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“Perché un malato lo possa ricevere, occorre che qualcun altro lo doni”. È il motto di Fidas (Advs) Bologna, una delle due associazioni di donatori di sangue (l’altra è l’Avis) che opera nel nostro territorio metropolitano. Quest’anno è il settantunesimo di attività: un traguardo ragguardevole, festeggiato nella festa annuale domenica 23 ottobre al Cinema Tivoli, dove sono stati premiati gli associati che hanno raggiunto un certo numero di donazioni di sangue. Sono numeri importanti: tra sangue, plasma e piastrine, nel 2021 le donazioni a Bologna sono state 11.575, poco meno di 1000 al mese.
Non serve ricordare quanto sia importante donare sangue. Si è calcolato che nel mondo ogni due secondi qualcuno ha bisogno di sangue. Le trasfusioni di sangue, infatti, rappresentano una terapia salvavita nei servizi di primo soccorso e di emergenza/urgenza, in molti interventi chirurgici e trapianti di organo e di midollo osseo, nella cura delle malattie oncologiche ed ematologiche e in varie forme di anemia cronica, immunodeficienze, emofilia.
Sono sufficienti pochi requisiti per diventare donatore di sangue: avere compiuto 18 anni, pesare almeno 50 kg, essere in buona salute. E sulla sua pagina web, Fidas mette a disposizione tutte le informazioni necessarie. A Fidas – così come ad Avis e alle associazioni di donatori (di organi, midollo, e così via) – va riconosciuto proprio il grande merito di continuare a diffondere la cultura del dono, sensibilizzando in modo importante la popolazione.
Più diamo una mano alle associazioni per promuovere la donazione del sangue, più ci saranno persone che apprezzeranno la bellezza di mettersi a disposizione degli altri, donando una parte di noi stessi importante e significativa come il sangue. È stato questo il senso del mio intervento alla festa annuale di domenica, cui partecipo sempre volentieri. Ho detto ai donatori: non possiamo, non dobbiamo darvi per scontati. Non dobbiamo solo ringraziarvi, dobbiamo rendere la donazione facile e fruibile, cercare in ogni modo possibile di agevolare questa vostra attività. È chiaro che questo compito spetta in primis alle istituzioni, e dobbiamo sempre tenerlo presente.