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Garantire la fruibilità delle prestazioni di ossigenoterapia iperbarica

10 Giugno 2021 Sanità

Anche se non tutti la conoscono, l’ossigenoterapia iperbarica è una terapia importante per diverse patologie e salvavita in alcuni casi. Serve a curare velocemente le intossicazioni da monossido di carbonio, la sordità improvvisa, le ulcere dovute alla radioterapia, previene le necrosi e le amputazioni dei soggetti diabetici. In Emilia-Romagna ci sono soltanto tre centri iperbarici, uno in una struttura pubblica e due operanti in convenzione: uno a Ravenna e uno a Granarolo dell’Emilia (BO).

Le tariffe riconosciute a questi centri convenzionati sono ferme al 1988, e l’aumento dei costi del lavoro, delle attrezzature e di produzione rischia di mettere in sofferenza la loro operatività e in ultima analisi l’erogazione delle prestazioni ai pazienti. Una sofferenza resa naturalmente più acuta dalla crisi dovuta alla pandemia, che ha fatto diminuire le prestazioni ed aumentato i costi per la loro erogazione.

Su questo argomento ho presentato un’interrogazione, che nei giorni scorsi ha ricevuto risposta dall’assessorato competente. L’assessorato si è dichiarato disponibile ad approfondire il confronto con realtà importanti come quella di Centro Iperbarico che gestisce i due centri operanti in convenzione. Ovviamente non sta a me dire quale sia la giusta misura degli opportuni interventi, ma la Regione ha adeguato tariffe ferme da 10/12 anni (vedi la delibera di Giunta regionale 613/2021 che ha ridefinito le tariffe degli hospice, ferme dal 2009), forse si puà aprire una riflessione su tariffe che sono ferme da 33 anni. Opportuno quindi che si apra un confronto e che l’assessorato prenda in esame la situazione, al fine di garantire la continuità e la fruibilità di queste importanti terapie ai pazienti che ne hanno necessità. 

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