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Tanti sorvoli a bassa quota di Bologna sarebbero evitabili

9 Gennaio 2024 Ambiente

Quanti sorvoli aerei a bassa quota della città di Bologna, tra decolli e atterraggi all’aeroporto Guglielmo Marconi, sarebbero in realtà evitabili? È una domanda che pongo da tempo e che è rimasta sinora inevasa. Eppure, una risposta la meritano i numerosi residenti bolognesi, in particolare nel quartiere Navile, che da anni soffrono il disagio dovuto all’inquinamento acustico. Una domanda a cui ora finalmente possiamo rispondere con numeri precisi. Vediamoli, ripercorrendo brevemente la storia dall’inizio.

Aeroporto di Bologna: pista 12 e pista 30

L’aeroporto Guglielmo Marconi è il principale scalo aereo dell’Emilia-Romagna e il settimo scalo nazionale per traffico aereo passeggeri. I suoi dati di traffico ed economici sono in aumento e l’operatività, dopo le difficoltà dovute al periodo della pandemia, ha già raggiunto e superato i dati precedenti. L’aeroporto dista solo 8 km dal centro della città di Bologna, ed è quindi comodamente raggiungibile. Per contro, i sorvoli a bassa quota di zone densamente popolate della città da parte di aerei in arrivo o in partenza dal Marconi, sono causa di diffuse proteste da parte dei cittadini disturbati dal rumore.

L’aeroporto dispone attualmente di una sola pista per decolli e atterraggi, che da un lato (est) insiste sulla città di Bologna e dall’altro (ovest) verso una zona esterna con densità abitativa molto minore. Questa unica pista viene chiamata in due modi diversi a seconda del verso di percorrenza: pista 12 (da ovest a est) e pista 30 (da est a ovest). Gli aerei sorvolano a bassa quota la città di Bologna quando decollano su pista 12 e atterrano su pista 30. Nel corso del tempo le richieste dei cittadini, le indicazioni delle istituzioni (Regione e Comune), le leggi (come la legge regionale che introduce la tassa sul rumore Iresa) e diverse ordinanze dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) sono state tutte volte a richiedere che venisse usato il meno possibile il lato della pista verso la città di Bologna, in modo da minimizzare il disturbo alla cittadinanza.

Quanti sorvoli? Di notte

Ciò nonostante, i sorvoli della città continuano. Nei primi 10 mesi del 2023 ci sono stati 63.352 movimenti aerei (cioè sia decolli sia atterraggi) con 26.146 (ovvero il 41,3%) sorvoli della città a bassa quota (7.884 in atterraggio e 18.262 in decollo).

A fine giugno è entrata in vigore una modalità di gestione dei voli notturni volta a evitare i sorvoli della città nella fascia oraria dalle 23 alle 6 del mattino, e in effetti di notte la situazione è migliorata: i sorvoli della città sono passati da 705 su 3.533 voli nei primi sei mesi del 2023 (ossia il 20%) ai 192 sorvoli della città su 3.187 voli nei quattro mesi successivi (cioè il 6%). La diminuzione dal 20% al 6% dei movimenti aerei notturni verso la città ci porta a una stima di 446 sorvoli della città evitati di notte durante questi quattro mesi grazie a questo provvedimento.

Quanti sorvoli? Di giorno

La situazione di giorno, al contrario, non è cambiata. Nei primi 6 mesi del 2023 ci sono stati 34.352 movimenti aerei diurni (cioè sia decolli sia atterraggi) di cui 14.127 (ovvero il 41,1%) hanno sorvolato la città a bassa quota (4.845 in atterraggio e 9.282 in decollo). Nei successivi 4 mesi (da luglio a ottobre) i movimenti sono stati 29.000 con una percentuale di sorvoli della città del 41,4% (3.039 atterraggi e 8.090 decolli per complessivi 12.019 movimenti).

La domanda che ho posto da tempo è: questi sorvoli a bassa quota della città sono inevitabili? O potrebbero, almeno in parte, essere evitati adottando appropriate procedure? A questa domanda non è mai stata data una risposta né completa né convincente, nella triangolazione delle responsabilità fra la società di gestione dell’Aeroporto Marconi, l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) e l’Enav (l’azienda pubblica che si occupa del controllo del traffico aereo).

Lo studio di Enav

Finché nell’aprile 2023 viene pubblicato uno studio, dal titolo «Misurazione delle performance aeroportuali nello scenario che prevede l’utilizzo delle opposte direzioni di pista, per decolli e atterraggi», commissionato da Aeroporto e realizzato da Enav. Lo studio non è stato reso pubblico ma contiene due indicazioni importanti che sono state comunicate: 1) propone di mitigare il rumore degli aerei in decollo su pista 12 adottando una procedura di virata anticipata dopo circa 120 metri di salitao; 2) evidenzia che utilizzare un solo lato della pista (dicitura tecnica: “operando per piste contrapposte”) consentirebbe di gestire un massimo di 14 movimenti l’ora, contro i 26 che si possono arrivare a gestire usando la pista con gli atterraggi da un lato e i decolli verso il lato opposto.

La procedura di virata anticipata è operativa dal 7 settembre 2023. A questo punto la domanda che pongo è: cosa impedisce di utilizzare il solo lato ovest della pista ogni volta che i movimenti aerei sono contenuti entro i 14 movimenti all’ora?

La mia interrogazione

Ho posto questa domanda all’AD di Aeroporto Nazareno Ventola il 23 giugno 2023 durante un’audizione in Commissione regionale, ma ha risposto che «questo è un tema di Enav e non possiamo rispondere». Allora ho riproposto la domanda in un’interrogazione, depositata il 28 giugno 2023, nella quale chiedo anche di avere una simulazione dei sorvoli di Bologna evitabili usando il solo lato ovest della pista ogni volta in cui i movimenti aerei non superino i 14 all’ora. In alternativa alla simulazione, ho chiesto di avere i dati del traffico aereo in un periodo congruo di tempo del 2023. 

Il 15 dicembre 2023, ovvero dopo sei mesi, numerosi tentativi e grazie al supporto della vicepresidente Irene Priolo, ho ottenuti i dati disaggregati sulle fasce orarie per il periodo gennaio-ottobre 2023, su cui ho basato la simulazione che mi ha permesso di calcolare i sorvoli evitabili e che trovate dettagliata in calce a questo post.

In sintesi

Di giorno i sorvoli a bassa quota costituiscono una fetta importante dei movimenti quotidiani. Nei primi dieci mesi del 2023 sono stati oltre 25 mila su un totale di oltre 56 mila movimenti diurni, vale a dire il 44% del totale dei voli. In media, sono 83 sorvoli a bassa quota della città al giorno. Ma entro i 14 movimenti/ora si può usare un lato solo della pista: lo studio di Enav è molto chiaro. Quindi in tutti gli orari in cui decolli e atterraggi non superano il numero di 14 si sarebbero potuti evitare i sorvoli a bassa quota della città. Quanti sono stati?

Prima ho calcolato come si sono distribuite le 7.296 ore contenute nei 304 giorni che vanno da gennaio a ottobre 2023 in base ai movimenti aerei gestiti. Poi ho calcolato come si sono distribuiti i movimenti aerei totali avvenuti in quelle ore. Infine, ho calcolato i sorvoli a bassa quota della città avvenuti in quelle stesse ore, raggruppate sulla base del numero di movimenti all’ora. Quelli avvenuti in ore diurne che hanno registrato un numero di movimenti entro i 14, e pertanto evitabili in base allo studio di Enav, sono poco meno di 18 mila. Togliendo un 6% per stimare l’impatto dei problemi meteo e di sicurezza del traffico aereo (è la percentuale dei sorvoli notturni che non sono stati evitati nel periodo luglio-ottobre), si arriva a poco meno di 17mila, ovvero circa due terzi dei sorvoli diurni totali. E anche se si volesse intanto cominciare ponendo il limite operativo a 12 movimenti/ora, ad esempio, si sarebbero evitati comunque quasi 12mila sorvoli della città di Bologna, vale a dire quasi la metà.

A me non sembra poco l’idea di passare da 83 sorvoli al giorno a meno di 28. E se ci si decidesse rapidamente a passare dalla teoria alla pratica, credo che non sembrerebbe poco neanche a tanti cittadini bolognesi che quotidianamente vivono sulla loro pelle il disagio del rumore.

Per approfondire

Presentazione che illustra i risultati della simulazione

Le tabelle con i dati dei grafici contenuti nella presentazione

Il video di spiegazione sul mio canale YouTube

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