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È stata approvata una mia risoluzione sulla diffusione dei defibrillatori, volta a sollecitare – dopo la legge del 2021 – il perfezionamento dei decreti attuativi, importanti se vogliamo dare nuovo slancio alla diffusione capillare di questi presidi così importanti per salvare vite umane.
I defibrillatori automatici e semi-automatici sono infatti strumenti utili a salvare vite in situazioni di emergenza anche grazie all’intervento di chi non ha particolare formazione sanitaria. La loro diffusione nelle amministrazioni pubbliche e nelle sedi dei gestori di pubblici servizi, nonché in punti strategici quali aeroporti, stazioni ferroviarie, porti e mezzi di trasporto in generale, è prevista da una legge approvata nel 2021 che ne consente l’uso al personale sanitario non medico, al personale non sanitario con formazione in rianimazione cardiopolmonare ed anche a tutti coloro che, seppur privi di formazione specifica, si trovino di fronte a casi emergenziali di arresto cardiaco improvviso.
Si tratta di una legge che attende ancora il perfezionamento di alcuni decreti attuativi per provvedere all’acquisto e installazione dei dispositivi coinvolgendo gli enti pubblici a livello locale. Il Governo ha già provveduto a emanare le prime norme attuative, che sono state presentate in occasione della Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare del 16 ottobre scorso nel corso di una iniziativa in Parlamento. Nel marzo 2023 ha visto la luce, infatti, il decreto attuativo che definisce criteri e modalità per l’installazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni. Il decreto individua la densità per defibrillatore ogni 2 kmq come ottimale per garantire un soccorso celere e con alte probabilità di successo e impone che i defibrillatori siano collegati al sistema di monitoraggio remoto della centrale del 118 più vicina. Ad aprile è inoltre stato emanato il decreto attuativo che detta le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori per le società sportive, sia nelle competizioni sia negli allenamenti. Mancano però ancora le disposizioni relative alla realizzazione di una app per i cellulari – prevista dalla legge – che indichi il defibrillatore più vicino e la persona che ha seguito il corso e quelle che prevederanno gli sgravi fiscali per i condomini che installano i defibrillatori. Anche le amministrazioni pubbliche attendono perché sia chiaro come accedere ai contributi messi a disposizione della legge stessa quantificati fino ad un massimo di 2 milioni di euro a decorrere dal 2021.
La risoluzione è stata sottoscritta da diversi colleghi della maggioranza, ed è stata approvata senza voti contrari nel corso della riunione della Commissione regionale IV (Sanità) tenutasi lunedì 6 novembre. Speriamo, insieme alle associazioni che promuovono iniziative volte a prevenire e a intervenire sulla salute cardiopolmonare, che arrivino in fretta gli ultimi decreti previsti dalla legge in modo che ci si possa applicare praticamente a promuovere una diffusione capillare di defibrillatori in tutta Italia.