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Mi ha davvero colpito ed addolorato la morte di Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo, ucciso insieme col carabiniere Vittorio Iacovacci che lo scortava ed all’autista del convoglio Mustapha Milambo. Cordoglio e solidarietà alle famiglie, a tutti i loro cari e al nostro Paese. Non conoscevo l’ambasciatore, ma quello che sta emergendo su di lui fa scoprire un uomo davvero degno di stima e capace di rappresentare al meglio le nostre istituzioni.
L’agguato e le uccisioni sono un atto atroce, che mi ha colpito come tutti, ma forse anche di più.
Perché ho avuto modo di conoscere di persona quell’area meravigliosa dal punto di vista naturale e complicatissima da tanti altri punti di vista, del parco nazionale dei Virunga. Sono passati tanti anni, ma il ricordo resta vivissimo.
Perché continuo ad avere contatti con chi in quell’area lavora, missionari al servizio degli ultimi, giganti del nostro tempo che meriterebbero di essere conosciuti e sostenuti da tutti, perché solo l’amore alla lunga può vincere l’odio e la violenza. Diversi amici ed una mia figlia sono passati di là anche di recente, e attraverso di loro continuano ad arrivare notizie e aggiornamenti.
Infine perché ho appena letto su fb che l’estate scorsa l’ambasciatore Attanasio era passato da Laurino, un piccolo e delizioso paese nel cuore del Cilento che è un pezzo della mia famiglia: lì è nato mio babbo e da lì viene tutto il ramo paterno della mia famiglia, tuttora ho là parenti ed amici. Anch’io ero passato, come al solito, quell’estate: peccato davvero non aver incrociato e conosciuto di persona l’ambasciatore.
Facciamo davvero che questo terribile evento diventi l’occasione per una riflessione sul nostro ruolo in quell’area meravigliosa e terribile del nostro pianeta, per cercare di arrivare ad una pace vera e duratura.