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Ho portato il saluto della Regione Emilia-Romagna al 14mo International Mediterranean Meeting organizzato dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (ADI) su nutrizione e metabolismo. La nutrizione è un aspetto essenziale non solo per evitare sovrappeso e obesità, ma anche per la cura di molte patologie. E il rapporto col cibo è uno degli aspetti su cui dobbiamo evolvere, soprattutto dal punto di vista culturale e sociale: l’accesso al cibo, infatti, è una delle principali diseguaglianze a livello mondiale. Nel nostro mondo, purtroppo, c’è chi ancora patisce la fame oppure ha accesso solo a cibo economico e dal pessimo valore nutrizionale e chi, d’altro canto, deve stare attento a non eccedere, per l’eccessiva disponibilità di cibo. In entrambi i casi, la possibilità di nutrirsi correttamente è fondamentale per prevenire le patologie, e per questo è importante poter accedere a cibo di qualità e al tempo stesso lavorare sull’educazione alimentare.
La “prevenzione” è un concetto molto importante. Prevenzione e cura sono state a lungo considerate strategie distinte: questo approccio ha comportato in passato e comporta tuttora costi sanitari elevati, senza incidere in modo significativo nel risultato finale. La nostra Regione, con il suo “Modello regionale di presa in carico del bambino sovrappeso e obeso” (delibera di giunta n. 783/2013) inserito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra le buone pratiche europee per il contrasto all’obesità infantile, ha realizzato una rete integrata di servizi per la prevenzione, la diagnosi e la terapia dell’obesità infantile. Si tratta di una serie di azioni che prendono avvio fin dalla gravidanza, rivolgendosi poi alla famiglia durante i primi anni di vita del bambino, per poi continuare nella scuola e nella comunità.
Per quanto riguarda l’assistenza al paziente obeso, essa deve essere affidata a percorsi preventivi diagnostico-terapeutici dedicati (PPDTA) per garantire una gestione integrata tra i diversi ambiti di competenza (approccio intersettoriale): preventiva e clinico-nutrizionale. Con l’attuale Piano regionale della prevenzione, la Regione intende attuare in tutte le Aziende sanitarie il PPDTA a favore di adulti in sovrappeso e obesi come definito nelle “Linee di indirizzo per la definizione e ruolo della rete trasversale di nutrizione preventiva e clinica della Regione Emilia-Romagna” (recepite con delibera di giunta n.2200/2019).
In particolare, le linee guida identificano la rete trasversale di nutrizione preventiva e clinica come ambito centrale per lo sviluppo di azioni concrete volte a contrastare patologie croniche non trasmissibili e ridurre l’impatto che esse hanno sullo stato di salute della popolazione. Per le patologie nutrizionali, come per quelle croniche, vanno infatti promossi il supporto al self-care e alla prevenzione, la continuità assistenziale e il coordinamento degli interventi mediante team multiprofessionali di cura. La realizzazione di percorsi clinico-assistenziali in grado di assicurare la prevenzione e il corretto trattamento delle alterazioni dello stato nutrizionale, in modo continuativo tra territorio e ospedale, richiede la definizione di criteri di garanzia organizzativa per migliorare appropriatezza e uso efficiente delle risorse.
Attualmente è in corso il percorso formativo regionale (iniziato a marzo e che si concluderà a giugno) per garantire la diffusione e la crescita costante delle competenze nutrizionali tra gli operatori sanitari, la codifica di criteri, strumenti e azioni per i diversi livelli di presa in carico nutrizionale, al fine di garantire omogeneità di interventi nelle reti di nutrizione preventiva e clinica nei territori regionali. Sono passi in avanti considerevoli ma c’è ancora strada da fare, e per questo è importante ascoltare chi lavora con encomiabile professionalità in questo settore.