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L’Emilia-Romagna non prevede ancora la rimborsabilità dei microinfusori insulinici per i pazienti con diabete di tipo 2. È il diabete più frequente, che insorge più avanti negli anni ed è collegato all’alimentazione e al peso corporeo. Alcuni casi possono essere anche severi e in una interrogazione che ho presentato ho chiesto alla Giunta di definire le condizioni di rimborsabilità dei microinfusori proprio nei casi più gravi, come già fanno quasi tutte le regioni italiane. Nell’interrogazione ho chiesto anche di sapere tempi e modalità con cui la Giunta ritiene di procedere in questa direzione.
La risposta dell’assessorato precisa che le società scientifiche che si occupano di diabete a livello nazionale hanno chiesto all’Istituto superiore di Sanità di rivedere le indicazioni d’uso dei microinfusori sulla base delle nuove evidenze scientifiche. L’Istituto Superiore di Sanità renderà disponibili i risultati nelle prossime settimane. A livello regionale è attivo il comitato di indirizzo della malattia diabetica, e un suo sottogruppo sta lavorando all’aggiornamento della circolare 13/2015 – Linee di indirizzo regionali per un uso appropriato dei dispositivi medici per l’autocontrollo e l’autogestione del diabete mellito. Il gruppo regionale terrà conto dei risultati che verranno dalle nuove linee guida nazionali: sono queste le parole conclusive della risposta.
Che dire? Speriamo che l’aggiornamento avvenga in tempi brevi e soprattutto che vada nella direzione giusta. Che è quella di garantire la rimborsabilità di un dispositivo medico fondamentale nella gestione del diabete. Come già fanno tante regioni italiane.