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Cari tutti, eccoci al nostro consueto aggiornamento mensile, il primo di questo anno 2023.
Avevo già spiegato il mese scorso, nella newsletter ed anche in una intervista sul Carlino, che vedevo il rischio di cambiare il patto fondativo del PD, all’inseguimento di una vagheggiata “radicalità di sinistra” vista come toccasana rispetto alle sconfitte elettorali, e usata come argomento per sacrificare il pluralismo interno e promuovere nel PD una deriva radicaleggiante, che si qualifica soprattutto per posizioni estreme sui cosiddetti diritti civili e per affermazioni astratte e di principio sul piano economico, senza preoccuparsi di indicare come andrebbero raggiunti gli obiettivi e a spese di cos’altro. Il tentativo in questa direzione all’interno del cosiddetto comitato dei saggi è stato messo in standby, con l’approvazione di un documento dichiaratamente provvisorio e che non ha abrogato la carta fondativa del 2007, il tutto in attesa di conoscere l’esito delle primarie e il segretario che verrà eletto.
Mi pare del tutto evidente che se dovesse prevalere Elly Schlein, che rappresenta sostanzialmente quella prospettiva politica, questo snaturamento potrà riprendere e perfezionarsi. Una vittoria alle primarie di Stefano Bonaccini, invece, avrebbe il senso della continuità rispetto al patto fondativo e alla missione originaria del PD. Già questo è sufficiente a motivare la ragione del mio sostegno a Bonaccini in questo congresso.
Voglio però chiarire due aspetti. Primo, non c’è simmetria fra i due principali candidati, perché se Schlein tira il PD verso una sinistra “radicale”, Bonaccini non lo tira verso destra, avendo lui una posizione “centrale” nel partito, che peraltro gli consente di avere sostegni trasversali a tutte le aree interne, sinistra inclusa. Secondo, siccome è del tutto evidente come sia improponibile una pura conservazione dell’esistente, il cambiamento che Bonaccini dovrà proporre potrà concentrarsi sugli aspetti – per me più importanti e centrati rispetto alle ragioni del declino elettorale – dei meccanismi di formazione delle decisioni, del rinnovamento e della credibilità della classe dirigente.
In questa sorta di percorso ad ostacoli per riuscire nell’arduo compito di ridare credibilità al PD abbiamo già dovuto sopportare, dopo la gestione disastrosa della fase precedente alle scorse elezioni politiche, un congresso dai tempi inutilmente dilatati, un comitato di saggi pieno di persone che non hanno mai creduto nel progetto del PD (scelta che dimostra lo stesso buon senso di chiamare casa Savoia a far parte di un comitato incaricato di aggiornare la Costituzione repubblicana), il fiorire di proposte estemporanee come quelle del cambio di nome. Ora la parola passa ai circoli e successivamente, il 26 febbraio, ai votanti alle primarie. Ma se Bonaccini vincerà e diventerà segretario, come auspico, il percorso a ostacoli continuerà, perché è fondamentale riuscire a limitare il potere di interdizione delle correnti nazionali senza per questo penalizzare il pluralismo delle idee; procedere ad un vero rinnovamento della classe dirigente (attenzione, perché è uno slogan usato e abusato, che di solito poi si risolve in qualche gesto simbolico non sostanziale), soprattutto a livello romano e parlamentare dove alcuni percorsi sono apparsi finora immutabili, procedendo a cambiare la legge elettorale oppure cambiando il metodo di scelta dei candidati (primarie); soprattutto occorrerà usare con intelligenza il potere di cooptazione che è intrinsecamente legato alla leadership: perché se gli elettori percepissero che la selezione premia figure poco credibili e competenti, e soprattutto più attente al proprio potere che al bene comune, come in larga misura è accaduto finora, continuerebbero nel proprio percorso di allontanamento. Se non si riuscisse a superare questo percorso ad ostacoli, temo che per il PD sarebbe il capolinea. Viceversa, se lo si riuscisse a superare brillantemente, il PD potrebbe rilanciarsi aprendo prospettive interessanti per l’intera politica italiana e per il Paese.
Sono arrivato alla quarta interrogazione sullo svincolo sulla Trasversale di Pianura in corrispondenza del casello Bologna Interporto sulla A13: un incrocio congestionato e pericoloso, in cui bisognerebbe fare come minimo una rotonda, o ancor meglio rivedere completamente lo svincolo come previsto ormai da molti anni ma purtroppo ancora non realizzato. La prima interrogazione (2017) aveva avuto la seguente risposta: la rotonda è inserita nel cosiddetto Nodo di Funo che, pur essendo all’interno del più ampio quadro del Passante di Bologna, ha un iter procedurale diverso e più veloce rispetto a quello del Passante vero e proprio. Quindi, i lavori si sarebbero fatti presto. Due anni dopo (2019) della rotonda non c’era ancora traccia e la risposta alla mia seconda interrogazione precisava che non c’era più il percorso differenziato e si doveva attendere la conclusione dell’iter relativo al Passante di Bologna. Dopo altri due anni la risposta dell’assessorato alla mia terza interrogazione (2021) chiarisce che il Nodo di Funo è stato inserito nel progetto di ampliamento dell’autostrada A13, con costruzione della terza corsia fra Bologna e Ferrara. E prevede l’inizio dei lavori nel 2023. L’intera vicenda dovrebbe far riflettere sull’abitudine di inserire progetti relativamente semplici ma urgenti all’interno di opere di portata molto più ampia: scelta che da un lato risolve il problema dei finanziamenti ma poi condanna l’opera ai ritardi del progetto più ampio in cui viene inserita. Nello specifico, con questa nuova interrogazione intendo verificare se davvero l’inizio dei lavori sia imminente o se nel frattempo siano intervenute novità che comporterebbero ulteriori ritardi. Che non ci vorrebbero, perché l’opera è davvero molto urgente.
Gli aerei che decollano dall’aeroporto Guglielmo Marconi e sorvolano i tetti bolognesi rispettano i limiti del gradiente di salita (ovvero la velocità con cui prendono quota)? Me lo chiedo e lo chiedo alla Giunta regionale, in un’interrogazione a firma congiunta con la consigliera Silvia Piccinini. Infatti abbiamo ricevuto le segnalazioni del CoCompAer – il Comitato compatibilità aeroporto – nelle quali residenti delle zone colpite dal rumore degli aerei in fase di decollo segnalano che ci sono aerei che salgono molto velocemente coi motori al massimo, mentre un gradiente di salita inferiore limiterebbe le emissioni sonore. È allora necessario sapere se esistono vincoli sul gradiente di salita, magari anche articolati in ragione dell’orario o di altri fattori (come il meteo), se siano previste verifiche e sanzioni e se la Regione possa svolgere un ruolo in tutto questo. Ovviamente sarebbe anche importante avere a disposizioni i dati sulla velocità verticale e sul gradiente di salita degli aerei in fase di decollo. Mentre attendiamo di conoscere i dati, in modo da capire cosa possiamo fare a livello regionale per mettere sotto maggiore controllo anche questo aspetto del problema rumore, ringrazio i cittadini che vivono questo disagio acustico per le puntuali segnalazioni che mi aiutano nell’impegno a cercare soluzioni concrete. Sul mio sito, la notizia completa e il testo dell’interrogazione.
Art City Bologna: dal 27 gennaio al 5 febbraio dieci giorni di appuntamenti dedicati all’arte contemporanea e ai suoi protagonisti. In occasione di Arte Fiera 2023, oltre 150 eventi gratuiti coinvolgeranno l’intera area metropolitana della città. Sabato 4 febbraio Notte Bianca dell’Arte. Banda della Uno Bianca: conclusa la digitalizzazione dei fascicoli processuali. 277 faldoni, 11 allegati, 46 metri lineari, un arco di tempo che va dal 1990 al 2000. Comunità energetiche: aperto il bando per la costituzione di comunità energetiche. Operativo lo sportello informativo a cui rivolgersi per ricevere informazioni su costituzione, funzionamento, finanziamenti e obiettivi delle comunità energetiche. Darwin Day 2023: a Bologna dal 9 al 23 febbraio si parlerà dell’evoluzione e conservazione della biodiversità. Conferenze, incontri, visite guidate e laboratori per bambini per spiegare l’impatto dell’uomo sull’ecosistema Terra. PNRR: a Grizzana Morandi il progetto pilota dedicato ai borghi. Prevede la rigenerazione culturale, economica e sociale di Campolo, con Scola e la Rocchetta Mattei. A disposizione 20 milioni di euro. Salute: nasce la Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna. Per la miglior qualità di cura: oncologia di prossimità, telemedicina, ricerca. Transizione digitale: arrivano altri 11 milioni di euro per le imprese dell’Emilia-Romagna a sostegno della transizione digitale.
I campi di sterminio nazisti avevano una colonna sonora: le SS imponevano ai prigionieri di accompagnare le torture e le marce con brani strumentali. Le piccole o grandi orchestre allestite nei lager servivano inoltre per intrattenere gli aguzzini nel fine settimana o per sostenere la propaganda nazista. Nei campi di sterminio si incontrarono musicisti di grande valore che riuscirono a produrre opere di elevata qualità. Una contraddizione ben evidenziata nel podcast che l’Assemblea legislativa ha realizzato in occasione del 27 gennaio – Giornata della Memoria – col titolo “Pur con la testa rasata e un numero sul braccio ero una violoncellista” e che si può ascoltare su Spotify e su Spreaker. Il podcast ha concluso il ciclo di eventi promossi dall’Assemblea legislativa per ricordare la Shoah. Nei prossimi giorni, il 10 febbraio, si celebrerà invece il Giorno del Ricordo, solennità istituita nel 2004 per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.
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Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe