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News del 27 febbraio 2021

27 Febbraio 2021 Newsletter

Cari tutti, continuiamo a vivere tempi davvero complicati. Non perdiamo la speranza che le prospettive si rasserenino, ma nel frattempo non lasciamoci andare perché sarebbe davvero un peccato. Intanto ecco il mio consueto resoconto mensile.

Pandemia, vaccini, governo e futuro

L’incrocio fra la speranza di uscire dal tunnel grazie ai vaccini, che però arrivano con lentezza, e il galoppare della pandemia si sta facendo cruciale e pericoloso. I vaccini ci sono ma purtroppo in misura ancora insufficiente rispetto alle necessità, speriamo che nei prossimi mesi il ritmo aumenti in modo significativo. Stupisce che solo ora si cominci a considerare l’ipotesi di aprire nuovi centri di produzione anche a livello nazionale: bisogna accelerare, anche tenendo conto che l’orizzonte deve essere il mondo e non soltanto le nazioni che possono permettersi di acquistare le dosi sul mercato. Auguriamoci che il nuovo governo, ormai completamente insediato, possa mettersi efficacemente al lavoro. E consiglio ai partiti, a cominciare dal mio, di interessarsi più alla sostanza che alle poltrone, ora che sono stati nominati i sottosegretari, ovviamente tutti catalogabili per partito e per corrente. E’ un rischio grande quello di una politica soffocata dal bisogno di apparire, dove fare bene o male sembra dipendere non dai risultati concreti per i cittadini ma dalla compiacenza dei media, anch’essi tentati dal ragionare più in termini di vicinanza che di risultati. L’inadeguatezza dei processi di selezione della classe dirigente, che premiano cinismo e apparenza molto più che competenza e sostanza, è un problema per l’Italia da tempo, ma in questa critica stagione pandemica i danni stanno emergendo con maggiore evidenza: leggere, ad esempio, che siamo riusciti a sprecare denaro per incompetenza (o peggio) anche negli acquisti dei dispositivi di protezione non può che causare ulteriore disaffezione. Il governo Draghi, con la sua struttura di tecnici posizionati sulle questioni fondamentali e di politici espressi dai partiti messi a ricoprire posizioni di prestigio ma di contorno (rispetto ai 209 miliardi del Recovery Fund), costituisce al tempo stesso una speranza di competenza – che però sarà tutta da verificare alla prova dei fatti – e la prova di una inadeguatezza della politica su cui tutti (non solo i partiti) dovremmo adeguatamente riflettere. Ragioniamoci sopra, e nel frattempo non buttiamoci allo sbaraglio nelle strade alla ricerca di un ritorno alla normalità che, purtroppo, non è ancora possibile, altrimenti l’ondata pandemica che sta ricominciando a montare potrebbe rivelarsi nuovamente molto dolorosa. La nostra Regione è tornata arancione, ci sono zone che stanno subendo ulteriori inasprimenti delle misure – prima il circondario imolese, poi tutta l’area metropolitana bolognese, e chissà quali altre a breve – e ciò nonostante si continuano a vedere immagini indegne di assembramenti e di movida. Diamoci una regolata davvero, da diversi punti di vista, evitando conflitti ed estremismi inutili.

Verso le amministrative a Bologna

Se la politica a livello nazionale vive una fase non certo esaltante, anche a livello locale non ci facciamo mancare niente. A Bologna, da molto tempo un circuito di persone che contano nel partito e in città ha deciso il successore di Virginio Merola. Dopo aver per anni sdegnosamente negato, contro ogni evidenza, che potesse esserci in Giunta un predestinato, adesso che i nodi vengono al pettine i suoi sponsor gettano la maschera e promuovono come ineluttabile la candidatura di Matteo Lepore. Una candidatura che io ritengo sbagliata, per diversi motivi, e che ha raccolto nelle consultazioni interne un consenso decisamente inferiore a quanto ci si sarebbe potuti attendere dalla lunga preparazione di quella candidatura, dai mezzi di cui ha potuto disporre, dal lavoro di convincimento che sotterraneamente, da Roma a Bologna, è avvenuto e sta avvenendo, al di là delle dichiarazioni di formale neutralità. Il fatto che nelle consultazioni sia stato più votato Alberto Aitini, invece di indurre ad una doverosa riflessione, non ha turbato i maggiorenti e i media, che continuano a indicare in Lepore il quasi certo candidato. Siamo su una china pericolosa, e come ho spiegato in una intervista al Carlino, faremmo meglio a chiedere un passo indietro ai candidati che rappresentano filiere interne, per puntare tutti insieme su una soluzione terza. Una candidatura da pensare in base alle competenze e fuori dalla mischia del braccio di ferro in corso fra le diverse aree del PD e della coalizione, fiancheggiatori inclusi. Se non ci sarà questa lungimiranza, allora si facciano le primarie e ognuno si prenda la responsabilità di indicare la candidatura che ritiene più idonea, mettendoci la faccia. Vero è che a Bologna non abbiamo una grande tradizione da questo punto di vista, perché ogni volta che si sono fatte le primarie in passato, il grosso del partito si è sempre compattato su una candidatura preferita, a volte peraltro prendendo grosse cantonate di cui tutti abbiamo poi pagato il prezzo. Io, che sono fra i non tanti che hanno avuto il coraggio in passato di andare controcorrente, nemmeno stavolta intendo piegarmi a una indicazione che ritengo sbagliata. Sostenendo Merola nelle primarie del 2008, ho avuto già modo di vedere all’opera e non apprezzare la moral suasion dei vertici per imporre alla base la propria scelta (che all’epoca era Delbono), e mi dispiace vedere oggi persone che in quella occasione erano al mio fianco commettere lo stesso errore. Per quanto mi riguarda, continuerò a fare scelte libere negli spazi che la democrazia interna ci consegna, e mi auguro che anche altri sappiano resistere all’italica tentazione della corsa a salire sul carro del vincitore annunciato, magari in cambio di qualcosa. Lo so, il mio è un discorso duro, ma ricordatevi dove siamo finiti nel 1999 e nel 2009 a forza di seguire gli ordini di scuderia.

L’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna

Nei giorni scorsi è stata approvata in Assemblea Legislativa, senza voti contrari, l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna. Ne parlo in un post sul mio sito che riporta il mio intervento in aula. Sono linee guida importanti, che disegnano la trasformazione digitale della nostra Regione. Sarebbe stato meglio essere più avanti in questa trasformazione, perché avremmo probabilmente gestito meglio le complesse dinamiche introdotte dal Covid-19 e affrontato con più strumenti le importanti sfide dell’ambiente e del cambiamento climatico, che passano tutte anche attraverso lo sviluppo del digitale. L’Agenda digitale, pertanto, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. I suoi temi nevralgici sono: l’importanza dei dati; le competenze da promuovere e diffondere; la PA digitale e i servizi pubblici digitali; la centralità dell’utente; l’interconnessione delle reti; le comunità digitali per vincere la marginalità geografica; il contributo femminile alla crescita digitale. Su questi punti chiave ho proposto cinque importanti emendamenti, descritti in questo post.

Se ci stanno a cuore i minori

Si è chiuso nei giorni scorsi il bando di ASP Città di Bologna per reclutare strutture idonee al servizio di accoglienza di minori oppure di nuclei familiari fragili. Un bando contestato da molti degli attori coinvolti e per il quale ho firmato una interrogazione insieme ad alcuni colleghi. Il problema maggiore è che questo bando, nell’intento di tutelare l’ente pubblico introducendo criteri “oggettivi” per il reclutamento delle strutture, rischia di escludere una ricca costellazione di comunità familiari di piccole dimensioni che svolge il prezioso servizio di accogliere i minori in un ambiente familiare come chiede la legge. Da tempo, infatti, il legislatore ha individuato nell’accoglienza in famiglia la garanzia di maggior tutela del minore, che ha bisogno di precise figure di riferimento genitoriali. Con questo bando – che privilegia criteri economici, di fatturato, richiede fideiussioni bancarie, prevede la possibilità di spostare il minore e di escludere le strutture dopo alcuni dinieghi – rischia di essere snaturata l’idea stessa di accoglienza andando a ledere il supremo interesse del bambino. Siccome non è questo che vogliamo, e non è ragionevole scaricare sul livello locale l’onere di prevedere i requisiti e di mettere in piedi regole per l’accreditamento e i controlli, occorre che la Regione recuperi protagonismo in tempi molto rapidi. È un argomento su cui intendo insistere e pertanto torneremo a parlarne.

La Regione a fianco degli enti del Terzo settore

Impegnarsi per chi si impegna: l’ha fatto la Regione, con un nuovo bando a sostegno di circoli, centri sociali, culturali e ricreativi, associazioni e organizzazioni di volontariato che da sempre sono un importante punto di riferimento per i cittadini. Nonostante l’avvicendarsi delle zone colorate in relazione alla pandemia, questi centri non hanno mai potuto riaprire a pieno regime e sono stati costretti a sostenere spese fisse di luce, acqua, gas, spese per il personale, affitto. Qualcuno ha contratto un mutuo per l’acquisto o l’ammodernamento dei locali e ha dovuto comunque pagare le rate, con il divieto di organizzare le attività sociali e ricreative che permettono ai centri di sopravvivere. Stiamo parlando di attività molto varie, che vanno dalla ginnastica dolce per anziani al pasto caldo quotidiano per i senza fissa dimora, dai corsi di digitalizzazione per donne e stranieri alla festa della crescentina, dallo spettacolo teatrale al laboratorio di burattini per bambini, dalla consegna a casa di farmaci all’assistenza alle persone disabili. Tutte iniziative che creano una cultura del vivere insieme, forniscono grande sollievo alle fasce deboli della popolazione e creano un tessuto sociale coeso e solidale. Sul mio sito le indicazioni per partecipare al bando.

Sull’elettrosmog serve un rilancio della partecipazione

In un mio intervento nella seduta del 2 febbraio ho parlato di Elettrosmog. Sull’importante tema delle onde elettromagnetiche e del loro impatto sulla salute serve un rinnovato dialogo con i cittadini e una divulgazione scientifica equilibrata, distante da allarmismi e superficialismi. E inoltre credo sia opportuno aprire una riflessione per un rinnovato ruolo della Regione, riprendendo ed attualizzando la LR 30/2000, in modo da favorire la pianificazione e la concertazione. Questa è la strada maestra per evitare conflitti, procedere nell’ottica della minimizzazione (senza limitarsi quindi alla semplice osservanza dei limiti di legge) e fare così le cose nel modo migliore in questo campo.

Provvedimenti regionali e notizie

Covid: Dal 27 febbraio zona arancione scuro per tutti i comuni della Città metropolitana di Bologna. Covid: Dopo quello scolastico, via al vaccino AstraZeneca per il personale universitario. Covid: Partite in tutta l’Emilia-Romagna le vaccinazioni dei cittadini dagli 85 anni in su. Per prenotarsi necessari i soli dati anagrafici o il codice fiscale. Dal 1° marzo potranno prenotarsi i cittadini da 80 a 84 anni. Scuola: Al via le attività di orientamento (online) per le scuole superiori, per far scoprire le opportunità offerte dagli Istituti Tecnici Superiori dell’Emilia-Romagna. Scuola: Scuole di musica, entro il 1° marzo riconoscimento regionale per l’anno scolastico 2021/2022. Scuola: L’Emilia-Romagna disegna la scuola del futuro: all’opera quattro gruppi dove lavorano insieme istituzioni, enti locali, mondo dell’istruzione, terzo settore. Al via il gruppo dedicato all’edilizia scolastica, presieduto dall’architetto Cucinella. Sport: Torna il Giro d’Italia, nel segno di Dante Alighieri, con quattro tappe in Emilia-Romagna. Mobilità: Bus, rispettata la capienza del 50%: continua il monitoraggio per garantire sicurezza a chi viaggia per scuola o per lavoro. Mobilità: trasporto pubblico agevolato per persone senza fissa dimora e famiglie numerose. Sanità: La persona al centro, più attenzione e cure meno invasive per i malati oncologici terminali. Turismo: Città d’arte, Riviera e Appennino, Wellness, Food e Motor Valley: riparte il turismo “made in ER” grazie a sicurezza, flessibilità e investimenti. Il piano di promozione turistica al 2023. Cultura: Rimini capitale italiana della cultura 2024: parte il percorso per la candidatura. Cultura: “Dante e la visione dell’arte”: Musei San Domenico e Gallerie degli Uffizi di Firenze insieme per la grande mostra a Forlì. Semplificazione: Pratiche edilizie in un click grazie alla piattaforma telematica della Regione: superbonus più facile. Sperimentazione a Reggio Emilia e a Ravenna. Ambiente: Angeli custodi dell’ambiente, la Regione consegna nove auto alle Guardie ecologiche volontarie. Ambiente: l’Emilia-Romagna partner della Nasa per lo studio degli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute delle persone. Ambiente: Qualità dell’aria, dal 1° marzo misure anti-smog straordinarie in tutti i Comuni di pianura e fondi per la mobilità sostenibile. Terzo settore: Secondo bando regionale da oltre 3milioni di euro per le spese sostenute durante la pandemia. Tecnologia e medicina: un bando dedicato alle start up promuove interscambi con Boston per progetti innovativi nel settore della salute, domande entro il 22 marzo.

La morte dell’ambasciatore Attanasio e la pace in quella parte del mondo

Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo è stato ucciso insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci che lo scortava e all’autista del convoglio Mustapha Milambo. Non conoscevo l’ambasciatore, ma quello che emerge su di lui fa scoprire un uomo degno di stima e capace di rappresentare al meglio le nostre istituzioni. Un atto atroce che mi ha colpito nel profondo, anche per motivi personali che spiego in questo articolo sul mio sito. Facciamo in modo che questa tragedia diventi l’occasione per una riflessione sul nostro ruolo in quell’area meravigliosa e terribile del nostro pianeta, per cercare di arrivare a una pace vera e duratura.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook. Se conoscete qualcuno interessato a ricevere questa mia mail periodica di aggiornamento, segnalatemelo, grazie!

Un caro saluto, tanti auguri di buon anno 2021! E alla prossima,
Giuseppe

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