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Chi mi segue sa quanto io ritenga fondamentale realizzare compiutamente il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e quanto io abbia seguito con costanza, nel tempo, questo argomento, come testimoniano diversi miei post. Ad esempio questo post relativo alla mobilità sostenibile come priorità da rinforzare o questo secondo post, nel quale elenco le battaglie condotte durante il mandato 2014-2019. Ho dunque firmato volentieri l’ordine del giorno presentato ieri in Aula dalla consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde) collegato alla manovra di assestamento di bilancio, che parte dalla ricognizione di alcune decisioni in merito e impegna la Giunta a operare in tutte le sedi opportune, d’intesa con Comune e Città Metropolitana di Bologna, affinché siano finanziati gli interventi strutturali necessari alla realizzazione del SFM.
Le novità sono date dal fatto che nell’aprile scorso Regione Emilia-Romagna, Comune e Città Metropolitana di Bologna hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d’intesa per lo sviluppo del SFM, nel quale si legge che: “gli strumenti di pianificazione regionali, metropolitani e comunali ritengono indispensabile completare l’assetto ritenuto necessario al raggiungimento degli obiettivi di attuazione del Servizio Ferroviario Metropolitano: la realizzazione delle ultime stazioni ancora mancanti e i relativi interventi di accessibilità, i potenziamenti ritenuti necessari ai fini della frequenza cadenzata da raggiungere, le opere necessarie sul nodo della Stazione Centrale di Bologna per l’attivazione delle linee di SFM passanti, la realizzazione delle linee tranviarie, filoviarie e metrobus e delle relative dotazioni e l’opportuna sinergia dei servizi, coordinati con l’SFM”.
Il Protocollo elenca numerosi interventi strutturali necessari all’attuazione del SFM:
l’adeguamento del nodo di Bologna necessario per l’attivazione dei servizi passanti delle linee SFM1, SFM2 e SFM4;
la progettazione e il raddoppio della linea Porretta Terme-Bologna fino a Sasso Marconi;
la realizzazione della fermata di Toscanella di Dozza, nell’ambito del quadruplicamento della linea Bologna-Castel Bolognese;
adeguamenti infrastrutturali della linea Casalecchio-Vignola, anche con interventi di raddoppio fino a Via Lunga;
il potenziamento tecnologico della Ferrara–Bologna per consentire la regolarizzazione del cadenzamento dell’offerta e il prolungamento a frequenza oraria dell’attuale Bologna-Imola a S. Pietro in Casale.
la realizzazione e il completamento delle ultime stazioni nel comune di Bologna garantendo la copertura dei maggiori costi intervenuti.
Tali interventi, seppur indicati come necessari, non sono ancora né programmati né finanziati: di qui la richiesta che la Regione faccia di tutto per poter acquisire le risorse, anche al di fuori del proprio bilancio, per portare a termine la realizzazione di un fondamentale sistema di trasporto, che va incontro alle esigenze di mobilità del bacino bolognese e dei territori contigui e che contribuisce a ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas a effetto serra perché costituisce una valida alternativa all’uso dell’auto.