L’Assemblea legislativa ha approvato il 26 luglio la manovra di assestamento al bilancio di previsione 2022-2023-2024 della Regione Emilia-Romagna. L’assestamento di bilancio è una tappa importante nel ciclo di programmazione e controllo finanziario della Regione, in quanto verifica tutte le entrate e le spese, riprogrammandole rispetto alle previsioni iniziali di bilancio; recepisce, inoltre, le principali risultanze del rendiconto della gestione 2021, approvato a fine aprile, quali il riaccertamento dei residui attivi e passivi, oltre che del risultato di amministrazione.
I margini sulle entrate sono stati limitati, considerata la crisi militare in Ucraina, che causa un marcato aumento dei prezzi delle materie prime alimentari con un conseguente impatto sull’inflazione. E considerato anche il quadro di rallentamento della crescita del PIL. Le sole entrate «ordinarie» aggiuntive derivano da rinegoziazione dei mutui (7 mln euro) e da minori costi da indebitamento. Entrata straordinaria e non replicabile sono 35mln euro, derivanti da un rimborso statale per anticipazione di spese in agricoltura fatte dalla Regione.
Alla luce di queste risorse a disposizione è stata impostata la manovra di assestamento, un intervento finanziario di quasi 140 mln euro, destinati a sanità e welfare, innovazione e digitalizzazione al servizio delle persone e delle comunità, transizione ecologica e agricoltura, attrattività turistica e culturale.
I numeri in dettaglio
Finanziamento aggiuntivo per livelli di assistenza superiori ai LEA di 16,7 milioni; 6,5 milioni per l’agricoltura; 3 milioni per il trasporto pubblico locale (progetto “Salta su!”); 2,8 milioni per i piani di zona e gli interventi a favore di soggetti a rischio di esclusione; 2,65 milioni per la promozione di grandi eventi sportivi e di eventi di rilievo regionale e locale; 2,6 milioni per marketing e promozione turistica; 1,7 milioni per il sostegno ad attività dello spettacolo; 1 milione per l’internazionalizzazione delle imprese; 1 milione per i finanziamenti agevolati per il microcredito; mezzo milione a favore di un fondo rotativo per la qualificazione energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Inoltre, i fondi di origine statale per le Unioni di Comuni (8,8 milioni) e per compensare le minori entrate del trasporto pubblico locale a causa del coronavirus (10,5 milioni) e i quasi 18 milioni per apparecchiature sanitarie dei medici di base e dei pediatri nonché 2,8 milioni per la somministrazione di test antigenici rapidi per il Covid a prezzi contenuti. E, ancora, interventi normativi a sostegno del turismo e dell’unificazione dei centri di formazione professionale.
Infine, dall’avanzo vincolato delle politiche abitative, vengono recuperati 5 milioni che la Regione utilizzerà per le politiche abitative in montagna.
Approvato anche il DEFR
Approvato in aula anche il DEFR (Documento di economia e finanza regionale) che stabilisce gli obiettivi politico-strategici della Regione e li collega alle missioni e ai programmi di bilancio. Il contesto nel quale si inserisce è sicuramente complesso, risente della pandemia e del peso enorme della guerra contro l’Ucraina, in un equilibrio geopolitico drammaticamente diverso. Priorità del DEFR sono: attività di sostegno alle famiglie, politiche per la competitività delle imprese e di crescita sostenibile coerenti con il Patto per il lavoro e per il clima e con l’Agenda 2030, pressione fiscale invariata e basso ricorso all’indebitamento.