio ringraziamento per il lavoro svolto con impegno e passione in questi anni: qui alcuni dati significativi a questo proposito.
Continua a calare la disoccupazione: nei primi nove mesi del 2016 è scesa al 7,1%. Nel terzo trimestre dell’anno aumentano gli occupati: +2,5% che riporta la situazione al di sopra del livello di occupazione pre-crisi (3^ trimestre 2008). Un andamento che premia gli sforzi compiuti fin qui, col Patto per il lavoro ed altro, e su cui occorre perseverare.
Treni: rinnovato oltre il 70% dei treni veloci, arriva sui binari il sesto Vivalto sulla Piacenza-Bologna-Rimini. Ricostruzione e legalità: ai Vigili del Fuoco i mezzi sequestrati nell’inchiesta Aemilia. Ricostruzione: inaugurate le nuove scuole per 156 ragazzi a Camposanto (Mo), finanziamento di circa 7 milioni. Fondo per la non autosufficienza: 471 milioni nel 2016 (più del Fondo nazionale) a sostegno di anziani e disabili. Ammortizzatori sociali: platea più ampia e fondi maggiori per la cassa integrazione in deroga, le risorse passano da 25,5 a 32,5 milioni di euro. Lavoro: nasce la Rete attiva per il lavoro, soggetti privati accreditati collaboreranno con i Centri per l’impiego. Sociale: oltre 30 milioni per il contrasto a povertà ed esclusione sociale, abbattimento barriere architettoniche e aiuti per pagare l’affitto. Misure di sostegno: proroga per tutto il 2017 di esenzione ticket e farmaci gratuiti a cittadini senza lavoro o colpiti dal sisma. Case della salute: in Emilia-Romagna sono 84, programmate altre 38, per circa 52,6 milioni di euro. Sanità: 2.581 nuovi medici, infermieri, operatori, per un investimento da 25 milioni. Midollo osseo: donazioni in crescita, iscritto il potenziale donatore numero 4.000. Specializzazione medica: 35 contratti di formazione specialistica in più, rispetto a quelli statali, finanziati con 875 mila euro di risorse regionali. Nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico: online dal 13 dicembre, attivati finora 260.727 fascicoli, perlopiù da donne tra i 30 e i 44 anni. Mangiare più informati: dal 13 dicembre obbligatoria l’etichetta con tutte le informazioni nutrizionali. Agricoltura: riduzione dei gas serra con il progetto Climate ChangER. Energia: al via dal 1° gennaio 2017 il Programma regionale per le Diagnosi energetiche PMI. Imprese: 19 progetti selezionati per il premio “Innovatori responsabili”, le migliori esperienze realizzate sui temi dello sviluppo sostenibile. Startup innovative: oltre 2 milioni per 30 progetti finanziati col Programma operativo regionale Fesr 2014-2020. Cinema e audiovisivi: finanziati percorsi per oltre 300 persone con un investimento di 900 mila euro. Premio Cassin: consegnato in Assemblea legislativa il riconoscimento a tre neolaureate con tesi in materia di diritti umani. Siamo nati per camminare 2017: adesioni entro il 20 gennaio alla campagna regionale per la mobilità sostenibile.
Al referendum del 4 dicembre ha prevalso in modo netto il “no” alla riforma costituzionale. Chi, come me, pensava che fosse una buona occasione per far fare un passo avanti alle istituzioni italiane, è dispiaciuto perché la ritiene un’occasione mancata. Ma anche tanti che l’hanno respinta ora sono di fronte al problema di costruire un’alternativa credibile a ciò che hanno rifiutato. Si è aperta una fase ancor più complicata (se mai ce ne fosse stato bisogno) della politica italiana, e si tratta di comprendere quali proposte andranno a confrontarsi alle elezioni politiche, che non potranno tanto tardare.
Come ho già detto il mese scorso, la Regione ha stabilito che per accedere ai nidi d’infanzia occorre aver ottemperato all’obbligo vaccinale. L’obiettivo è affrontare un fenomeno che ci ha portato al di sotto delle soglie di sicurezza per l’immunità di gregge, visto che in Emilia-Romagna la copertura è scesa sotto al 95% richiesto. Credo che il rifiuto di vaccinare i propri figli, con le conseguenze sulla salute di tutta la comunità, sia in realtà segno di un problema più ampio che si pone nel confine fra le ragioni dell’individuo e quelle della collettività, fra gli argomenti della scienza e la disinformazione. Ho scritto un articolo uscito sul n. 51 de “Il Mosaico” che trovate a questo link.
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Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe