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Cari tutti, eccomi qui – stavolta in un giorno speciale – con alcuni aggiornamenti.
Oggi milioni di persone si recheranno a votare per un leader, un programma, un’idea di futuro. Comunque la si pensi non può sfuggire l’importanza di una così ampia partecipazione, la possibilità di una scelta affidata ai cittadini. Quindi andate a votare alle primarie del centrosinistra ed auguriamoci che sia una bella giornata di democrazia.
Conoscete già le ragioni della mia scelta, fondata sull’importanza del cambiamento, ma queste righe sono per tenere il filo del mio rapporto con voi, che va al di là della candidatura che ognuno di noi ha deciso di sostenere. Voglio però segnalarvi una mia riflessione sulla rottamazione, che vi invito a leggere. Per il resto, posso dirvi che in queste settimane ho apprezzato molto le occasioni di confronto e l’incontro con molte persone nuove.
Continua ad essere stagione di tagli. Per quanto riguarda i costi della politica, è stato presentato ed è in iter un provvedimento del governo su tagli alla politica e controllo delle spese regionali. Bene se sarà l’occasione per cancellare differenze insostenibili e contenere le spese in limiti ragionevoli. Male se invece si provasse a farci tornare indietro a nuove forme di centralismo. C’è una bella differenza fra essere come giusto contro gli sprechi ed invece essere contro le regioni e il federalismo.
La necessità di contenere le spese può indurre a fare riforme importanti che in precedenza non si aveva avuto il coraggio o la forza di fare. Vero, e alcuni esempi lo dimostrano. Ma ci sono anche di riforme venute male: confesso ad esempio che più si va avanti più mi appare poco ragionevole il progetto governativo di riduzione delle province. Occorreva avere il coraggio di cancellarle del tutto. Oppure rivederne completamente competenze, funzionamento e governo. Ma questariforma fatta a metà, con processi di accorpamento che finiranno per costare più di quanto risparmiano, temo avrà respiro molto corto. E’ una lezione da tenere a mente in molti campi.
Anche (e soprattutto) in questo campo non si può prorogare sine die la stagione dei tagli lineari. Si fa un bel parlare di spending review, alla fine sono tagli grossolani. Affermare che ormai i servizi sono a rischio non è esagerato. Al tempo stesso non possiamo solo lamentarci della spending review governativa, ma controproporre riforme capaci di diminuire i costi senza toccare le prestazioni. Per riuscirci occorre una visione del servizio sanitario del futuro, del ruolo della tecnologia nella sua riforma, il coraggio di incidere sull’organizzazione. E su questo, onestamente, siamo ancora indietro.
L’inchiesta che ha toccato pesantemente il policlinico di Modena non può lasciarci indifferenti. La Regione ha affrontato il caso specifico con puntualità e correttezza, ma ci sono vari elementi di riflessione che non possono essere dribblati: il fatto che si sia dovuti partire da una segnalazione esterna, il tema ampio dei controlli, la valutazione di efficacia delle procedure attualmente in campo. Siccome è meglio prevenire che curare, meglio pensarci prima che possa ricapitare. E anche qui, come sui tagli, emerge la necessità di un ripensamento profondo.
Oltre al bilancio e gli altri temi che trovate illustrati nel portale dell’Assemblea Regionale, vi segnalo la presentazione di un progetto di legge sulla rete escursionistica regionale. Era un lavoro già avannti quando sono diventato consigliere ma il tema mi interessa ed ho avuto modo di dare un mio piccolo contributo, per questo è stata accolta anche la mia firma accanto a quella dei colleghi promotori della legge. Chi vuole leggerne il testo lo trova qui, e ovviamente sono graditi commenti e suggerimenti.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe