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Cari tutti, eccomi qui come di consueto con un po’ di aggiornamenti.
Vi propongo anzitutto il quadro della situazione sulla ricostruzione delle scuole nelle zone del terremoto, che ho da poco ricevuto in risposta ad una mia interrogazione. Fra gli atti dell’Assemblea, direi che il più rilevante è stata la ratifica del passaggio da 9 a 4 province, contributo dell’Emilia Romagna al riordino complessivo annunciato oggi dal governo. La legge regionale sul patto di stabilità territoriale ha reso disponibili risorse per gli enti locali che altrimenti sarebbero rimaste ferme, per il territorio bolognese sono stati sbloccati quasi 40 milioni di euro.
La recente decisione della Regione di chiudere il centro ippico regionale implica che i beni relativi vengano alienati, e fra essi anche gli animali presenti. La richiesta del mondo animalista è quella di garantire che questi cavalli non vengano ora o in futuro macellati. Si tratta di uno sforzo limitato per la Regione e al tempo stesso un segnale importante per chi ha a cuore i diritti degli animali: basterebbe cambiare la loro qualifica, escludendone l’uso alimentare, e preferire la donazione ad associazioni disposte a prendersene cura e ad impiegarli in modo positivo. Purtroppo ci sono molte resistenze burocratiche da vincere ed insieme a qualche collega abbiamo dovuto promuovere una risoluzione a questo scopo.
Nel rallegrarmi per l’elezione in Sicilia di Rosario Crocetta, mi auguro vivamente che il neo-presidente e con lui il PD sappiano cogliere questa occasione per attuare un profondo ed incisivo programma di riforme. Lo dico perché penso sia giusto ed anche perché credo che fallendo questa opportunità non ce ne verrebbero date altre.
Non possiamo infatti nasconderci alcuni fatti macroscopici: l’enorme astensionismo, la crescita del movimento di Grillo (ho letto che gli analisti stimano che un 15% in Sicilia corrisponda ad un 25% su base nazionale), il fatto che in termini assoluti il PD abbia dimezzato i suoi consensi rispetto al 2008 (e anche sommando la lista del presidente, li ha ridotti di un terzo) e in termini relativi il PD rappresenti il 6,3% del corpo elettorale siciliano (13,4% dei votanti che sono stati il 47,4%).
Insomma, accanto alla vittoria elettorale ci sono evidenti elementi di preoccupazione, che hanno spinto il segretario Bersani a dichiarare a caldo che tocca a Crocetta e al PD “interpretare con forza l’esigenza di cambiamento che è venuta dall’elettorato siciliano”.
Condivido molto questa idea, ed è proprio perché credo che il bisogno di cambiamento sia fortissimo che alle primarie ho deciso di sostenere Matteo Renzi. Ho illustrato le ragioni di questa scelta la volta scorsa, ricevendo varie reazioni da voi che mi leggete. Diversi di voi concordano ed approvano la mia scelta, altri invece mi pongono alcune obiezioni che si possono riassumere in due: Renzi è poco sperimentato e il suo programma è un po’ troppo “di destra”. Che sia meno sperimentato di altri è vero, e infatti capisco chi ritenendo importante l’esperienza e valutando positivamente quanto fatto finora preferisca fare altre scelte. Che il programma sia “di destra” è invece falso, e invito chi coltivasse questo dubbio a leggerselo e a non fidarsi di chi in modo non disinteressato cerca di far passare un messaggio squalificante ed infondato.
Mi auguro comunque che le settimane che ci separano dalle primarie possano vedere prevalere il confronto costruttivo di idee, col coraggio di affrontare anche temi spinosi senza ipocrisie ma con rispetto reciproco.
Sabato 3 novembre sul crescentone di Piazza Maggiore per tutto il giorno ci sono i Corpi dello Stato (coi loro mezzi di soccorso) che sono intervenuti a favore delle popolazioni emiliane colpite dai terremoti del maggio scorso. Vale la pena passarci!
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe