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News del 31 gennaio 2024

31 Gennaio 2024 Newsletter

Cari tutti, arrivati alla fine di gennaio, siamo nei cosiddetti “giorni della merla” e in effetti fa freddo come da tradizione. L’ultimo giorno di gennaio, per chi come me è cresciuto sui campi di un oratorio salesiano, è anche la festa di Don Bosco, un grande santo e un grande esempio non solo religioso ma anche civile di impegno per i giovani. E con la fine di gennaio arriva anche il mio consueto aggiornamento mensile.

Una stagione di conflitti a vari livelli

Siamo tutti preoccupati e addolorati per i conflitti armati che continuano a mietere vittime in Ucraina e in medio oriente. Nonché per le tante guerre più o meno dimenticate tuttora in atto in diversi angoli del mondo. L’impegno per la pace deve essere la priorità delle priorità, perché non possiamo rischiare di far diventare il rumore delle armi una componente della nostra normalità. Per riuscirci dobbiamo lavorare tanto anche sulle premesse dei conflitti, sia quelle che vengono da lontano – come l’antisemitismo, che ha raggiunto il suo orrendo culmine nella Shoah, recentemente ricordata nella Giornata della Memoria, e di cui purtroppo si colgono preoccupanti segnali di ripresa – sia quelle più recenti e legate alla modernità.
Lo dico perché mi sembra di percepire una progressiva crescita della conflittualità a vari livelli, anche nella nostra vita civile. Più viene meno l’attitudine alla generosità e al sacrificio e più cresce la tentazione di vedere il proprio punto di vista come l’unico accettabile. E se il dibattito è all’insegna dell’egoismo e dell’intolleranza, è inevitabile scontrarsi, anche dove si potrebbe e dovrebbe lavorare per trovare soluzioni equilibrate e rispettose dei diversi legittimi punti di vista. È un fenomeno che riscontriamo in diversi campi del vivere civile, dai social al mondo reale, dal condominio fino alla politica. Voglio fare due esempi concreti di contesti in cui mi dispiace rilevare il diffondersi di approcci eccessivamente autocentrati e poco rispettosi delle opinioni o esigenze altrui.

Uno è il dibattito in corso a Bologna sul provvedimento Città30: spesso capita di leggere o sentire interventi aggressivi, vuoi di chi difende il provvedimento trattando chiunque formuli una critica come inquinatore promotore di incidenti stradali, vuoi di chi lo attacca attribuendo a chi lo difende la volontà di fare cassa con le multe o di avere in odio chiunque usi un’auto. Mi piacerebbe un dibattito più costruttivo, volto a riconoscere l’importanza degli obiettivi (come la diminuzione degli incidenti e dell’inquinamento) ma con la capacità di ragionare insieme sulle strategie migliori per arrivarci, alla ricerca di un punto di equilibrio che possa essere meno penalizzante possibile per i diversi interessi (e punti di vista) coinvolti. Ben vengano quindi contributi alla riflessione che partono da dati e da numeri (come cercai di fare io nel luglio scorso a proposito dello studio alla base del provvedimento, e come mi pare faccia questo contributo che mi è capitato di leggere nei giorni scorsi) e un clima più orientato al dialogo e al confronto, anche accogliendo la disponibilità espressa dal Comune a rivedere aspetti specifici del provvedimento.

L’altro esempio è quello relativo alla libertà di coscienza dei politici sui temi etici, recentemente riacceso dalle inaccettabili rappresaglie subite all’interno del PD dalla consigliera regionale del Veneto Anna Maria Bigon per il suo voto di astensione sul progetto di legge sul fine vita presentato dall’associazione Coscioni. Trovo surreale aspetti del dibattito interno al PD, perché chi non riconosce la libertà di coscienza nega un aspetto costitutivo dello stesso partito. Talune argomentazioni vanno riconosciute e respinte: se i giornali scrivono che la divisione è fra chi riconosce un diritto e chi lo nega (cioè dando per scontato che si tratti di un diritto) o se ci si scaglia contro il tentativo di fare del PD “un partito confessionale” (vale a dire che gli unici cattolici rispettabili sarebbero quelli disposti a svalutare i valori in cui credono) è evidente la mancanza di rispetto per chi ha un legittimo punto di vista diverso dal proprio. Devo dire, ad onor del vero, che il clima nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna sul tema mi pare migliore (anche da noi è depositata la proposta di legge discussa in Veneto) e caratterizzato dal rispetto reciproco. Io rispetto i colleghi favorevoli, loro rispettano me e gli altri che sono contrari. Dovrebbe essere la normalità, nel PD e altrove.

I sorvoli aerei della città che sono evitabili

Il 9 gennaio ho presentato in conferenza stampa una mia elaborazione dei dati sul traffico aereo in arrivo e in partenza all’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Cosa ho fatto? Ho ricostruito quante volte – nel periodo gennaio-ottobre 2023, di cui ho ottenuto i dati – è accaduto che i movimenti all’ora fossero 14 o meno, posto che 14 è la massima capacità stimata da Enav per l’uso a piste contrapposte di pista 12 e pista 30. “Uso a piste contrapposte” è un tecnicismo che vuol dire nel caso del Marconi decollare da pista 30 (verso ovest) e atterrare su pista 12 (da ovest) evitando così di dover sorvolare a bassa quota la città di Bologna. Una modalità che permetterebbe di mitigare i disagi dovuti all’inquinamento acustico lamentati dai residenti nelle zone interessate dalle rotte di decollo e atterraggio. I calcoli che ho fatto hanno evidenziato che i sorvoli a bassa quota della città di Bologna, in ore diurne che hanno registrato un numero di movimenti entro i 14 all’ora – e pertanto potenzialmente evitabili in base allo studio di Enav – sono stati quasi 18 mila, vale a dire i due terzi dei sorvoli della città durante il giorno, che sono stati in tutto 25 mila. Se quei 18 mila sorvoli potenzialmente evitabili in base allo studio di Enav si fossero evitati, ci sarebbero stati in media 28 sorvoli al giorno invece di 83. Un obiettivo a cui bisognerebbe almeno cominciare a tendere, perché migliorerebbe significativamente la qualità della vita di tanti bolognesi. La conferenza stampa ha avuto un’ottima eco, tra servizi nei telegiornali, lanci di agenzia, articoli sui quotidiani, è stata ripresa in question time sia nel Consiglio comunale di Bologna che nell’Assemblea Legislativa, e mi sono arrivati diversi ringraziamenti dai cittadini (sono la cosa che mi ha fatto più piacere). Spero ancora in un riscontro da chi potrebbe raccogliere il tema dal punto di vista operativo, e comunque è mia intenzione continuare a chiedere che la richiesta di evitare almeno una parte dei sorvoli venga presa sul serio. Peraltro ci sono altri indicatori importanti che possono essere dedotti dai dati di cui ora dispongo, e che presenterò prossimamente, quindi gli interessati continuino a seguirmi.

Essere protagonisti nel campo dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale (IA) va molto di moda, in questo periodo. Sono state rilasciate sul mercato applicazioni significative come ChatGPT, un chatbot capace di “comprendere” frasi del nostro linguaggio naturale e di generare a sua volta frasi di linguaggio naturale in risposta. In termine tecnico si chiamano Large Language Model (LLM) e acquisiscono questa capacità adoperando enormi quantità di dati per apprendere miliardi di parametri nell’addestramento e consumando grandi risorse di calcolo. Accorgercene, da amministratori pubblici, come semplici fruitori, rischia di confermare l’idea che la PA sia cronicamente indietro su questo fronte, mentre dovrebbe svolgere il ruolo di chi ha una visione del futuro e sa anticiparne le tendenze. Potremmo fare molto di più, partendo dall’individuare i bisogni concreti e, di conseguenza, investire sulle tecnologie adatte a risolverli. Ciò ci metterebbe in grado di saper accogliere le tecniche di IA come un modo per ottenere risultati ulteriori rispetto agli algoritmi già nelle nostre disponibilità tecnologiche. Mi piacerebbe cominciare a sperimentare, solo per fare un esempio, tecniche di medicina di iniziativa e sistemi di supporto alle decisioni dei medici curanti a partire dai dati sanitari già presenti nei fascicoli sanitari elettronici. Le possibilità sono tante, cerco di illustrarne alcune nel post sul mio sito, in modo tale da riuscire ad essere protagonisti e non semplici consumatori della tecnologia.

Tutelare i giornalisti della Dire

Insieme a diversi colleghi del gruppo PD e della Lista Bonaccini, ho firmato una risoluzione che impegna la Giunta a chiedere di ripristinare i contributi del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, dando così modo all’Agenzia Dire di ridimensionare significativamente il numero dei licenziamenti previsti. Nell’atto, abbiamo voluto sottolineare la necessità di tutelare le professionalità impegnate nel mondo dell’informazione, garantendo la tenuta organizzativa delle redazioni e il mantenimento della qualità del loro lavoro, a garanzia dei principi di libertà di informazione, pluralismo e democrazia. Sono diversi i licenziamenti e le sospensioni annunciate, e non sono in gioco solo posti di lavoro ma anche servizi di informazione importanti per tutti i cittadini. La mia piena solidarietà ai giornalisti della Dire impegnati nella vertenza.

Provvedimenti regionali e notizie

Accordo sui Fondi di sviluppo e coesione: Bonaccini e Meloni firmano per crescita sostenibile e riduzione delle distanze sociali e territoriali, 600 milioni di euro per l’Emilia-Romagna. Agenda digitale locale: aperta fino al 29 febbraio la manifestazione di interesse per Unioni di Comuni e Comuni della regione a voler realizzare le proprie Agende Digitali Locali con il supporto della Regione Emilia-Romagna e di Lepida Scpa. Alluvione: bando ancora aperto per contributi per auto e motocicli rottamati o danneggiati, finora 5.300 domande arrivate, disponibili 27 milioni di euro dalla raccolta fondi regionale. Aria in Emilia-Romagna: online il report quinquennale con l’analisi dei dati della qualità dell’aria nel periodo 2018-2022. Bici e cargo bike a pedalata assistita: boom di domande per ottenere i contributi regionali, In 7 giorni esaurito oltre metà del budget, ancora un milione di euro a disposizione. Energia: Usa l’Energia Giusta è il titolo della campagna di sensibilizzazione sui temi energetici, aperta fino al 28 febbraio 2024, rivolta ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna per spingerli a diventare protagonisti del cambiamento. Giorno della Memoria: l’orrore della Shoah e dei crimini d’odio del nazifascismo un monito da ricordare, sempre e ovunque. Gli appuntamenti svolti in Emilia-Romagna in occasione del 27 gennaio. Protezione civile: via ai nuovi percorsi formativi, 22 corsi e 3 tipologie di addestramento. Salute: 28 CAU aperti da Piacenza a Rimini, 32.600 accessi, per un tempo medio di attesa di 45 minuti. Salute: confermata l’esenzione ticket per visite ed esami alle persone colpite dal sisma 2012. Agevolazioni rinnovate fino al 31 marzo 2024. Sisma in Romagna: via alle procedure per il rimborso alle famiglie sfollate. Entro il 1^ marzo le domande ai Comuni di residenza nei territori di Tredozio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano (FC) e Brisighella (Ra). Violenza di genere in Emilia-Romagna: pubblicato il sesto rapporto dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere nel 2022.

Limiti elettrosmog e defibrillatori, inviate le lettere ai parlamentari

Nei giorni scorsi l’assessore alla salute Raffaele Donini, che ringrazio, ha inviato a deputati e senatori eletti in Emilia-Romagna due risoluzioni approvate che erano a mia prima firma. La prima sollecita il Governo e il Ministero della Salute a definire il programma pluriennale per favorire diffusione e utilizzo dei defibrillatori nei luoghi e sui mezzi di trasporto, con priorità per le scuole di ogni ordine e grado e per le università, nonché stabilire le modalità di accesso delle amministrazioni pubbliche ai contributi previsti per acquistarli. Il tutto è previsto dalla legge n. 116/2021. La risoluzione chiede altresì alla Giunta di sollecitare i parlamentari, eletti nelle circoscrizioni della Regione Emilia-Romagna, a farsi portavoce della richiesta anche presso la Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri competenti. Nella seconda risoluzione si sollecita il Governo a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore, ovvero 6 V/m e a chiedere che la modalità di misurazione di tale valore, che attualmente avviene come media su 24 ore, torni a essere svolta come media nei 6 minuti nelle ore di maggiore traffico telefonico. I nostri deputati e senatori hanno adesso ricevuto entrambi gli atti di chiaro indirizzo politico della nostra Regione, che mi auguro vogliano e sappiano raccogliere e portare avanti.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook. Se conoscete qualcuno interessato a ricevere questa mia mail periodica di aggiornamento, segnalatemelo, grazie!

Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

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