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Cari tutti, la primavera è arrivata ma non si è portata via i problemi: finisce l’emergenza pandemica ma il virus è ancora fra noi, quindi prudenza; continua l’invasione russa dell’Ucraina, con il suo carico di vittime, dolori e pericoli per l’Europa e per il mondo. Eccoci intanto al nostro consueto appuntamento mensile.
Mentre tutti speriamo che la guerra finisca al più presto, occorre affrontare l’emergenza umanitaria. Diverse persone chiedono notizie su come dare una mano, perciò stavolta provo a fornirvi alcune informazioni concrete sugli aiuti possibili, in particolare per chi vive nel bolognese, anche con la collaborazione di Lauriana Sapienza che da tempo segue questi temi.
L’Emilia-Romagna ha attivato un conto corrente Emergenza Ucraina intestato alla Protezione Civile, con l’obiettivo di aiutare sia la popolazione in Ucraina sia i profughi ucraini arrivati in Emilia-Romagna. Il progetto di legge Emergenza Ucraina, che andrà al voto in aula il prossimo 5 aprile, stabilisce come verranno utilizzati i contributi arrivati sul conto corrente. Per quanto riguarda la popolazione in Ucraina, verranno sostenuti progetti di soggetti della cooperazione internazionale già esperti di emergenza; gli aiuti alla popolazione ucraina in Emilia-Romagna verranno invece dati tramite enti locali e del terzo settore, per attività di assistenza e supporto alle vittime della guerra accolte qui da noi. Un primo progetto internazionale è già stato finanziato con 50 mila euro: si chiama HelpUkraine, è della Fondazione Avsi di Cesena e ha l’obiettivo di sostenere la prima accoglienza dei profughi ucraini nei Paesi limitrofi, oltre a ricostruire il benessere psicologico delle vittime del conflitto, in particolare delle fasce vulnerabili della popolazione come donne, bambini e persone con bisogni speciali.
L’ordinanza della Protezione Civile del 29 marzo ha introdotto importanti novità per i profughi ucraini che abbiano trovato autonoma sistemazione, ad esempio presso parenti, amici, famiglie italiane o in appartamenti autonomi. Per gli adulti è previsto un contributo di 300 euro mensili a testa, per la durata massima di tre mesi, a decorrere dalla data di ingresso nel territorio nazionale. In presenza di minori, in favore dell’adulto titolare della tutela legale o affidatario viene riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio sotto i 18 anni. I contributi verranno erogati in contanti attraverso sportelli bancari e le domande verranno fatte online su un sito web della Protezione civile, con modalità in via di individuazione.
Il progetto SAI (acronimo che sta per Sistema Accoglienza e Integrazione) è finanziato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Accoglie tutti i richiedenti protezione internazionale, come sono ad esempio le donne e i bambini in fuga dall’Ucraina (come da qualsiasi altra parte del mondo dove vi sono guerre o violenze). Il SAI viene realizzato dagli enti locali in stretta collaborazione con il terzo settore e contribuisce a costruire una cultura dell’accoglienza diffusa presso le comunità cittadine. Tutti i progetti SAI, oltre a fornire vitto e alloggio e un contributo economico, provvedono a realizzare attività sociali per facilitare l’apprendimento dell’italiano, l’istruzione degli adulti e l’iscrizione a scuola dei minori. Con l’obiettivo di accompagnare ogni singola persona accolta lungo un percorso di (ri)conquista della propria autonomia, i progetti SAI completano l’accoglienza con percorsi formativi e di riqualificazione professionale per promuovere l’inserimento lavorativo, così come sono approntate misure per l’accesso alla casa.
Accedere al progetto SAI è dunque una garanzia di tutela per le persone accolte ma anche per i privati che vogliono mettere a disposizione dell’accoglienza i propri appartamenti vuoti. Il progetto SAI viene gestito dall’ASP di Bologna per tutti i Comuni della Città Metropolitana. Per candidarsi, il proprietario deve mandare un’e-mail a questo indirizzo, allegando la certificazione di conformità energetica, elettrica e la planimetria dell’appartamento. ASP prenderà in carico la richiesta e individuerà un soggetto gestore, tipicamente una cooperativa esperta nell’integrazione dei migranti. Il privato stipulerà con il soggetto gestore un regolare contratto d’affitto, a canone di mercato e della durata decisa insieme (indicativamente un anno).
Il progetto Vesta, promosso dall’ASP di Bologna e gestito dalla cooperativa sociale Cidas, differisce dal SAI in quanto prevede l’accoglienza dei rifugiati in famiglia. Per il resto è analogo al SAI e contempla sia un contributo per la famiglia che accoglie, sia per gli ospiti, sia l’attivazione di tutti i progetti di integrazione per i rifugiati: linguistica, scolastica e lavorativa. Ci si candida online a questo link.
Entrambi i Garanti che hanno terminato il loro mandato quinquennale – Clede Garavini per infanzia e adolescenza e Marcello Marighelli per i detenuti – hanno inviato corpose relazioni all’Assemblea Legislativa. Sofferta quella sui detenuti, dai quali sono pervenute nell’ultimo anno 231 richieste al garante, relative ad ambienti umidi e con infiltrazioni di acqua piovana e al cronico sovraffollamento, reso ancora più drammatico dal Covid. Purtroppo la riforma del 2018, che stabiliva che dovessero essere messi a disposizione dei detenuti spazi per le attività sportive, culturali e di lavoro, è rimasta per ora in gran parte lettera morta: siamo fermi al semplice tempo all’aria aperta, che nella maggior parte dei casi si svolge nei cortili di cemento, freddi d’inverno e caldi d’estate. L’inattività e l’ozio non riescono a dare un senso al tempo della pena, per cui le persone all’interno del carcere rischiano di perdere la speranza e la prospettiva di un reinserimento sociale. Per non parlare dell’emarginazione delle donne e dei loro bambini, costretti a stare in carcere con le madri. Della relazione del garante Marighelli parlo in questo articolo sul mio sito. E c’è del lavoro da fare anche per quanto riguarda i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La relazione della garante Garavini, di cui parlo in questo articolo sul mio sito, parte dall’acuirsi delle fragilità nei giovani a causa della pandemia. Accanto alle difficoltà a impegnarsi, a proseguire nel percorso scolastico divenuto irto di ostacoli, le ragazze e i ragazzi manifestano la fatica di crescere con modalità ed intensità varie. Nel 2021 sono aumentate le diagnosi relative a discontrollo degli impulsi, autolesività, disturbi del comportamento alimentare, e sono 177 i fascicoli aperti dalla Garante nell’ultimo anno. Anche se non mancano le belle iniziative, come “L’assemblea dei ragazzi e delle ragazze”, resta più che mai una priorità tutelare in modo forte e deciso i diritti dei minori, in un mondo che sembra aver perso di vista il benessere e il futuro delle giovani generazioni.
L’aumento dei carburanti rischia di mettere in crisi diverse attività economiche, a partire dagli autotrasporti. Per questo l’Assemblea ha approvato una risoluzione su questo argomento che anch’io ho firmato. La risoluzione chiede alla Giunta di sollecitare al Governo la riduzione delle accise e dell’iva e di istituire un credito d’imposta sul prezzo industriale del gasolio, emendando il decreto-legge 1° marzo 2022 “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali” nell’iter di conversione in legge. Negli stessi giorni il Governo ha disposto una riduzione delle accise – valida per un mese – per calmierare i prezzi. Resta ora da vedere come regolare questo settore nei tempi che ci attendono, col problema immediato degli aumenti che impattano sugli autotrasporti e che poi si riflettono su tutta la filiera dei prezzi, e con la necessità comunque impellente di rivedere l’approccio all’intero campo energetico, nell’ottica dell’investimento sulle energie rinnovabili e sul perseguimento di una maggiore autonomia rispetto a fonti fossili che sommano ai problemi ambientali anche conseguenze geopolitiche che la crisi attuale ha reso evidenti.
Lo sport svolge un ruolo fondamentale per il benessere psico-fisico di bambini e ragazzi, oltre a essere avamposto educativo, opportunità di incontro e socializzazione. Garantire il diritto allo sport è dunque una priorità a maggior ragione in questi tempi di uscita (speriamo) dalla pandemia. Sono queste le premesse dell’interrogazione sul protocollo “Return to play”, che ho scritto a quattro mani insieme alla collega Stefania Bondavalli e che è stata poi sottoscritta da numerosi altri colleghi. Con questo protocollo è prevista una significativa riduzione degli accertamenti sanitari necessari per la ripresa dell’attività sportiva dei guariti dal Covid. I tempi di attesa per effettuare la visita medica per gli atleti agonisti non professionisti sono stati ridotti da 30 a 7 giorni, mentre per gli atleti non agonisti basta la visita di idoneità sportiva non agonistica in corso di validità. Una valida misura, che però rischia di perdere di significato se si considera che le visite sono a pagamento e molte famiglie hanno notevoli difficoltà a permettersele, ed inoltre le tempistiche per ottenere la visita sportiva risultano molto dilatate nella realtà. Per questo chiediamo alla Giunta impegni concreti per garantire soprattutto ai giovani atleti ed atlete un rapido rientro all’attività sportiva. A maggior ragione in una Regione come la nostra, così attenta alla promozione e allo sviluppo delle attività motorie e sportive da avere approvato una legge (la 8 del 2017) e adesso anche una Carta etica dello Sport, ispirata alla cultura della legalità nello sport e al suo valore educativo. Anche della Carta etica dello Sport ho scritto nel mio sito.
Ambiente: la transizione ecologica in Emilia-Romagna inizia dall’impegno per la qualità dell’aria, tra nuovi alberi, misure antismog e mobilità sostenibile. Ambiente: bando regionale per la sostituzione di impianti di riscaldamento più inquinanti, online un nuovo video. L’iniziativa è rivolta ai cittadini delle zone di pianura ed è aperta fino al 31/12/2023. Banda ultralarga: dal 1° marzo e fino ad esaurimento delle risorse, le piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna possono ottenere i contributi statali per la digitalizzazione. Cultura: apre a Parma la mostra “I Farnese. Architettura, Arte, Potere”. Nel complesso monumentale della Pilotta, fino al 31 luglio. Digitale: al via la nuova LepidaTV, piattaforma on demand che racconta l’Emilia-Romagna. Presenta un palinsesto quotidiano in diretta e migliaia di video disponibili on demand tra documentari, web serie, format, interviste, organizzati per categorie tematiche. Energia: riapre il Fondo Energia. Domande dal 30 marzo al 23 maggio 2022 per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’autoproduzione da fonti rinnovabili delle imprese. Food Valley: i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna protagonisti in ristoranti e alberghi tra Riviera e città d’arte. Il progetto al via da Pasqua con 420 attività grazie all’accordo con Apt servizi e il Gruppo MARR. Garanzia Giovani: opportunità disponibili fino al 30 giugno 2022 per ragazzi e ragazze under 30 anni che non studiano e non lavorano. Giornata della donna: Otto marzo, ogni giorno. Dai fondi per l’imprenditoria al sostegno alle vittime di violenza, le politiche dell’Emilia-Romagna per la parità di genere. Legalità: per la legalità, contro le mafie. L’impegno della Regione Emilia-Romagna per il contrasto alla criminalità organizzata, dal riuso dei beni confiscati all’educazione alla legalità. Marco Biagi: vent’anni fa la sua uccisione. Figura radicata nel pensiero e nel ricordo degli emiliano-romagnoli. Ragazze Digitali ER: al via i campi estivi gratuiti per aumentare le competenze nelle materie tecniche e scientifiche. Iscrizioni per oltre 360 studentesse dal 20 aprile. Rigenerazione urbana: 47 milioni dalla Regione: via a 80 interventi nei territori per dare nuova vita a edifici e aree in disuso. Salute: priorità giovani, da settembre 2 psicologi in ogni distretto sanitario per affrontare gli effetti della pandemia. Sanità: dal 10 marzo sono possibili le visite in ospedale nei reparti non Covid. Almeno 45 minuti di visite al giorno per ogni paziente, per accedere è necessario il green pass. Siccità: se le piogge sono insufficienti, attenzione puntata su consumi domestici ed efficienza dei sistemi irrigui. Sicurezza: bando per l’acquisto di mezzi e attrezzature destinate alla sicurezza delle strade e delle persone che viaggiano, domande fino al 23 maggio, destinatari Odv e Aps per comprare barelle, kit triage, generatori di corrente, pompe antincendio da montare sugli automezzi e tanto altro. Soccorso alpino: nuovo bando regionale 2022 per il soccorso alpino e la prevenzione degli infortuni alpinistici e speleologici, domande entro il 9 aprile. Sport: il grande volley in Emilia-Romagna, raduni delle Nazionali, Nations League, Europei nel 2023. Tamponi Covid: cosa cambia con la fine dello stato di emergenza nazionale, le novità dal 20 marzo e dal 1° aprile. Tennis: la Coppa Davis in Emilia-Romagna per i prossimi cinque anni: Italia in campo a Bologna dal 14 al 18 settembre. Ucraina: oltre 18mila i profughi in Emilia-Romagna, più di 8mila minori. 850 studenti iscritti nelle scuole. I progetti delle Ong attive nel Paese invaso sostenuti anche con la raccolta fondi regionale. Variante di valico: apre il nuovo tratto dell’A1 tra Barberino di Mugello e Firenze Nord. Importante per alleggerire il traffico, la sicurezza dei viaggiatori e la riduzione delle emissioni inquinanti.
118: un numero che salva la vita, dietro al quale in Emilia-Romagna, da oltre 30 anni, si muove un’intera comunità di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari soccorritori che ogni giorno, 24 ore su 24, sono pronti a prestare rapidamente soccorso ai cittadini in situazioni di emergenza. Intervenendo spesso in frangenti delicatissimi e salvando vite umane. Oltre 3200 i medici e gli infermieri impegnati nel servizio, a cui si aggiungono 500 autisti soccorritori e quasi 21 mila volontari: una squadra che, solo nel 2021, ha permesso di effettuare da Piacenza a Rimini quasi 475 mila interventi e di soccorrere 490 mila pazienti. Grazie anche a una flotta di centinaia di mezzi, di cui 270 tra ambulanze e auto mediche e infermieristiche pronte a partire con l’equipaggio a bordo, e 4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia NGV per consentire il volo notturno. Ed è significativo l’impegno economico della Regione, che finanzia ogni anno il 118 con circa 180 milioni di euro, di cui 105 destinati alle Aziende sanitarie per il personale, le centrali operative, l’elisoccorso e le tecnologie, e 75 milioni destinati invece alle associazioni di volontariato convenzionate per i trasporti. Per l’importante ricorrenza, la Regione ha realizzato un bel video.
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Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe